giovedì, giugno 30, 2011

UDC: GOVERNO RIVEDA MEDIACONCILIAZIONE, ISTITUTO APPROSSIMATIVO E RISCHIOSO.


Roma, 30 giugno ’11 - “Facendo seguito ai numerosi rilievi mossi dalle organizzazioni degli avvocati e dalla dottrina in tema di mediaconciliazione, abbiamo chiesto al governo di riflettere su un istituto concepito in modo inadeguato rispetto al nostro sistema-giustizia. La conciliazione avrebbe dovuto snellire il carico processuale dei tribunali civili, ma in questi primi mesi di applicazione non ha affatto prodotto gli effetti sperati. Secondo le previsioni del ministero, infatti, in un anno si sarebbero smaltite 500mila controversie; ebbene, con meno di 6mila procedimenti mensili finora esperiti, nel corso di un anno non si raggiunge nemmeno un quinto dell’obiettivo iniziale”.
Lo dichiara Lorenzo Ria, deputato dell’Unione di Centro, che sul tema ha presentato, insieme al collega On. Roberto Rao, un’interrogazione al governo in commissione Giustizia.
“I dubbi sulla funzionalità dell’istituto sono ingenti - sottolinea Ria -. C’è il rischio di una compressione del diritto di difesa dei cittadini e alcuni aspetti vanno necessariamente rivisti: la disciplina della competenza territoriale, che attualmente potrebbe rivelarsi divergente rispetto alla corrispondente disciplina dell’eventuale processo sulla medesima lite, nonché l’obbligatorietà della conciliazione. Auspichiamo, pertanto, che l'esecutivo voglia al più presto intervenire per una modifica in senso migliorativo della materia”.

Va revocato l’Amministratore che non apre il c/c condominiale.



Tribunale di Salerno – I Sez. Civile – Ordinanza 03 maggio 2011

Dal provvedimento:
“ Secondo l'orientamento assolutamente prevalente nella giurisprudenza, l'amministratore - pur in assenza di specifiche norme che ne facciano obbligo - è tenuto a far affluire i versamenti delle quote condominiali su un apposito e separato conto corrente intestato al Condominio da lui amministrato (o, nel caso, a ciascun condominio, se ne amministri più d'uno, onde evitare che possa sorgere confusione tra il patrimonio dei diversi enti di gestione da lui amministrati). Il predetto obbligo discende anche da un'esigenza di trasparenza che, essendo informata alla tutela del diritto di ciascun condomino a verificare la destinazione dei propri esborsi, prescinde dall'effettiva e concreta destinazione delle somme medesime, dalla mancanza di irregolarità di gestione dei fondi, dall'approvazione dei rendiconti da parte dell'assemblea. Si sostiene addirittura che il singolo condomino abbia un diritto soggettivo a vedere versate le sue quote, sia per sopperire alle spese che per gli eventuali fondi, su un conto corrente intestato al condominio , nonché a conoscere l'entità degli interessi che maturino a suo favore. La mancata adozione da parte dell'amministratore di condominio di un conto corrente apposito per la gestione condominiale costituisce perciò ex se irregolarità di tale gravità da comportare la revoca del mandato (cfr. Trib. Roma, 24 agosto 2009, in De Jure; Trib. S. Maria Capua V., 17 luglio 1997, in Gius 1998, 121; Trib. Torino, 3 maggio 2000, in Arch. Locazioni 2001, 456; Trib. Genova 16 settembre 1993, in Giust. civ. 1994, I, 2635; Trib. Milano, 9 settembre 1991, in Arch. Locazioni 1992, 378). Il dato interpretativo sembra così scontato che pure la nuova veste data all'art. 1129 c.c., con la Riforma contenuta nel DDL 4041, recante "Modifiche alla disciplina del condominio negli edifici", approvato in prima lettura dal Senato il 26 gennaio 2011, ed è ora all'esame della Camera dei Deputati, espressamente prevede al comma 5° che "L'amministratore è obbligato a far transitare le somme ricevute a qualunque titolo dai condomini o da terzi, nonché quelle a qualsiasi titolo erogate per conto del condominio , su uno specifico conto corrente, postale o bancario, intestato al condominio ; ciascun condomino può accedervi per prendere visione ed estrarre copia, a proprie spese, della rendicontazione periodica”.

