mercoledì, aprile 29, 2009

Sciopero avvocati senza preavviso: è valida la contestazione al solo presidente dell'assemblea (Cassazione Sez. Lav. Sent. n. 9461/2009).


La Sezione Lavoro della Corte di Cassazione (Sent. n. 9461/2009) ha stabilito che lo sciopero indetto dagli avvocati senza preavviso può essere contestato al solo presidente dell'assemblea e ciò in quanto, la commissione di garanzia, non è tenuta a notificare tale contestazione a ciascun professionista che ha aderito all'astensione.
In particolare, gli Ermellini hanno precisato che “l’art. 13, lett. I), conferisce alla Commissione di garanzia il compito di valutare il comportamento delle parti e, se rileva violazioni degli obblighi, le impone di deliberare le sanzioni previste dall’art. 4. Tale ultima norma disciplina le sanzioni per i lavoratori (seconda comma), per i dirigenti delle amministrazioni pubbliche e i legali rappresentanti delle imprese (quarto comma, il quale prevede per questi soggetti la sanzione amministrativa pecuniaria da 2.582,00 a 28.822,00).
La seconda parte del quarto comma dispone: ‘alla medesima sono soggetti le associazioni e gli organismi rappresentativi dei lavoratori autonomi, professionisti o piccoli imprenditori, in solido con i singoli lavoratori autonomi, professionisti o piccoli imprenditori che aderendo alla protesta si siano astenuti dalle prestazioni, in caso di violazione dei codice di autoregolamentazione di cui all’art. 2-bis o della regolamentazione provvisoria della Commissione di garanzia e in ogni altro caso di violazione dell’art. 2, comma 3. Nei casi precedenti, la sanzione viene applicata con ordinanza-ingiunzione dalla direzione provinciale del lavoro-ispettorato del lavoro’.
La procedura è disciplinata dal comma 4-quater, dell’art.4. Su richiesta di una serie di soggetti o di propria iniziativa ‘la Commissione di garanzia apre il procedimento di valutazione del comportamento delle organizzazioni sindacali che proclamano lo sciopero o che vi aderiscono, o delle amministrazioni o delle imprese interessate, ovvero delle associazioni o organismi di rappresentanza dei lavoratori autonomi’. L’apertura del procedimento viene procedimento viene notificata alle parti, che hanno trenta giorni per presentare osservazioni e chiedere di essere sentite.
Decorso tale termine … la Commissione formula la propria valutazione e se valuta negativamente il comportamento,…delibera le sanzioni. Fatto ciò, la Commissione ‘cura la notifica della deliberazione alle parti interessate e, ove necessario, la trasmette alla direzione provinciale del lavoro competente’”.

FILTRO IN CASSAZIONE, OUA: RIMANGONO LE PERPLESSITA', C’È TROPPA DISCREZIONALITÀ.


Maurizio de Tilla, presidente Oua, ha dichiarato: “Rimangono le perplessità perchè continua ad esserci un’evidente ed eccessiva discrezionalità per l’ammissione dei ricorsi alla Suprema Corte. Tuttavia le modifiche apportate alla norma sul filtro in Cassazione, contenute nel più generale progetto di riforma del processo civile, sono un passo avanti rispetto alla precedente formulazione: si riducono le ipotesi e si contemplano solo due soli casi di inammissibilità, stesso discorso per l’eliminazione del collegio di tre magistrati e per la previsione di una sezione specializzata. L’impegno e la pressione dell’Oua hanno prodotto un primo risultato, ma continuiamo con la nostra iniziativa politica affinchè si recepiscano le preoccupazioni e le proposte degli avvocati”.

Sì a 'nuovo' processo civile,cambia filtro Cassazione. Voto unanime sull'articolo, ma restano distinguo su riforma.



Roma, 29 apr. (Apcom) - La Camera dei Deputati ha approvato oggi la parte del ddl manovra che contiene le nuove regole per il processo civile.
Il testo, diverso da quello passato al Senato, deve tornare a palazzo Madama per la terza lettura ma, almeno sul filtro per l'accesso delle cause civili alla Corte di Cassazione, i nodi sono stati sciolti e l'articolo del ddl cosiddetto manovra che lo contiene è stato votato all'unanimità.
Eppure, lo spirito bipartisan su questo specifico argomento non ha intaccato la contrarietà delle opposizioni alla riforma nel suo complesso.
Il Pd ha infatti sollevato numerose critiche soprattutto sulle deleghe per il riordino dei riti civili ottenuta dal Governo, mentre l'Idv ha annunciato, per bocca di Federico Palomba, un'opposizione dura a questa riforma, che ancora una volta svilisce la giustizia".
Nel merito, il nuovo filtro per l'accesso alla Suprema Corte stabilisce soltanto due casi di ammissibilità del ricorso, mentre la 'vecchia' formulazione parlava di "ammissibilità del ricorso": "Il ricorso è inammissibile - si legge nella nuova formulazione - quando il provvedimento impugnato ha deciso le questioni di diritto in modo conforme alla giurisprudenza della Corte e l'esame dei motivi non offre elementi per confermare o mutare l'orientamento della stessa; quando è manifestatamente infondata la censura relativa alla violazione dei principi regolatori del giusto processo".
Inoltre, il filtro si baserà su principi oggettivi prestabiliti mentre prima - era la critica diffusa che arrivava anche dagli operatori della giustizia - era più discrezionale.
A decidere sull'inammissibilità inoltre non sarà più un collegio di tre magistrati, come previsto dalla vecchia formulazione, ma un'apposita sezione della Suprema Corte composta da magistrati appartenenti a tutte le sezioni.
Invariate rispetto al testo di palazzo Madama le altre parte della riforma, che riguardano l'introduzione delle testimonianze scritte, la redazione da parte del giudice di un calendario del processo e sanzioni a chi introduce "procedure o tattiche" per allungare inutilmente i tempi della trattazione della causa in udienza. Infine, richiesta ai giudici di redigere sentenze sintetiche e quindi più rapide e riordino, delegato al governo, dei riti, che oggi sono oltre 27 e che il Guardasigilli Angelino Alfano vuole ridurre considerevolmente.
TESTIMONIANZA SCRITTA: Il giudice, su accordo delle parti e tenuto conto della natura della causa e di ogni altra circostanza, può disporre di assumere la deposizione chiedendo al testimone di fornire per iscritto e nel termine fissato, le risposte ai quesiti su cui deve essere interrogato. Se il testimone si astiene ha l'obbligo di sottoscrivere comunque il modello indicando generalità e motivi di astensione. Se non spedisce la testimonianza nel termine stabilito può essere condannato a pena pecuniaria. Esaminate le risposte, il magistrato può sempre disporre che il teste sia chiamato a deporre davanti a lui o davanti al giudice delegato.
CALENDARIO DEL PROCESSO: Il giudice, quando provvede su richieste istruttorie, sentite le parti e tenuto conto della natura, dell'urgenza e della complessità della causa, fissa il calendario del processo indicando le udienze successive e gli incombenti che verranno espletati. I termini fissati nel calendario possono essere prorogati, anche d'ufficio, quando sussistono gravi motivi sopravvenuti. La proroga deve essere richiesta dalle parti prima della scadenza dei termini.
MISURE DI ACCELERAZIONE: Sanzioni per chi allunga i processi con condotte dilatorie, si introduce il procedimento sommario di cognizione e la possibilità di pronunziare sentenze civili sintetiche.

martedì, aprile 28, 2009

L'Avv. Montera non diffamò il GDP Scarpati: il GIP di Napoli archivia procedimento.

