mercoledì, aprile 29, 2009
Sì a 'nuovo' processo civile,cambia filtro Cassazione. Voto unanime sull'articolo, ma restano distinguo su riforma.
Roma, 29 apr. (Apcom) - La Camera dei Deputati ha approvato oggi la parte del ddl manovra che contiene le nuove regole per il processo civile.
Il testo, diverso da quello passato al Senato, deve tornare a palazzo Madama per la terza lettura ma, almeno sul filtro per l'accesso delle cause civili alla Corte di Cassazione, i nodi sono stati sciolti e l'articolo del ddl cosiddetto manovra che lo contiene è stato votato all'unanimità.
Eppure, lo spirito bipartisan su questo specifico argomento non ha intaccato la contrarietà delle opposizioni alla riforma nel suo complesso.
Il Pd ha infatti sollevato numerose critiche soprattutto sulle deleghe per il riordino dei riti civili ottenuta dal Governo, mentre l'Idv ha annunciato, per bocca di Federico Palomba, un'opposizione dura a questa riforma, che ancora una volta svilisce la giustizia".
Nel merito, il nuovo filtro per l'accesso alla Suprema Corte stabilisce soltanto due casi di ammissibilità del ricorso, mentre la 'vecchia' formulazione parlava di "ammissibilità del ricorso": "Il ricorso è inammissibile - si legge nella nuova formulazione - quando il provvedimento impugnato ha deciso le questioni di diritto in modo conforme alla giurisprudenza della Corte e l'esame dei motivi non offre elementi per confermare o mutare l'orientamento della stessa; quando è manifestatamente infondata la censura relativa alla violazione dei principi regolatori del giusto processo".
Inoltre, il filtro si baserà su principi oggettivi prestabiliti mentre prima - era la critica diffusa che arrivava anche dagli operatori della giustizia - era più discrezionale.
A decidere sull'inammissibilità inoltre non sarà più un collegio di tre magistrati, come previsto dalla vecchia formulazione, ma un'apposita sezione della Suprema Corte composta da magistrati appartenenti a tutte le sezioni.
Invariate rispetto al testo di palazzo Madama le altre parte della riforma, che riguardano l'introduzione delle testimonianze scritte, la redazione da parte del giudice di un calendario del processo e sanzioni a chi introduce "procedure o tattiche" per allungare inutilmente i tempi della trattazione della causa in udienza. Infine, richiesta ai giudici di redigere sentenze sintetiche e quindi più rapide e riordino, delegato al governo, dei riti, che oggi sono oltre 27 e che il Guardasigilli Angelino Alfano vuole ridurre considerevolmente.
TESTIMONIANZA SCRITTA: Il giudice, su accordo delle parti e tenuto conto della natura della causa e di ogni altra circostanza, può disporre di assumere la deposizione chiedendo al testimone di fornire per iscritto e nel termine fissato, le risposte ai quesiti su cui deve essere interrogato. Se il testimone si astiene ha l'obbligo di sottoscrivere comunque il modello indicando generalità e motivi di astensione. Se non spedisce la testimonianza nel termine stabilito può essere condannato a pena pecuniaria. Esaminate le risposte, il magistrato può sempre disporre che il teste sia chiamato a deporre davanti a lui o davanti al giudice delegato.
CALENDARIO DEL PROCESSO: Il giudice, quando provvede su richieste istruttorie, sentite le parti e tenuto conto della natura, dell'urgenza e della complessità della causa, fissa il calendario del processo indicando le udienze successive e gli incombenti che verranno espletati. I termini fissati nel calendario possono essere prorogati, anche d'ufficio, quando sussistono gravi motivi sopravvenuti. La proroga deve essere richiesta dalle parti prima della scadenza dei termini.
MISURE DI ACCELERAZIONE: Sanzioni per chi allunga i processi con condotte dilatorie, si introduce il procedimento sommario di cognizione e la possibilità di pronunziare sentenze civili sintetiche.
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