È ESTORSIONE CHIEDERE AL CONDUTTORE UNA SOMMA IN NERO PER EVITARE LO SFRATTO.


Cassazione Penale, sez. II, 17 giugno 2011, n. 24437



“La giurisprudenza di questa Corte in tema di estorsione è consolidata nel senso che la minaccia, anche allorché consista nella prospettazione da parte del soggetto agente dell'esercizio di una facoltà o di diritto (come nel caso di specie il mancato rinnovo del contratto di locazione), diviene contra ius se, pur non essendo antigiuridico il male prospettato, l'agente tenda ad ottenere risultati non consentiti o prestazioni non dovute (nel caso in esame la corresponsione di una somma imposta unilateralmente dal locatore, non dovuta e non nascente dal contratto, che lo stesso ricorrente si limita a definire una somma corrisposta una tantum). Come quando la minaccia sia fatta con il proposito di coartare la volontà altrui per soddisfare scopi personali non conformi a giustizia”.

sabato, giugno 25, 2011

OUA: “NO A PASTICCI SULLA MEDIA-CONCILIAZIONE, CONVOCAZIONE D’UN CONGRESSO STRAORDINARIO”.


L’Organismo Unitario dell’Avvocatura, dopo la massiccia astensione dalle udienze di giovedì ed il successo della manifestazione di Napoli contro la mediaconciliazione obbligatoria, interviene sull’insistente ipotesi di un decreto legge del Ministro Alfano per modificare solo alcuni aspetti del sistema, eludendo la richiesta degli avvocati italiani che hanno chiesto l’abrogazione della obbligatorietà della mediaconciliazione e iniziative reali per la tutela dei diritti dei cittadini.
Dura la reazione di Maurizio de Tilla, Presidente dell’Organismo di rappresentanza politica unitaria dell’avvocatura: «Sarebbe un colpo di mano, inaccettabile! Sta circolando con insistenza un’indiscrezione, secondo la quale il Ministro della Giustizia Alfano, prima di dimettersi, avrebbe intenzione di varare un decreto legge sulla mediaconciliazione obbligatoria che disattende le richieste unitarie (oltre 150 ordini forensi e tutte le associazioni di categoria) dell’avvocatura, sull’eliminazione dell’obbligatorietà della mediaconciliazione, nonché le dure critiche al sistema vigente anche da parte della magistatura e di molti parlamentari di maggioranza e opposizione».
«Invece di ascoltare il Parlamento e la società civile – conclude de Tilla – e, quindi, accelerare l’approvazione dei disegni di legge bipartisan all’esame del Senato (Benedetti Valentini del Pdl e Della Monica del Pd), che recepiscono le proposte dell’avvocatura, il Ministro vuole fare l’ennesimo regalo ai poteri forti a scapito dei cittadini. Questo ulteriore attacco alla giustizia civile costringe gli avvocati a pensare anche alla convocazione di un congresso straordinario. La decisione sarà assunta a metà luglio”.

EVENTO FORMATIVO DEL 27 GIUGNO 2011 (n. 3 crediti).

L'AFORISMA DEL SABATO.

venerdì, giugno 24, 2011

OUA: "TRIBUNALI FERMI, OLTRE 200 MILA AVVOCATI SCIOPERANO CONTRO LA MEDIACONCILIAZIONE OBBLIGATORIA”.