Cassa forense: tutto pronto per il nuovo Comitato dei delegati.


Tutto pronto per insediare il nuovo Comitato dei delegati della Cassa di previdenza forense.
La Commissione elettorale, incaricata di verificare l’esistenza delle condizioni di eleggibilità degli 80 componenti del nuovo “parlamentino’ dell’ente che eleggerà poi il Cda, ha chiuso i lavori.
L’avviso verrà pubblicato sulla «Gazzetta Ufficiale», probabilmente martedì 28 aprile.
Quindi, l’insediamento del nuovo Comitato avverrà entro maggio. Il rinnovo del vertice della Cassa si svolge in un momento molto delicato.
La riforma proposta lo scorso autunno è infatti incappata nelle critiche dei ministeri vigilanti, ritenuta troppo sbilanciata nella tutela dei diritti acquisiti: un esempio è l’innalzamento dell’età pensionabile che si concluderà nel 2027 (quando per il trattamento di vecchiaia occorreranno 70 anni di età e di effettiva contribuzione alla Cassa).
Per questo, martedì si è svolto al ministero del Lavoro, alla presenza dei dirigenti della Giustizia e dell’Economia, un supplemento di istruttoria, in cui il vertice della Cassa ha risposto ai rilievi e ha motivato le scelte compiute.
Ora, toccherà ai ministeri sciogliere il giudizio. In caso di bocciatura anche parziale, il confronto sulla riforma ripartirà con il nuovo vertice.

lunedì, aprile 27, 2009

Il Cnf lancia un osservatorio sui giovani avvocati.


Il Consiglio nazionale forense ha creato un “osservatorio sui giovani avvocati” per analizzare via web il mercato della domanda e dell'offerta professionale.
Gli obiettivi dell'iniziativa sono due: raccogliere i dati sull’offerta professionale legale giovanile (la consistenza, le motivazioni del percorso professionale, le criticità, le conoscenze sulle modalità organizzative degli studi legali) e analizzare il tipo di richiesta di prestazioni professionali da parte delle Pmi e delle imprese in genere.
L’obiettivo è comprendere le dinamiche del mercato legale e disporre di dati certi per valutare nel futuro specifiche politiche a vantaggio dei giovani legali, anche tramite la promozione dell’associazionismo.
«Si tratta di un’ iniziativa importante, con la quale si vuole indagare sulle modalità con cui i praticanti e i giovani avvocati articolano il loro percorso formativo, le loro scelte e le loro ragioni, nonché gli elementi di criticità. La ricerca avrà uno sviluppo dinamico in quanto verrà trasfusa in un Osservatorio permanente on-line che avrà la funzione di monitorare nel tempo le variazioni delle scelte», ha spiegato Gianni D’Innella, consigliere coordinatore del Gruppo di lavoro sulla politiche giovanili del Cnf e promotore del progetto.
Nel progetto sarà coinvolta l’Associazione italiana giovani avvocati (Aiga).

Altre vittime della giustizia.



Uccisi a Ladispoli nel loro studio, un avvocato, Francesco Terracciano, il suo collaboratore, avv. Paolo Salineri, ferito assai gravemente il figlio, avv. Marco Terracciano.
Assassino: una persona contro cui essi avevano vinto una causa, resa folle dall’esito di essa e dal fatto di essere oramai chiamata a pagare quanto dovuto al cliente della vittima.
Non è né il primo caso né l’ultimo di una controparte, un cliente, litigante, imputato che diventa omicida in danno del suo difensore, di quello della controparte. C’è accaduto di conoscerne un'altra di queste vittime, l’avv. Letizia di Locri, uccisa anch’ella nello studio in cui lavorava.
Ignoriamo la vicenda giudiziaria di Santino Barbino, l’assassino di Ladispoli. Ma ogni vicenda della giustizia del nostro Paese, la giustizia stessa, sono da far impazzire. Sempre c’è qualcosa di assurdo, di incomprensibile, di ascrivibile alla mera sorte o che tale appare.
Ogni lite, in qualche misura, è una roulette russa…
Gli avvocati sono, di questo meccanismo grottesco, crudele, sgangherato, l’ultima propaggine verso il cittadino, il cliente o l’avversario, portatori, anche “portatori sani” del virus di quella assurdità soffocante del pianeta giustizia.
E da sempre l’ironia, la diffidenza, l’incomprensione si sono appuntate sull’Avvocato, soprattutto per quell’assurda pretesa, così diffusa tra la gente, per la quale tutti hanno, sì, diritto di difendersi e di essere difesi perché si possa fare giustizia ma al contempo che sia giusto e decoroso difendere solo “chi ha ragione”.
Ma la ragione vera, è che sull’ultima rotella del meccanismo sballato si avvertono tutte le dissonanze delle vibrazioni del suo precario funzionamento e si appuntano scetticismo, proteste e, magari, odii.
Nel diritto penale in vigore nello Stato Pontificio, era previsto un’aggravante per ogni reato di violenza, ed anche d’altro, commesso “in odio di lite”, a causa dell’esasperarsi delle passioni provocate dalle contese giudiziarie, delitti commessi nei confronti di giudici, funzionari, parti, avvocati.
Un’aggravante giustificata dal fatto che la contesa giudiziaria è il luogo, il mezzo con cui la società persegue la finalità opposta allo scontro violento delle passioni e degli interessi essendo la giustizia ordinata al fine “ne cives ad arma veniant”.
Già, la giustizia.
Alla quale si ribellano spesso gli uomini, anche quando per il meglio funziona. Figuriamoci quando tutto congiura a dare della giustizia l’immagine opposta a quella della natura che dovrebbe esserle propria.
Quando è inconcludente, imperfetta, sospettabile, ingiusta, così che chi vince è scontento per quanto ha dovuto soffrire e chi perde è sempre convinto che avrebbe potuto e dovuto vincere.
Vittime di questa pesante realtà di questa eterna irraggiungibilità della giustizia e di questa particolare, nostrana sua inadeguatezza che fermenta nelle menti tarate, è morto Terracciano, è morto Salineri. I quali, oltre tutto, sembra cercassero, magari, di comporre gli interessi delle parti anche in quell’ultima fase, a causa già decisa, con un accordo sul pagamento dovuto dal perdente.
Accostare l’assassino alle vittime è assurdo, sconcio, offensivo.
Ma non intendiamo certo mettere tutti sullo stesso piano se diciamo che anche questo assurdo e folle assassino, Santino Barbino, anche lui, oltre che assassino, è, se non certo vittima, personaggio di una vicenda tragica che ha nella giustizia non solo il suo scenario, ma ogni possibile spiegazione.
La tragedia ha sempre una sua qualche fatalità.
In questo caso, la fatalità di una giustizia che anche nel caso di Santino Barbino, non sarà stata o non avrà saputo apparirgli poi, veramente tale.
Una giustizia che, anche quando è giusta, non ha il credito e l’autorità per convincere, che più facilmente accende follie nascoste, mentre non riesce a segnare la fine dei contrasti. Ed è sempre tragedia.
lunedì 27 aprile 2009
di Mauro Mellini
www.giustiziagiusta.info

Il Presidente del COA di Salerno Avv. Montera non aderisce alla convocazione del CNF.

sabato, aprile 25, 2009

Visitate il mio nuovo blog: www.alleanzaliberta.blospot.com.


Ordine Avvocati Salerno: Assemblea approvazione bilancio (27/04/2009).


