Roma (Apcom) - Finalmente i magistrati cominciano a fare autocritica, ma le parole non bastano. Lo dice il presidente dell'Organismo unitario dell'avvocatura, Michelina Grillo, commentando gli interventi alla cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario in Cassazione.
"Per la prima volta da molti anni i magistrati fanno autocritica e gli avvocati non vengono additati quale causa dei mali del sistema-giustizia", sottolinea Grillo, evidenziando come "nella cerimonia di quest'anno non si è parlato solo di cifre, ma anche di politica della giustizia".
"È evidente - aggiunge Grillo - che l'avvocatura italiana ha colpito nel segno: una cerimonia obsoleta e 'liturgica' può oggi avere un senso solo se strettamente legata all'attualità, agli snodi problematici reali, ad una analisi non solo aridamente numerica, ad una visione prospettica a medio e lungo termine e nel rispetto di tutti gli attori del sistema. Per la prima volta, poi, non si sono additati gli avvocati come causa di tutti i mali del sistema. Non sono mancati da parte della magistratura spunti autocritici e richiami ai principi costituzionali. Abbiamo apprezzato in questo senso, il tono e i contenuti degli interventi del vicepresidente del Csm Nicola Mancino, del primo presidente della Cassazione Vincenzo Carbone e del procuratore generale Mario Delli Priscoli, così come, per i richiami alla correttezza di agire della politica, l'intervento del presidente Prodi".
"Le questioni poste sul tappeto, in tema di rapporti tra magistratura e politica e di politica della giustizia, dalla relazione del presidente del Consiglio Romano Prodi - prosegue la leader degli avvocati - coincidono sostanzialmente, ed in taluni punti quasi letteralmente, con le analisi dell'Oua. È evidente che si sta facendo strada una nuova filosofia di intervento rispetto alle politiche sulla giustizia, che parte, innanzitutto, dalla valorizzazione di quelle esperienze virtuose già presenti nel nostro Paese e che hanno portato risultati positivi per i cittadini. Ci riferiamo a quei Tribunali e a quelle Procure dove si è investito sull'innovazione, sulla responsabilità, sull'efficienza e sulla collaborazione e il dialogo tra tutti gli operatori del sistema (con l'importante ruolo dell'avvocatura). Ciò che ci dispiace è che questa identità di vedute arrivi solo ora: in piena crisi politica e con il presidente del Consiglio dimissionario".