Sono oltre 200 mila gli avvocati italiani che hanno aderito alla giornata di sciopero proclamata dall'Organismo Unitario dell'Avvocatura (OUA), su indicazione degli ordini e delle associazioni forensi, per dire no alla mediaconciliazione obbligatoria e al progetto di rottamazione della giustizia civile italiana.
All’assemblea dell'avvocatura che si è svolta oggi all' Arengario del Nuovo Palazzo di Giustizia al Centro Direzionale di Napoli (gremito di avvocati) erano presenti oltre 2000 persone appartenenti alla categoria forense.
Per il Presidente dell'OUA, Maurizio De Tilla, quella presente a Napoli è "una grande folla di avvocati entusiasti, determinati e compatti nel contrastare la rottamazione della giustizia civile a partire dalla richiesta improcrastinabile di eliminazione dell'obbligatorietà della mediaconciliazione. Un principio incostituzionale che non ha precedenti in Europa, contrario alla Carta Europea dei diritti e ai principi fondamentali della tutela dei diritti dei cittadini".
Per il Presidente dell'OUA, insieme alla mediaconciliazione va cancellato anche il progetto di legge Alfano sullo smaltimento degli arretrati: "Non è possibile - spiega - avere una sentenza con motivazione a pagamento o l'estinzione del procedimento in appello per mancanza di istanza. Bisogna finalmente affrontare il tema del giudice laico competente, professionale, terzo, retribuito e con pari dignità. Non vogliamo imitare il processo polacco: non sarebbe degno di un Paese che è la culla del diritto".
Infine de Tilla ha messo in evidenza come “la grande partecipazione all’assemblea di oggi a Napoli dimostri ancora una volta il forte legame dell’avvocatura italiana con la sua rappresentanza politica e la determinazione degli avvocati ad andare avanti. Fino a quando la Consulta non si pronuncerà sull'incostituzionalità della norma, fino a quando un nuovo ministro non si farà carico di cancellarla o, ancora, non verranno approvati i disegni di legge (bipartisan, Benedetti Valentini e Della Monica) in discussione in Parlamento - ha aggiunto il Presidente dell'OUA - gli avvocati italiani saranno protagonisti di nuove giornate di astensione e continueranno a sollevare il giudizio di costituzionalità nei giudizi ordinari. Aspettiamo un nuovo Ministro della Giustizia che, certamente, farà meglio di Alfano e del suo apparato ministeriale. Altro che Pontida! - ha concluso - noi abbiamo fatto un giuramento chiaro e vincolante: di essere avvocati indipendenti e continueremo ad esserlo. Lo spirito di conciliazione lo abbiamo sempre praticato, perchè è nel dna del diritto di difesa che gli avvocati hanno storicamente esercitato".

giovedì, giugno 23, 2011

Giustizia civile, Alpa (Cnf): “Basta con le facili associazioni numero di avvocati-processi lenti”.


Roma, 23/06/2011. “Occorre discutere seriamente dell’economia della giustizia, senza pregiudizi, senza condizionamenti e senza presunzioni di mala fede”.
Così il presidente del Consiglio nazionale forense Guido Alpa ribatte a Confindustria che in un seminario oggi a Roma ha reso noto uno studio del suo Centro studi sul peso che in termini di minore crescita del Pil nazionale esercita la lunghezza dei processi.
“Il Cnf sta organizzando, prima del periodo feriale, una riflessione correttiva con i rappresentanti delle categorie che operano nell’amministrazione giustizia e con i rappresentanti degli utenti. Dobbiamo fare chiarezza: sui numeri- i procedimenti pendenti, i tempi, il personale, le risorse- sulle strategie, sulle tecniche di intervento. Già si è fatto molto nei testi normativi ed ancora pochi giorni fa si è presentato un utile, ma non risolutivo, progetto di semplificazione dei riti".
"Non basta”, avverte Alpa che continua: “I tempi della giustizia non si accorciano con diktat legislativi. E’ tutto il sistema che deve reagire, in modo coordinato e sistematico, mettendo in campo competenze e disponibilità; best practices, risorse finanziarie, risorse umane, management. L’incidenza della lentezza dei processi certamente incide sul ritardo nello sviluppo economico, ma non è né l’unica causa né quella determinante. Finiamola con le facili associazioni: in Inghilterra il numero dei solicitors è salito a 150mila che, con i 20mila barristers, si avvicinano al numero degli avvocati italiani. Là il sistema funziona in modo efficiente e il numero degli avvocati non c’entra proprio. Scriviamo cose serie per progettare iniziative serie. L’avvocatura farà la sua parte”.

GIUSTIZIA: PD SOSTIENE PROTESTA AVVOCATI A NAPOLI.