CONSIGLIO DELL'ORDINE DEGLI AVVOCATI DI SALERNO

E’ convocata, presso l'aula Parrilli del Palazzo di Giustizia di Salerno, l'Assemblea ordinaria degli iscritti per il giorno 27 aprile 2009, ore 10, in seconda convocazione.
ORDINE DEL GIORNO
1. Approvazione conto consuntivo anno 2008 e bilancio preventivo anno 2009 (Relatore Cons. Tesoriere Avv. Vincenzo Nocilla).
2. Modifiche Statuto Opera Clemente Mauro-Determinazioni (Relatore Cons. Avv. Beniamino Spirito).
3. Varie ed eventuali.
La copia del bilancio e dello statuto dell’Opera Clemente Mauro possono essere ritirate, da tutti i colleghi Avvocati, presso la Segreteria dell'Ordine.

Il Presidente
Avv. Americo Montera

Il Consigliere Segretario
Avv. Gaetano Paolino

venerdì, aprile 24, 2009

CONSIGLIO NAZIONALE FORENSE INCONTRA AVVOCATI DE L'AQUILA.



Roma, 24 apr. (Adnkronos) - Oggi il Consiglio nazionale forense ha incontrato a Roma una delegazione del Consiglio dell'Ordine degli avvocati di L'Aquila, formata dal presidente Antonello Carbonara, il segretario Carlo Peretti e il consigliere Luca Bruno.
Il presidente del Cnf Guido Alpa ha voluto innanzitutto ringraziare a nome di tutta l'avvocatura i rappresentanti del Consiglio dell'Ordine abruzzese per tutte le iniziative intraprese a sostegno dell'avvocatura locale nonostante la drammatica situazione.
''Il vostro e' un esempio luminoso di impegno da parte di chi riveste cariche istituzionali nel mondo forense'', ha sottolineato Alpa.
Il presidente Carbonara ha rappresentato la difficilissima situazione in cui versano i colleghi aquilani, tra i quali si sono avute anche delle perdite, ed ha chiesto di mantenere alta l'attenzione sulla ricostruzione anche nel prossimo futuro.
''Vi ringraziamo per la vicinanza e la colleganza che ci avete immediatamente fatto sentire ed anche dei contributi economici utili per i primi interventi urgenti. Ma vi chiediamo di starci vicini anche il passare del tempo perche' ci aspettano momenti difficili'', ha esordito Carbonara.
Dal presidente del foro aquilano e' giunta anche la richiesta di valutare iniziative volte al finanziamento, da parte delle istituzioni forensi come il Cnf e la Cassa di previdenza, per la costruzione di edifici dove allocare studi legali visto che il 95% e' andato distrutto.

DUE AVVOCATI UCCISI PERCHE’ CHIEDEVANO IL PAGAMENTO DEL COMPENSO.



ROMA - Uccisi per poche migliaia di euro, ovvero la parcella che gli avvocati avevano presentato a Santo Barbino, 67 anni, l'uomo che ieri pomeriggio ha ucciso due legali in uno studio di Ladispoli (Roma) e ha ferito un terzo.
A spiegare il movente del duplice omicidio lo stesso Barbino nel corso di un lungo interrogatorio avvenuto nella notte nella caserma dei carabinieri di Civitavecchia davanti al pm Margherita Pinto e ai comandanti del gruppo dei carabinieri di Ostia, Giuseppe La Gala, e della compagnia di Civitavecchia, Ivano Izzo.
Agli inquirenti Barbino ha spiegato di aver ucciso gli avvocati Francesco Terracciano e Paolo Salineri perché chiedevano il pagamento per le spese legali relative ad un recente causa persa dall'imprenditore.
Una cifra - ha sostenuto Barbino - che in questo momento non si poteva permettere di onorare, trovandosi in grosse difficoltà economiche.
Il procedimento penale era stato seguito materialmente da Marco Terracciano, figlio di Francesco, raggiunto da tre colpi di pistola e ora ricoverato al San Camillo di Roma in gravi condizioni.
Barbino è accusato di omicidio plurimo volontario, tentato omicidio volontario e porto abusivo di armi e munizioni.
Ex imprenditore edile ed agente immobiliare, conosciuto a Ladispoli come 'Santino il calabrese, si era costituito ieri nella tarda serata al commissariato di Primavalle a Roma.

Professione forense: i dipendenti pubblici non possono esercitarla (Corte Costituzionale, ordinanza n. 91/2009).



La Corte Costituzionale, con l'ordinanza n. 91/2009, dichiara la manifesta inammissibilità della questione di legittimità costituzionale sollevata dal Tribunale di Napoli in merito agli artt. 1 e 2 della legge n. 339/2003.
Pertanto gli avvocati iscritti all'albo non possono essere dipendenti pubblici, anche se part time.
La ragione di questo divieto è individuata nella pericolosità e nella frequenza di possibili inconvenienti derivanti dalla commistione tra pubblico impiego e professione forense.
Diverso il caso dei praticanti avvocati non abilitati al patrocinio che, come confermato dalla Cassazione con sentenza 26 novembre 2008, n. 28170, possono essere iscritti nell'apposito registro, anche se legati da un rapporto di lavoro con soggetti pubblici o privati.

25 aprile 2009: dalla sinistra......ai sinistrati!

giovedì, aprile 23, 2009

Domani seduta del COA di Salerno (OdG)



CONSIGLIO DELL'ORDINE DEGLI AVVOCATI DI SALERNO
ORDINE DEL GIORNO
Tornata del 24 Aprile 2009 (ore 16,30)
1.Lettura ed approvazione verbale precedente;
2.Comunicazioni del Presidente;
3. Iscrizioni e cancellazioni;
4. Pareri;
5. Ammissioni Gratuito Patrocinio- Rel. Cons. Avv.Visconti
6. Riforma ordinamento professionale, delle norme del codice di procedura civile, regime delle incompatibilità-Incontro 09/05/09 Roma presso CNF- Rel. Cons.Avv. Majello;
7. Regolamento per la formazione professionale continua - Rel.Cons. Avv. Majello;
8. Progetto "Formazione dell'Avvocato in Europa"-Rel. Cons. Avv. Cassandra;
9. Protocollo regolamentazione udienze Collegiali dinanzi alla Corte d’Appello- Rel. Cons. Avv. Majello;
10.Comunicazioni dei Consigliere Tesoriere;
11.Sussidi e contributi;
12. Varie ed eventuali.

mercoledì, aprile 22, 2009

Giustizia: Procuratore Reggio Emilia si dimette magistratura.



(ANSA) - REGGIO EMILIA, 21 APR - Il procuratore di Reggio Italo Materia, che era tra i candidati per la Procura di Bologna, ha annunciato le sue dimissioni dalla magistratura.
Materia era stato attaccato dagli Amici di Beppe Grillo e da Sonia Alfano, presidente Associazione Vittime Mafia, che accuso' il procuratore di essere stato coautore (con il collega della Dna Giovanni Lembo) di un parere favorevole alla proroga del programma di protezione al mafioso Luigi Sparacio nel frattempo divenuto collaboratore.
Mi dimetto - ha spiegato - costretto da una campagna persecutoria, gravemente lesiva dell'onorabilita'. (ANSA).

lunedì, aprile 20, 2009

38 INDAGATI PER CONCORSO DA AVVOCATO: HANNO COPIATO IL TEMA.



Trentotto persone iscritte sul registro degli indagati dalla Procura di Campobasso con l’accusa di aver copiato il tema.
Ma non è un compito in classe, quello finito nel mirino del pm Venditti: si tratta infatti della prova scritta al concorso per avvocati, e i 38 indagati sono tutti giovani molisani (qualcuno proveniente anche da fuori regione) che nel dicembre 2007 hanno sostenuto l’esame.
A loro è arrivato nei giorni scorsi l’avviso di conclusione delle indagini. Il reato ipotizzato ha una definizione complicata: “attribuzione a se stesso di elaborati altrui in materia di concorsi pubblici”.
Il sospetto della Procura, sul quale si dovrà far luce, è che i candidati abbiano copiato di sana pianta il tema.
La commissione esaminatrice della Corte d’Appello di Trieste, sorteggiata per correggere gli elaborati, si è resa conto che ben 38 temi erano identici e ha annullato le prove trasmettendo gli atti alla Procura della Repubblica di Campobasso.
I giovani aspiranti legali sono stati ascoltati dal Gip nel corso degli interrogatori di garanzia.

