Giustizia: Signor avvocato la vostra toga è troppo consunta e sfilacciata per poter accedere ai miei palazzi.
Avvocato: Ne sono al corrente, madama Giustizia, purtroppo il mio lavoro è usurante e la stoffa della mia toga poco resistente all’ira di chi ha subìto il torto, alla sofferenza degli oppressi, al silenzio dei negati.
Giustizia: Signor avvocato, dovreste scegliere tra i vostri clienti chi non ha problemi di giustizia, sicché la vostra toga sarà intonsa e lucente come appare sui manichini delle botteghe.
Avvocato: Volete significare, madama Giustizia, che dovrei difendere maggiormente chi ha vessato i deboli, rubato ai poveri, seminato sofferenza?
Giustizia: Suppergiù.
Avvocato: Costui ben potrà fornirmi toghe a volontà, toghe di ultimo grido, toghe griffate?
Giustizia: Propriamente così, e in tal modo non avrete problemi d’accesso alle mie aule.
Avvocato: Madama Giustizia, preferisco tenermi la mia vecchia toga, piuttosto che sognare i volti sconvolti dall’ingiustizia, le anime inquiete degli innocenti, gli strazi provocati dai potenti...
Giustizia: Signor avvocato, ma non è scritto che beati sono quelli che piangono perché saranno consolati?
Avvocato: Sì madama Giustizia, è scritto, saranno consolati da Dio - bella consolazione. Intanto credo che il mio ufficio sia quello di riscattarli.
Giustizia: Riscattarli da che cosa?
Avvocato: Da codesto meccanismo per cui chi ha danaro tutto può, anche comprare voi, donna vanitosa, con mazzi di fiori delicati, vesti variopinte e creme rigeneranti.
Giustizia: Signor avvocato, alla vanità non c’è rimedio!
Avvocato: Io il rimedio l’ho trovato, tenermi la mia toga consunta e sfilacciata. Voi impeditemi pure di entrare, aspetterò sull’uscio ad osservare il meretricio che si consuma nel vostro foro.
Giustizia: Bene, fate come preferite. Certamente ciò non gioverà ai vostri clienti.
Avvocato: Ne dubito, loro avranno già vinto nel vedermi tirare fuori da questo lupanare.
Giustizia: Se così è, abbiamo risolto il problema.
Avvocato: Sì il mio problema è risolto. Ma il vostro?
Giustizia: Lo assegnerò a uno dei miei giudici.
Avvocato: Allora sarà una sentenza profumata.
Giustizia: Proprio come me.
Avvocato: Buon lavoro madama Giustizia!
Giustizia: Altrettanto signor avvocato!
di Vincenzo Tiano
tratto dal sito:www.lavocedifiore.org