(AGENPARL) - Roma, 23 giu - Il Partito Democratico sostiene la protesta degli avvocati che oggi manifestano a Napoli. “Caro Presidente, mi scuso innanzitutto di non poter essere personalmente presente, per il protrarsi dei lavori parlamentari, alla odierna manifestazione di Napoli".
E' quanto si legge nella lettera dell’on. Mario Cavallaro, del Forum Giustizia del Pd, al Presidente dell’OUA Maurizio De Tilla.
"Nella mia qualità di Responsabile per le tematiche dell'Avvocatura del Forum Giustizia del PD, manifesto a te e all'Organismo Unitario dell'Avvocatura l'apprezzamento ed il sostegno per tutte le iniziative che tutelano la figura dell'avvocato come custode dei diritti nell'esercizio della giurisdizione. In particolare, abbiamo già proposto e sosterremo in Parlamento le convergenti iniziative volte a rendere l'istituto della "mediaconciliazione" compatibile con i principi costituzionali in materia di difesa e con il rispetto della funzione essenziale che l'avvocato svolge nella regolazione dei conflitti, a dare anche e sopratutto nella situazione d'emergenza in cui si trova la giustizia civile risposte adeguate alla centralità dei valori della giurisdizione e all'indispensabile ruolo che vi deve essere riservato, anche in attuazione del dettato costituzionale, al professionista forense e garantiremo che il corso, che ci auguriamo sollecito, della riforma dell'ordinamento contenga quegli elementi di innovazione che consenta di delineare - fuor di ogni inutile retorica - una figura moderna di avvocato che svolga il proprio ruolo anche con adeguato successo economico, con prestigio sociale e nel rispetto dei principi della competizione qualitativa. Un'avvocatura libera ed indipendente, orgogliosa della sua storia e con lo sguardo rivolto al futuro del Paese, aperta alle giovani generazioni ed all'impegno essenziale delle donne, non può che trovare nel Partito Democratico un interlocutore rispettoso ed attento. Un caro saluto”.

Scatti dalla manifestazione OUA di oggi a Napoli.




SI RINGRAZIANO I COLLEGHI DELL'AIGA DI SALERNO, CHE HANNO ESEGUITO LE FOTO.

Opposizione a decreto ingiuntivo: forse s’accorciano i tempi per lo stop all'overruling.


Forse s’accorciano i tempi per mettere fine all'overruling determinato dalla nota sentenza 19246/2010 della Cassazione civile che, di fatto, ha stravolto la costante interpretazione dell'articolo 645, secondo comma, Cpc seguita dalla giurisprudenza di legittimità per oltre mezzo secolo in tema di opposizione a decreto ingiuntivo.
È stato già approvato al Senato il disegno di legge che modifica l'articolo 165 del codice di procedura civile sopprimendo al secondo comma le parole «ma i termini di comparizione sono ridotti a metà» e prevedendo una disciplina transitoria per i procedimenti pendenti alla data di entrata in vigore della legge.
Ora il testo è all'esame della commissione Giustizia della Camera e non sono stati presentati emendamenti: «Ho chiesto l'esame in sede deliberante, ma serve l'assenso del presidente della Camera », annuncia il relatore del provvedimento Mario Cavallaro (Pd), che non a caso nella vita fa l'avvocato, come d'altronde il senatore Filippo Berselli (Pdl), primo firmatario del testo presentato a Palazzo Madama.

Oggi astensione!

martedì, giugno 21, 2011

CNF: incontro urgente con Ordini distrettuali, Unioni regionali, Cassa forense, Oua, Associazioni forensi (sabato 2 luglio 2011).


Illustri Presidenti e Cari Amici,
nel solco della cooperazione stretta e proficua che abbiamo posto in essere con il “tavolo della riforma della professione forense”, attesi i nuovi scenari che si stanno profilando, si impone oggi una riflessione collettiva dalla quale trarre indicazioni sulle iniziative da assumere con spirito unitario.
I diversi settori nei quali siamo chiamati a pronunciarci riguardano, oltre al futuro del testo approvato dal Senato e ora nel calendario dei lavori della Camera, la gestione dell’arretrato , la negoziazione partecipata, le best practices e le altre questioni di economia della giustizia, tutte connesse con il ruolo essenziale dell’ Avvocatura.
Quanto alla conciliazione, effettuate le audizioni sui progetti di modificazione del testo vigente presentati dai deputati Benedetti Valentini e Della Monica, e in attesa della pronuncia della Corte costituzionale, il Consiglio sta monitorando le esperienze in corso, che registrano diversi esiti quanto al numero delle conciliazioni effettuata per sede, al numero dei conciliatori-avvocati, al numero degli organismi di conciliazione creati dagli Ordini e in attesa di iscrizione al registro, al coinvolgimento effettivo degli avvocati nell’assistenza dei clienti, alle reazioni dei giudici aditi in difetto di avvio del procedimento di conciliazione obbligatoria.
Attesa l’urgenza , Vi invitiamo a partecipare alla riunione fissata per sabato 2 LUGLIO 2011, alle ore 10, e sino alle ore 14, presso la sede amministrativa del Consiglio Nazionale Forense, in Roma, via del Governo Vecchio, 3.
Per ragioni organizzative, Vi sarei grato se volesTe confermare la Vostra partecipazione, via fax, al n. 06.97748829.
Con i più cordiali saluti.
Il Presidente
Prof. Avv. Guido Alpa