Il numero 69 non piace alle giudicesse!



Sempre più spesso si leggono nelle sentenze redatte da giovani donne giudici calcoli della pena stravaganti, dovuti quasi certamente all’ignoranza assoluta dell’art. 69 C.P. e della pluriennale interpretazione di questa norma da parte della Cassazione.
Cito, a titolo di esempio due sentenze, redatte dalla stessa giudice a distanza di sei anni l’una dall’altra, in cui viene esposto lo stesso ragionamento e commesso lo stesso errore, stabilendo una pena che sostanzialmente potrebbe essere quella giusta, ma che, per la mancanza delle nozioni sul bilanciamento tra aggravanti ed attenuanti, giunge a conclusioni erronee.
Si tratta di due sentenze entrambe per furto pluriaggravato nelle quali viene affermata la responsabilita’ dei rispettivi imputati.
La giudice, leggendo l’art. 625 c.p. così ragiona nella prima: “pena base anni tre di reclusione + multa, diminuita in virtù del riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche da ritenere prevalenti sulle contestate aggravanti mesi otto di reclusione + multa”.
Nella seconda: “pena base anni tre di reclusione + multa, diminuita in virtù del riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche equivalenti alle contestate aggravanti sino alla pena di mesi sei di reclusione + multa”.
Si tratta, sia nel caso di prevalenza che in quello di equivalenza delle concesse attenuanti generiche, di un evidente errore per eccessiva diminuzione di pena ex art. 62 bis c.p. visto che vuol partire da tre anni di pena base.
Se, invece, la giudice avesse letto l’art. 69 c.p., avrebbe dovuto prima di tutto verificare il bilanciamento tra le aggravanti e le attenuanti e poi, visto che riteneva prevalenti o equivalenti queste ultime, determinare la pena base, nel primo caso, magari in misura di un solo anno, sulla quale operare la riduzione di un terzo (massimo consentito) e giungere così agli otto mesi voluti, e, nel secondo caso, determinarla direttamente in quella di sei mesi.
Sarà che alle brave ragazze l’idea stessa del numero 69 ripugni?

“IL CORSIVACCIO” di Ferdinando Terlizzi
http://lnx.casertasette.com

domenica, aprile 19, 2009

GIUSTIZIA: CASTELLI PRESIDENTE DI MAGISTRATURA DEMOCRATICA.


(AGI) - Roma, 19 apr. - E’ Claudio Castelli il nuovo presidente di Magistratura Democratica. La decisione e’ arrivata oggi dopo la due giorni di assemblea romana della corrente delle toghe.
Attualmente presidente aggiunto Gip a Milano, Castelli e’ stato componente del Consiglio Superiore della Magistratura dal 1994 al 1998 e segretario di MD dal 2000 al 2005.
Nella passata legislatura e’ stato chiamato a ricoprire il ruolo di capo del dipartimento dell’organizzazione giudiziaria del Ministero della Giustizia.
Magistratura Democratica ha confermato Rita Sanlorenzo come segretaria di MD.

venerdì, aprile 17, 2009

Il Presidente della Cassa Previdenza Forense querela candidati di Roma.


COMUNICAZIONE
Nel corso della recente campagna per l'elezione del Comitato dei Delegati della Cassa Forense, l'Avv. Mauro Vaglio, nella sua qualità di capolista della lista n. 4 "Agire e Informare" del Collegio elettorale di Roma, composta anche dagli Avvocati Paolo Nesta, Pietro Di Tosto, Roberto Nicodemi, Flora de Carlo, Fabio Pucci, Fabrizio Bruni, Alessandro Marconi, Simonetta Abbondanzieri, Fabio D'Amato e Cristiana Arditi di Castelvetere, ha diffuso tra i Colleghi del Foro di Roma, tramite l'invio di e-mail e fax, nonché mediante la pubblicazione sul proprio sito web, dati finanziari e patrimoniali dell'Ente, esprimendo giudizi ritenuti diffamatori nei riguardi degli Organi decisionali della Cassa Forense.
Ciò posto, riguardo a tale vicenda, si porta a conoscenza di tutti i Colleghi che il sottoscritto Presidente, in forza di delibera del Consiglio di Amministrazione adottata nella riunione del 13/2/2009, ha presentato esposto al Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Roma, trasmesso per opportuna informazione deontologica anche al Consiglio Nazionale Forense.
In data 27/2/2009, il Comitato dei Delegati, al fine di tutelare i diritti e l'immagine della Cassa Forense, ha deliberato di dare mandato al Presidente di proporre una denuncia-querela nei confronti di tutti coloro ritenuti responsabili del reato di diffamazione a mezzo stampa, aggravato dal fatto determinato o di tutti quei reati che saranno ravvisati nel comportamento di quanti hanno ideato, redatto, diffuso e/o sottoscritto il messaggio trasmesso per posta elettronica e per telefax, nonché pubblicato sul sito www.maurovaglio.it, dando altresì mandato allo stesso Presidente di portare tale deliberazione a conoscenza di tutti gli Avvocati con ogni mezzo, con riserva di ogni altra iniziativa al riguardo.
La suddetta delibera è stata fatta propria dal Consiglio di Amministrazione nella seduta del 20/3/2009. In ossequio alla sopracitata delibera assunta dal Comitato dei Delegati, il sottoscritto Presidente, in data 26/3/2009, ha presentato la suindicata denuncia-querela.
Il Presidente
Avv. Paolo Rosa

Scarcerazione boss baresi: comunicato stampa del Mistero della Giustizia.

Boss scarcerati, si muove il Csm: «Convocati i magistrati di Bari».


ROMA - Parte a tambur battente l'istruttoria del Csm sul caso dei 21 presunti mafiosi e trafficanti di droga scarcerati per effetto del mancato deposito della motivazione della loro condanna da parte del giudice Anna Rosa De Palo, attualmente presidente del tribunale per i minorenni.
La Prima Commmissione di palazzo dei Marescialli, presieduta dal laico dell'Udc Ugo Bergamo, ha convocato per il 28 aprile prossimo i vertici degli uffici giudiziari baresi.
In particolare, saranno ascoltati i presidenti della Corte d'appello, del tribunale e della sezione gip-gup, alla quale apparteneva il magistrato quando pronunciò la sentenza.
Del caso si sta interessando anche il ministro della Giustizia Angelino Alfano che mercoledì ha ordinato un'ispezione.
Intanto la Dda di Bari precisa che non ha alcun elemento per poter riarrestare i 21 presunti mafiosi e trafficanti di droga del clan Strisciuglio scarcerati mercoledì perché il giudice che il 16 gennaio 2008 li ha condannati non è riuscito finora a depositare le motivazioni della sentenza di primo grado a carico di 160 imputati, 150 dei quali condannati.
I primi 21 scarcerati erano infatti detenuti dal 23 gennaio 2006, assieme agli altri 30 condannati che saranno scarcerati nell'ottobre prossimo.
Negli ultimi tempi le indagini della procura antimafia - a quanto è dato sapere - hanno riguardato i nuovi affiliati al clan mafioso, ritenuto il più pericoloso ed agguerrito di Bari che può contare su circa 300 «arruolati», tra uomini, donne e ragazzini.
In procura c'è incredulità mista a rassegnazione per le scarcerazioni perché - viene fatto notare - gli 80 faldoni del maxiprocesso erano informatizzati con collegamento ipertestuale ai singoli atti di indagine.
Fatti questi che non sono bastati al gup Rosa Anna De Paolo, ora presidente del Tribunale per i minorenni di Bari, a depositare la sentenza nei termini previsti dalla legge.

mercoledì, aprile 15, 2009

Oggi l'On. Cirielli incontra gli Avvocati di Salerno.



Stamane,alle ore 12, presso i locali del COA di Salerno (Palazzo di Giustizia), il candidato alla presidenza della Provincia di Salerno On. Edmondo Cirielli incontrerà gli Avvocati di Salerno.

martedì, aprile 14, 2009

Crediti formativi per gli avvocati: circolare esplicativa del CNF.


TRIENNIO FORMATIVO E DISCIPLINA TRANSITORIA

Il periodo di valutazione dell'obbligo formativo, ai sensi dell'art. 2 del Regolamento per la formazione continua, decorre dal primo gennaio dell'anno solare successivo a quello d'iscrizione all'albo o di rilascio del certificato di compiuta pratica (c.d. "triennio soggettivo").
L'art. 11 del Regolamento prevede la disciplina transitoria, applicabile agli iscritti all'Albo anteriormente alla data del 1° gennaio 2008 per il triennio formativo 2008/2010.
Gli avvocati e i praticanti abilitati al patrocinio, iscritti prima dell'anno solare 2008, devono conseguire 50 crediti formativi, dei quali almeno 6 in materia di ordinamento forense, previdenza e deontologia, con un minimo di:
• 9 crediti per il primo anno formativo (2008);
• 12 crediti per il secondo anno formativo (2009);
• 18 crediti per il terzo anno formativo (2010).
A partire dal 1° gennaio 2011 sarà applicabile il regime previsto dall'art. 2, comma 3, del Regolamento secondo cui nel triennio formativo 2011/2013 e nei successivi dovranno essere conseguiti almeno 90 crediti, dei quali almeno 15 in materia di ordinamento forense, previdenza e deontologia, con un minimo di 20 per ogni anno.
Per evidenti esigenze di coordinamento ed armonizzazione nell'applicazione del Regolamento ed a seguito di specifiche richieste di alcuni Consigli dell'ordine, sulla scorta di un'analisi tecnica che è a Vostra disposizione, elaborata su criteri di proporzionalità e progressività, il Consiglio ha deliberato d'indicare i crediti da conseguire nei seguenti trienni.
Triennio formativo 2009-2011 (transitorio)
Ogni iscritto nell'anno 2008, per il quale il triennio formativo ha inizio il 1°gennaio 2009, dovrà conseguire nell'arco del triennio almeno 68 crediti formativi (di cui almeno 9 in materia di ordinamento forense, previdenza e deontologia) con un minimo di:
• 12 crediti per il 2009
• 18 crediti per il 2010
• 20 crediti per il 2011
Triennio formativo 2010-2012 (transitorio)
Ogni iscritto nell'anno 2009, per il quale il triennio formativo ha inizio il 1°gennaio 2010, dovrà conseguire nell'arco del triennio almeno 83 crediti formativi (di cui almeno 12 crediti formativi in materia di ordinamento professionale e previdenziale e di deontologia) con un minimo di:
• 18 crediti per i12010
• 20 crediti per il 2011
• 20 crediti per il 2012
La Commissione per l'assegnazione dei crediti formativi (segreteria@fondazioneavvocatura.it) è disponibile per qualsiasi chiarimento in merito ai criteri di proporzionalità e progressività adottati.
Con viva cordialità.
Roma, 10 aprile 2009.
Avv. Guido Alpa

Appuntamenti a luci rosse nell'archivio: il Tribunale di Treviso diventa hard?


Treviso, (Adnkronos) - Un archivio a luci rosse con biancheria intima e condom usati nel Tribunale di Treviso.
La notizia è comparsa sul quotidiano locale 'il Gazzettino' che riporta la conversazione tra due legali, uno dei quali, chiedendo informazioni su una pratica, si è sentito spiegare che l'area dell'archivio è off-limits in quanto luogo di "appuntamenti a luci rosse".
Tempo fa, sempre a Treviso, la vicenda dell'avvocatessa che dava i voti alle prestazioni sessuali di colleghi e giudici.

Sfratto in vista per il COA di Roma.


Sfratto in vista per gli avvocati di Roma. Il Tar del Lazio ha ritenuto che i legali non abbiano titolo per conservare la sede attuale negli uffici della Cassazione.
Un anno fa l'Agenzia del demanio aveva avviato le procedure per il rilascio dei locali, che la stessa Cassazione considera indispensabili per allargare il Ced.
Il Consiglio dell'Ordine romano aveva proposto ricorso davanti al Tar. Che ora ha precisato che l'assegnazione fatta quasi un secolo fa, era il 1911, dall'allora ministro della Giustizia e la conservazione di un posto in capo agli avvocati nella commissione che gestisce la sede di piazza Cavour hanno oggi perso di valore.
Soprattutto dopo che nel 1995 una legge ha stabilito che gli avvocati possono rivendicare locali per lo svolgimento di compiti istituzionali solo nelle sedi dei tribunali.
E il tribunale di Roma ha già da tempo traslocato dal «Palazzaccio». A nulla è poi valso all'Ordine romano sottolineare che nella sede della Cassazione sono collocati gli uffici di altre associazioni di categoria: si tratta, ha spiegato il Tar, di organismi del personale giudiziario di livello nazionale, pari a quello della Cassazione.
PER LEGGERE LA SENTENZA DEL TAR CLICCA QUI

venerdì, aprile 10, 2009

AUGURI DI BUONA PASQUA!

Assemblea approvazione bilancio del COA di Salerno (27/04/2009- ore 10).



ORDINE AVVOCATI SALERNO
E’ convocata, presso l'aula Parrilli del Palazzo di Giustizia di Salerno, l'Assemblea ordinaria degli iscritti per il giorno 27 aprile 2009, ore 10, in seconda convocazione .
ORDINE DEL GIORNO
1. Approvazione conto consuntivo anno 2008 e bilancio preventivo anno 2009 (Relatore Cons. Tesoriere Avv. Vincenzo Nocilla).
2. Modifiche Statuto Opera Clemente Mauro-Determinazioni (Relatore Cons. Avv. Beniamino Spirito).
3. Varie ed eventuali.
La copia del bilancio e dello statuto dell’Opera Clemente Mauro possono essere ritirata, da tutti i colleghi Avvocati, presso la Segreteria dell'Ordine.

Separazione: le somme che i suoceri danno ai figli quando si sposano non possono essere chieste in restituzione se poi la “coppia scoppia”.