Oua: giovedi' sciopero avvocati e astensione da udienze.


Roma, 21 giu. (Adnkronos) - Giovedi' 23 giugno l'Oua (Organismo Unitario dell'Avvocatura), raccogliendo le indicazioni degli ordini degli avvocati italiani e delle associazioni forensi, ha proclamato una giornata di astensione dalle udienze e promosso una manifestazione unitaria di protesta a Napoli, in programma alle 10.30 presso l'Arengario del Nuovo Palazzo di Giustizia al Centro Direzionale.
Maurizio de Tilla, presidente dell'Oua non ha dubbi sull'esito della manifestazione: ''Sono attesi oltre duemila avvocati, e l'adesione all'astensione sara' massiccia: rimane grande la preoccupazione contro una politica di privatizzazione della gia' malandata giustizia italiana''.
''La mediaconciliazione obbligatoria -rimarca de Tilla- e' il primo tassello di questa svendita, si e' in balia di societa' di capitali (che sono il 60 % delle Camere di Conciliazione) con mediatori con una formazione inadeguata, senza la previsione della presenza di un avvocato di fiducia e senza alcun criterio di competenza territoriale (con il rischio di essere convocati a mille km di distanza): e' una speculazione vera e propria sui diritti dei cittadini. Non solo: il sistema vigente e' pregiudiziale per il successivo giudizio in caso che la mediazione fallisse. Non e' un caso che il Tar del Lazio ha rinviato il decreto legislativo all'esame della Corte Costituzionale''.
Inoltre, sottolinea l'Oua, ''e' bene smentire un'affermazione che spesso leggiamo sui mezzi di comunicazione: la mediaconciliazione non e' il linea con le indicazioni dell'Europa per rendere piu' celeri i processi, al contrario contrasta palesemente con l'articolo 47 della Carte dei diritti fondamentali dell'Unione Europea. La dimostrazione di tutto cio' e' che un modello come l'italiano infatti non esiste in nessuna parte del mondo occidentale''

lunedì, giugno 20, 2011

Manifestazione Nazionale Avvocatura: Napoli - 23 giugno 2011.

Seminario: “Il processo in Cassazione: tecniche difensive” (21 giugno 2011, ore 16,00 - Salone degli Stemmi, Palazzo Arcivescovile di Salerno).

CONVEGNO: "CASSA FORENSE TRA INCERTEZZE E RIFORME" (21/6/2011-Aula Parrilli – n. 4 crediti formativi).

Riforma del condominio: approvazione sprint alla camera?


Il ddl n. 4041- trasmesso alla camera dei deputati nello scorso mese di gennaio dopo l'approvazione in senato, attualmente in discussione in commissione giustizia - potrebbe essere approvato entro il prossimo mese di luglio, in modo da poterne iniziare l'esame in parlamento alla ripresa dei lavori dopo l'estate.
Tra le principali proposte di modifica all'esame della Commissione si segnala, in particolare, l'istituzione di un fondo di garanzia presso il ministero dell'economia e delle finanze per assicurare un indennizzo ai condomini a seguito di accertata responsabilità degli amministratori e che dovrebbe così evitare che questi ultimi siano costretti a stipulare apposite polizze per il non corretto esercizio della propria attività.
Ma si parla anche di attribuire la capacità giuridica al condominio e d'istituire presso gli uffici provinciali dell'Agenzia del territorio un repertorio catastale dei condomini e dei loro amministratori.

sabato, giugno 18, 2011

ESAMI AVVOCATO 2010 SALERNO: SOLO 218 CANDIDATI AMMESSI ALLE PROVE ORALI.