Roma- (Adnkronos) – La Cassazione ha respinto il ricorso di Mario e Regina C. che chiedevano all'ex marito della figlia Walter S. la restituzione dei 9 mila euro da loro anticipati per l'acquisto della casa coniugale mutuata per una somma complessiva di 27 mila euro.
Secondo la Suprema Corte, che ha bocciato il ricorso degli ex suoceri di Walter, la somma da loro versata per l'acquisto della casa va inquadrata “in un contesto di solidarietà famigliare che si presume gratuito”, considerato anche il fatto che “è costume diffuso, nell'attuale società, che i genitori aiutino anche finanziariamente i figli al momento del loro matrimonio”.
Di diverso avviso era stato il Tribunale di Milano che nel 2002 aveva condannato il giovane a restituire agli ex suoceri circa 7 mila euro. Verdetto ribaltato dalla Corte d'Appello di Milano nel marzo del 2004.
Inutilmente Mario e Regina C. hanno fatto ricorso in Cassazione per chiedere indietro la somma anticipata per l'acquisto della casa.
La terza sezione civile (sentenza 8386) ha respinto il ricorso e ha sottolineato che legittimamente i giudici di merito hanno ritenuto che tale somma andasse inquadrata “in un contesto di solidarietà famigliare che si presume gratuito”.
Tra l'altro, annota ancora Piazza Cavour mancava “una prova specifica e precisa” che dimostrasse “tempi della pattuita restituzione” della somma anticipata.

L’OUA AL FIANCO DEI GIOVANI AVVOCATI E PRATICANTI DI L’AQUILA.



Maurizio de Tilla, presidente Oua: «Invitiamo tutti gli ordini forensi italiani a promuovere iniziative per ospitare i giovani avvocati e i praticanti presso gli studi dei colleghi iscritti. L’Oua curerà l’elenco complessivo e le comunicazioni degli avvocati che si dichiarano disponibili ad accogliere i giovani colleghi».
La Giunta dell’Organismo unitario dell’avvocatura ha approvato oggi un documento nel quale invita i presidenti degli Ordini forensi a farsi promotori di iniziative che consentano ai giovani colleghi e ai praticanti di L’Aquila di proseguire la propria attività presso gli studi legali di altre province e regioni italiane.
L’iniziativa è rivolta a tutti i giovani legali e praticanti che ne facessero richiesta.
In particolare, rispetto a questi ultimi, dev’essere naturalmente assicurata l’effettività e la proficuità della pratica, nonché un compenso proporzionato all’apporto professionale fornito.
«A fronte di catastrofi come quella che ha colpito L’Aquila occorre mettere da parte gli eccessi di burocrazia e dare prova concreta di solidarietà – spiega il presidente dell’Oua, Maurizio de Tilla – per questo chiediamo che si fornisca subito una concreta possibilità di lavoro ai giovani avvocati e si consenta ai praticanti di L’Aquila di proseguire validamente il proprio tirocinio negli studi disponibili di qualunque provincia italiana».
Il presidente de Tilla ha anche molto apprezzato le iniziative assunte dalla Cassa forense: «Oltre alle possibilità di intervenire direttamente con gli indennizzi previsti in caso di calamità naturale, l’Oua propone che la Cassa - e per questo ringrazio espressamente la disponibilità manifestata dal presidente Paolo Rosa – si faccia collettore e gestore di tutte le offerte provenienti da singoli avvocati, istituzioni o associazioni forensi».
Roma, 9 aprile 2009

TERREMOTO: CNF STANZIA 150MILA EURO E OFFRE SEDE ORDINE AVVOCATI L'AQUILA.


Roma, 9 apr. - (Adnkronos) - Il Consiglio nazionale forense ha deliberato oggi di versare 150mila euro al Fondo di solidarieta' avvocati aquilani attivato dall'Unione degli Ordini abruzzesi (Cofa) e ha inviato una lettera al ministro della giustizia Angelino Alfano per chiedere l'autorizzazione ad attivare una sede provvisoria del Consiglio dell'Ordine de L'Aquila, offrendo di fronteggiarne le spese.
Iniziative queste assunte dal Cnf come segno di solidarieta' e partecipazione al dolore che ha colpito gli avvocati aquilani e l'intera popolazione abruzzese colpita dal terremoto.
Il Fondo di solidarieta' avvocati aquilani (presso Bnl di Pescara codice Iban IT36F0100515400000000000153) contribuira' a fare fronte alle piu' urgenti necessita' dei professionisti del foro di L'Aquila.
Gli importi versati dagli Ordini abruzzesi verranno messi a disposizione dell'Ordine de L'Aquila per affrontare le piu' immediate esigenze.
Gli importi versati dalle altre istituzioni forensi (tra cui quello del Cnf), da altri Coa e da singoli avvocati saranno gestiti da una commissione presieduta da Lucio Del Paggio, tesoriere del Cnf del foro di Teramo e composta dai presidenti dei Coa abruzzesi. Dal Cnf e' partito oggi un invito a tutti i Consigli dell'Ordine affinche' facciano confluire i propri contributi al Fondo Cofa.
Facendosi inoltre carico di una richiesta giunta in tale senso dal presidente del Coa di L'Aquila, Antonello Carbonara, il presidente Guido Alpa ha inviato oggi una lettera al ministro della giustizia Alfano segnalando l'urgente necessita' di dotare il Consiglio dell'Ordine di una sede operativa provvisoria munita di telefono, fax, computer e una linea internet e chiedendone l'autorizzazione, sotto la supervisione della Protezione civile.
Il Cnf si e' offerto di fronteggiare le spese occorrenti.

TERREMOTO:ALFANO, RESTITUIRE ALL'AQUILA EFFICIENZA GIUSTIZIA.



Il Ministro Angelino Alfano, arrivato all'Aquila, ha manifestato ''solidarieta' e vicinanza da parte di tutto il Ministero a tutto l'apparato giudiziario aquilano''.
''Dobbiamo restituire all'Aquila ha detto l'efficienza del servizio giustizia, senza per questo motivo punire chi e' gia' penalizzato''. Il ministro ha visitato il Palazzo di Giustizia, dichiarato non agibile per il momento, e ha indicato tra le priorita' quella di applicare ''misure tese alla ripresa del servizio''.
Sopralluoghi tecnici verificheranno l'agibilita' di tutti gli uffici del Tribunale al fine di accertarne l'agibilita'.
Non sono esclusi trasferimenti di parte degli uffici in altre zone dell'Aquila. Tra le possibilita' e' stata indicata la Scuola Ispettori e Soprintendenti della Guardia di Finanza.
Infine, il ministro ha smentito che la sede della Corte d'Appello verra' trasferita fuori dall'Aquila. (ANSA).

giovedì, aprile 09, 2009

Circolare del CNF per il terremoto in Abruzzo.