Sono stati resi noti, nella serata di ieri, i risultati della prova scritta per gli esami di abilitazione alla professione forense presso la Corte d’Appello di Salerno.
Gli ammessi all’orale sono stati solo 218.
I compiti svolti a Salerno, sono stati valutati dalla Commissione della Corte d’Appello di Torino.

L'AFORISMA DEL SABATO.

giovedì, giugno 16, 2011

Convegno di diritto minorile (Salerno 18-6-2011; Aula Parrilli)

L’assenza episodica del difensore dall’udienza penale, non costituisce infrazione disciplinare (Cassazione Sez. Unite sent.13 giugno 2011, n. 12903).


Non configura gli estremi d’un illecito disciplinare, e nella specie non integra abbandono della difesa ai sensi dell’art. 38 del codice deontologico forense, l’assenza episodica del legale di fiducia nell’ambito di un processo penale.
Hanno ritenuto infatti le Sezioni Unite della Corte di Cassazione (sentenza 13 giugno 2011, n. 12903), che, se è indiscutibile che il sistema delle garanzie apprestato dalle norme deontologiche sia volto ad assicurare l’adempimento dell’incarico nell’ambito del mandato defensionale, fuoriesce, invero, dalla prospettiva sanzionatoria quell’atto che, per la sua assoluta singolarità ed episodicità, non sia sintomatico di un contegno abdicativo del difensore (in termini di revoca od abbandono dell’incarico ai fini della sua concessione al difensore di ufficio), bensì sia riconducibile ad un’insindacabile scelta di strategia processuale.
La logica di diritto seguita dalle Sezioni Unite è stata quella di non affidarsi solo ad una lettura “isolata” degli articoli 6, 7, 8 e 38 del codice deontologico forense (di cui si era contestata la violazione).
La più volte ribadita natura integrativa delle fonti deontologiche - nei confronti dei precetti legislativi (Sez. Un. sen. 26810/2007; 159152/2009) - impone, infatti, una lettura combinata delle stesse con le norme processuali penali (nella specie: artt. 105 e 108 c.p.p.).
Di qui è emersa l’esigenza di rispettare quel punto d’equilibrio, individuato dalle medesime norme della procedura penale, fra l’ineluttabile dovere di adempiere all’ufficio di difesa e l’insindacabile libertà delle forme, dei tempi e dei modi di espletarlo.

martedì, giugno 14, 2011

L’ATP ex art. 696 bis cpc non richiede la preventiva “mediaconciliazione” (Trib. Varese 21-04-2010).


Mediazione – D.lgs. 28/2010 – Controversia introdotta mediante consulenza tecnica preventiva – Applicabilità dell’art. 5 comma I d.lgs. 28/2010 – Esclusione.

La consulenza tecnica preventiva (696-bis c.p.c.) e la mediazione delle controversie civili e commerciali (d.lgs. 28/2010) perseguono la medesima finalità, introducendo entrambi gli istituti un procedimento finalizzato alla composizione bonaria della lite, così da apparire tra loro alternativi e, quindi, apparendo le norme di cui al d.lgs. 28/2010 incompatibili logicamente e, quindi, non applicabili dove la parte proponga una domanda giudiziale per una CTU preventiva.
Pertanto, in caso di CTU preventiva, non sussistono le condizioni di procedibilità di cui all’art. 5, comma I, d.lgs. 28/2010 e il difensore non è obbligato alla comunicazione di cui all’art. 4, comma III, d.lgs. 28/2010.

Tribunale Varese, decreto 21 aprile 2010 - - Est. Buffone.

Per Silvio è...."botta continua"!

lunedì, giugno 13, 2011

Convegno “LA PROFESSIONE FORENSE NELL’UNIONE EUROPEA” (15 GIUGNO 2011).