CONSIGLIO NAZIONALE FORENSE, Circolare 7 aprile 2009, n. 10


Roma, 7 aprile 2009

Ill.mi Signori Avvocati
PRESIDENTI DEI CONSIGLI DEGLI ORDINI DEGLI AVVOGATI

e, per conoscenza:

COMPONENTI IL CONSIGLIO NAZIONALE FORENSE
LORO SEDI

OGGETTO: TERREMOTO NEL DISTRETTO DE L'AQUILA - INIZIATIVE

Cari Presidenti e Cari Amici,
i fenomeni tellurici dei giorni scorsi hanno devastato la città de L'Aquila e le cittadine limitrofe.
Molti nostri Colleghi hanno subìto la perdita totale, o il gravissimo danneggiamento, dei loro studi, delle attrezzature ed anche dei fascicoli degli affari trattati.
A tutt'oggi, non è possibile determinare l'esatto numero dei Colleghi che si trovano in questa situazione, anche se è da ritenere che, avendo essi la propria sede operativa all'interno del centro storico, ben pochi possano continuare a svolgere, anche pazialmente, la propria attività.
Saprete anche che l'intero Palazzo di Giustizia aquilano è stato dichiarato inagibile, con le intuibili e connesse conseguenze per gli avvocati locali.
In tale situazione il Presidente dell'Ordine de L'Aquila ha segnalato l'opportunità che i Colleghi italiani vengano informati di questa enorme difficolta, affinché - allorquando abbiano a trattare cause affidate al patrocinio di avvocati aquilani - si dichiarino disposti a rinviare la trattazione della causa ad altra udienza, evitando per quanto è possibile decadenze o preclusioni in dipendenza del mancato adempimento di incombenti di carattere formale; e ciò sino al ripristino di un minimo di operatività degli studi.
Sarà un gesto di solidarietà per tanti Colleghi che stanno subendo una tragedia immane.
Vorrete, quindi, dare ampia diffusione di questa iniziativa tra gli iscritti ai Vostri rispettivi Albi che, certamente, costituisce una significativa testimonianza di solidarietà.
Con l'occasione, Vi informo che il CNF, nella seduta straordinaria prossima, considererà l'opportunità di intervenire con iniziative di sostegno a favore dei Colleghi e delle quali Vi terrò informati.

Con i migliori saluti

Avv. Prof. Guido Alpa

mercoledì, aprile 08, 2009

Aforisma sulle leggi.

Terremoto: Alfano, istituzione servizio informazioni verifica danni.


Il ministro Alfano ha immediatamente incaricato gli uffici del Dipartimento dell'Organizzazione Giudiziaria di istituire un servizio di raccolta informazioni per la verifica dei danni subiti dalle numerose strutture giudiziarie e per le eventuali necessità amministrative dei dipendenti.
Gli interessati potranno rivolgersi al numero telefonico 06-68852357 ovvero tramite fax allo 06-68897792.
Lo dichiara in una nota l'Ufficio Stampa del Dicastero di via Arenula.
Il Guardasigilli – prosegue la nota – ha inoltre affidato al Dipartimento dell'Organizzazione Giudiziaria il compito di effettuare un sopralluogo al fine di predisporre un piano straordinario per individuare le prime misure urgenti per la pronta ripresa dell'attività giudiziaria in condizioni di totale sicurezza

martedì, aprile 07, 2009

TERREMOTO: MANCINO (CSM), SOLIDARIETA' A OPERATORI GIUSTIZIA ABRUZZO.



Roma, 6 apr. - (Adnkronos) - "Massima solidarieta'" e' stata espressa a nome personale di tutto il Csm dal vicepresidente Nicola Mancino in un messaggio inviato al presidente della Corte d'Appello e al procuratore generale de L'Aquila.
Una solidarieta' espressa "a tutti i cittadini e in particolare agli operatori di giustizia delle zone colpite dal grave sisma di stamane".

lunedì, aprile 06, 2009

Pres. Osservatorio Minori: "Serve revisione del codice penale minorile.Insegnare ai giovani le regole sociali".


Milano, 5 apr. (Apcom) - Il presidente dell'Osservatorio sui Diritti dei Minori Antonio Marziale è intervenuto sull'episodio di violenza ai danni di una 14enne di Genova da parte di due compagne di scuola e di alcni coetanei, che hanno assistito senza agire.
Marziale si è detto "indignato prima di tutto con quell'informazione che continua a iscrivere inopportunamente tali accadimenti alla voce bullismo e con chi ancora stenta a comprendere che il codice di procedura penale minorile abbisogna di una revisione, perché obsoleto e saturo di attenuanti".
Il presidente dell'Osservatorio ha sottolineato che "nei giorni scorsi la Cassazione abbia provveduto ad invocare meno tolleranza nei confronti della pericolosità sociale di taluni minorenni e ciò dovrebbe indurre i legislatori a ridurre i tempi di cogitazione".
"Revisione non significa carcere duro, ma pene contemplanti studio e lavoro socialmente utile rigorosamente applicate e fatte osservare. - ha aggiunto - La sola e pur necessaria azione di contrasto limitata a provvedimenti disciplinari scolastici non basta. Urge mettere in condizione i soggetti in età evolutiva di comprendere che esistono delle regole sociali che vanno rispettate, senza giustificazionismi di sorta che considerano l'adolescenza alla stregua di una grave malattia invalidante in termini di intendere e di volere".

venerdì, aprile 03, 2009

Giudici tributari:niente ipoteche per meno di 8mila euro.Annullata l'iscrizione disposta da Equitalia.


Roma, 2 apr. (Apcom) - Il Fisco non può ipotecare le case se il debito dei contribuenti non supera gli 8.000 euro.
Il monito arriva dai giudici tributari di Napoli, una delle città dove si registra il maggior numero di ipoteche immobiliari basate su cartelle esattoriali.
I giudici della commissione tributaria del capoluogo campano, con la sentenza n. 50/2009 della sezione 23, hanno così accolto il ricorso di un contribuente che si era visto ipotecare la propria abitazione da Equitalia Polis, la società di riscossione partecipata dall'Agenzia delle Entrate.
Alfonso M. aveva scoperto, il 3 maggio 2007, che sulla sua casa era stata iscritta un'ipoteca per alcune cartelle esattoriali riferite a contravvenzioni risalenti ad anni compresi tra il 1987 e il 1995 e a mancati versamenti per la tassa sui rifiuti. Il totale richiesto ammontava a poco più di 2.000 euro.
Alfonso M. è ricorso alla giustizia tributaria sottolineando da lato che sia i verbali delle contravvenzioni, sia i tributi per la Tarsu non erano mai stati notificati, e d'altro canto il suo avvocato ha evidenziato che ''l'articolo 76 del Dpr 602 del 1973, che regola la riscossione, prevede espressamente che l'iscrizione di ipoteca è vietata quando il valore del credito da riscuotere è inferiore a 8.000 euro".
A questa eccezione l'ufficio legale di Equitalia ha replicato affermando che l'ipoteca andrebbe considerata semplicemente come ''una forma autonoma di garanzia del credito''.
Una tesi che è stata respinta dalla commissione tributaria: ''la garanzia ipotecaria - scrivono i giudici - è atto preordinato all'espropriazione con la conseguenza che qualora la vendita forzata non possa essere iniziata'', come nel caso in cui il credito non superi il tetto minimo stabilito, ''si deve escludere anche la possibilità dell'iscrizione stessa''.
Inoltre, per quanto riguarda la mancata notifica dei verbali e delle cartelle esattoriali, la commissione ha precisato che ''la semplice dichiarazione della concessionaria per la riscossione, secondo la quale le notifiche sono regolari, non può essere una prova'' in mancanza di documenti che lo dimostrino.
Infine, come non bastasse, Equitalia avrebbe avuto l'obbligo, prima di iscrivere ipoteca, di inviare un nuovo avviso invitando a pagare entro cinque giorni.
E in mancanza di risposta avrebbe dovuto procedere con l'ipoteca entro i successivi 180 giorni. Insomma, una sentenza che costituisce un decalogo per i diritti del contribuente.

...Ecco il futuro che ci riserva la "legge Bersani"!




Retribuzioni: colf ed insegnanti i meno pagati, giudici al top.


ROMA (ANSA) - Sono i lavoratori delle pulizie i meno pagati in Italia, seguiti da quelli dell'agricoltura e dagli impiegati nelle scuole private: a fare la mappa delle retribuzioni in Italia è l'Istat che per il 2008 calcola che siano sempre i magistrati i lavoratori con la busta paga più pesante (oltre 110.000 euro medi all'anno) seguiti dai giornalisti (46.508 euro l'anno) mentre l'area nel complesso meglio pagata resta quella del credito e assicurazioni con 36.427 euro l'anno.
La rilevazione è stata fatta sulla base delle retribuzioni contrattuali di cassa e non quelle di fatto.
Quindi l'indagine non considera gli straordinari, i premi e gli integrativi aziendali.
Sono ben pagati anche a causa dei rischi in cui incorrono gli elicotteristi (56.387 euro la retribuzione media) e i lavoratori del trasporto aereo (33.001 euro in media) anche se all'interno di questa fascia c'é una differenza consistente tra i piloti e gli altri lavoratori del settore.
La cenerentola del lavoro resta la donna delle pulizie con 15.877 euro lordi all'anno, seguita a breve distanza dagli insegnanti della scuola privata (17.993 euro all'anno). Nell'istruzione privata è meglio trovare comunque impiego nelle scuole religiose (19.539 euro) mentre in quelle laiche lo stipendio si ferma a quota 15.951 euro all'anno.
Nell'istruzione pubblica gli stipendi medi ammontano a 26.779 euro all'anno. Nell'industria in senso stretto (esclusa l'edilizia) la retribuzione annua media nel 2008 è stata pari a 21.353 euro (20.095 euro gli operai, 24.688 gli impiegati) ma con differenze significative all'interno del comparto.

giovedì, aprile 02, 2009

De Magistris: la Cassazione lascia a Salerno udienza archiviazione.No a 'legittimo sospetto' chiesto da indagati Toghe Lucane.


Roma, 2 apr. (Apcom) - La Cassazione ha dichiarato inammissibile la richiesta di spostare da Salerno il procedimento che vede indagato l'ex pm Luigi De Magistris e per il quale la procura salernitana ha chiesto l'archiviazione.
L'istanza di trasferimento per ''legittimo sospetto'' era stata avanzata dagli ex magistrati di Potenza, indagati nell'inchiesta Toghe lucane, costituitisi parte civile contro De Magistris, poliziotti e giornalisti denunciati per calunnia, abuso d'ufficio e rivelazione di segreto d'ufficio.
In pratica, gli indagati avevano denunciato l'allora pm di Catanzaro De Magistris, titolare dell'indagine nei loro confronti. Una denuncia per la quale la procura di Salerno aveva chiesto l'archiviazione.
A questa conclusione si erano opposti il magistrato Felicia Genovese e il marito Michele Cannizzaro e l'ex procuratore generale di Potenza Enzo Tufano.
Il gip Maria Teresa Belmonte aveva quindi fissato un'udienza per valutare la richiesta di archiviazione della procura e le opposizioni delle parti offese che, tuttavia, avevano chiesto di trasferire ad altra sede il procedimento in considerazione del rischio di condizionamenti al quale potrebbero essere esposti i magistrati di Salerno in conseguenza dello scontro senza precedenti, avvenuto nei mesi scorsi, tra la procura salernitana e la magistratura di Catanzaro.
Una guerra giudiziaria conclusasi con la sospensione dal servizio per il procuratore di Salerno, il trasferimento del procuratore generale di Catanzaro e degli altri magistrati coinvolti, reciprocamente, nelle indagini incrociate tra Salerno e Catanzaro relative alle inchiesta un tempo affidate a De Magistris.
Ma sia il gip Belmonte, sia la Cassazione, hanno escluso che vi siano i presupposti per uno spostamento del procedimento per ''legittimo sospetto''.
Sarà dunque il gip di Salerno a decidere sulla richiesta di archiviazione per De Magistris e gli altri indagati presentata dalla procura il 4 giugno 2008.
Nel corso dell'udienza fissata dal gip e poi sospesa in attesa della decisione della Suprema Corte, il pm salernitano Gabriella Nuzzi aveva motivato la richiesta di archiviazione sottolineando "insussistenza di illegittimità addebitabili nell'esercizio delle funzioni giudiziarie del De Magistris".
E aveva aggiunto che gli accertamenti disposti dalla procura salernitana avevano rilevato una "pressante attività di interferenza nelle indagini" e "continue ingerenze sull'attività inquirente".
Il pm Nuzzi, titolare anche dell'inchiesta che ha portato allo scontro con i magistrati di Catanzaro nata dalle dichiarazioni dello stesso De Magistris, è stata poi trasferita dal Csm a Latina e, in segno di protesta, si è dimessa dall'Associazione nazionale magistrati.

Pubblicità telefonica: i call center rispettino le regole.Si rischiano sanzioni da 30 mila a 300 mila euro.



Le aziende e i call center che, avvalendosi della deroga prevista fino al 31 dicembre 2009 dal cosiddetto decreto "Milleproroghe", contatteranno gli utenti per fare promozione e offerte commerciali, dovranno utilizzare solo banche dati costituite sulla base degli elenchi telefonici precedenti al 1° agosto 2005. Non potranno servirsi del periodo di deroga per chiedere il consenso degli interessati per futuri contatti né potranno cedere i dati che utilizzano a terzi.
Con un provvedimento che verrà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, il Garante per la privacy ha precisato le regole che dovranno seguire le società che svolgono attività di marketing nell'usare i dati degli abbonati.
Il decreto "Milleproroghe", di recente convertito in legge, stabilisce che i numeri di telefono e gli indirizzi presenti nelle banche dati costituite sulla base dei vecchi elenchi telefonici sono utilizzabili per fini promozionali fino al 31 dicembre 2009 da coloro che hanno creato tali banche dati precedentemente al 1 agosto 2005.
Il provvedimento del Garante intende chiarire rigorosamente i limiti entro i quali società che effettuano attività promozionale anche tramite call center possono avvalersi della deroga. Il mancato rispetto del provvedimento comporta una sanzione amministrativa che va da 30 mila a 180 mila euro e che, nei casi più gravi, può raggiungere anche i 300 mila euro.
* Le società dovranno innanzitutto documentare in modo adeguato che la banca dati, costituita con i numeri telefonici e gli indirizzi degli abbonati, sia stata effettivamente creata prima del 1 agosto 2005. Le società dovranno usare questi dati direttamente e non potranno cederli a nessun titolo ad altre aziende.
* Gli operatori che telefoneranno agli abbonati dovranno ad ogni contatto specificare per quale società chiamano e ricordare agli interessati i loro diritti. Ma soprattutto dovranno registrare immediatamente l'eventuale contrarietà dell'abbonato ad essere nuovamente contattato. L'utente che non intende essere più disturbato avrà il diritto di conoscere l'identificativo dell'operatore al quale ha comunicato la sua volontà.
* I dati presenti nelle banche dati dovranno essere utilizzati solo a fini promozionali e non potranno in alcun modo essere usati per acquisire nuove informazioni o il consenso degli abbonati ad effettuare chiamate dopo la data del 31 dicembre 2009. Questo significherebbe di fatto costituire nuove banche dati, andando al di là delle finalità stabilite dalla legge e prorogando oltre il termine previsto gli effetti della deroga temporanea.
* Le società che svolgono attività di marketing dovranno comunicare al Garante, entro 15 giorni dalla pubblicazione in G.U., di essere in possesso di banche dati costituite anteriormente al 1 agosto 2005 e di volerle utilizzare per attività promozionali. Dovranno chiarire se il trattamento di dati venga effettuato anche per conto terzi.
(Garante per la protezione dei dati personali - Comunicato stampa del 18 marzo 2009).