Indirizzi di saluto

PROF. RAIMONDO PASQUINO
Magnifico Rettore

PROF. ENZO MARIA MARENGHI
Preside della Facoltà di Giurisprudenza

AVV. AMERICO MONTERA
Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Salerno

PROF. LUIGI KALB
Direttore del Dipartimento di Diritto Pubblico per la tutela dei diritti fondamentali e di Teoria e Storia delle Istituzioni

PROF. ANGELA DI STASI
Direttore del Corso di perfezionamento in Diritto dell’Unione europea applicato

Introduce e conclude
PROF. GIUSEPPE TESAURO
Giudice costituzionale

PROF. UGO VILLANI
Ordinario di Diritto Internazionale, Università Luiss di Roma
Il ruolo dell’avvocato tra valori europei e identità nazionali

PROF. BRUNO NASCIMBENE
Ordinario di Diritto dell’Unione europea, Università Statale di Milano
Recenti sviluppi giurisprudenziali sull’esercizio della professione forense nell’Unione europea

Coffee break

Tavola rotonda
Coordina
PROF. MASSIMO PANEBIANCO
Ordinario di Diritto Internazionale,Università di Salerno

Intervengono
AVV. MAURIZIO DE STEFANO
Segretario emerito della Consulta per la Giustizia europea dei diritti dell’uomo
La responsabilità professionale dell’avvocato davanti al giudice nazionale

PROF. CLAUDIA MORVIDUCCI
Ordinario di Diritto dell’Unione europea, Università Roma III
Tariffe professionali minime e libera prestazione dei servizi

AVV. WALLY FERRANTE
Avvocato dello Stato
Tariffe professionali massime e compatibilità della normativa italiana con gli obblighi derivanti dalla partecipazione all’Unione europea

Dibattito


Organizzazione:
Prof. Angela Di Stasi
Ordinario di Diritto dell'Unione europea
Dipartimento di Diritto Pubblico e di Teoria e Storia delle Istituzioni

* * *

La partecipazione all’evento e utile ai fini del conseguimento di crediti formativi per gli avvocati, nella misura di cui all’art. 3 del Regolamento per la formazione professionale continua, adottato dal Consiglio Nazionale forense il 13 luglio 2007.

domenica, giugno 12, 2011

Matteo Casale sarà il nuovo presidente della Corte d'Appello di Salerno.


Questa è la proposta unanime della quinta Commissione del Csm: la decisione definitiva è attesa per il plenum della prossima settimana.
Il Consiglio superiore della magistratura chiudera' cosi' una lunga querelle risalente all'estate dell'anno scorso quando scoppio' l'inchiesta sulla cosiddetta P3.
Palazzo dei Marescialli, anche su richiesta dell'interessato, trasferi' d'ufficio l'allora numero uno Umberto Marconi.
Successivamente il prestigioso incarico venne messo a concorso ma pesavano già i ricorsi proposti da Matteo Casale e Luigi Mastrominico, che avevano impugnato la nomina di Marconi.
I tempi si prospettavano lunghi e intanto i due alti magistrati vennero destinati ad altri prestigiosi uffici.
Per Mastrominico la nomina di Avvocato Generale a Napoli, mentre Casale avendo vinto un altro ricorso, questa volta contro Ettore Ferrara, divenne Presidente della Corte di Appello di Potenza.
Per la guida del secondo distretto giudiziario della Campania, il Csm ha dovuto scegliere proprio tra Casale e Mastrominico.
Quest'ultimo, stando ai rumors raccolti dal Velino nei corridoi degli uffici giudiziari, aveva gia' espresso la volonta' di non lasciare Napoli e rimanere saldo in Procura Generale. Una scelta che avrebbe facilitato il lavoro dei consiglieri di Palazzo dei Marescialli.

venerdì, giugno 10, 2011

..."Mai mettere il vino nuovo in otri vecchi!" (questo detto evangelico vale anche per gli avvocati).

Avvocato specialista addio!!! (TAR Lazio-Roma, sez. I, sentenza 09.06.2011 n° 5151)


La figura dell'avvocato specialista muore ancor prima di nascere.
Il Tar Lazio, con sentenza 9 giugno 2011, n. 5151 ha infatti dichiarato la nullità del regolamento sulle specializzazioni forensi che disciplinava le aree di specialità professionale e le modalità per acquisire il titolo di specialista.
Secondo i giudici amministrativi, sussiste la ''assoluta carenza di attribuzione in capo al CNF della regolamentazione assunta con il gravato provedimento''.
Questa la reazione del Consiglio Nazionale Forense:
‘’Il Cnf prende atto della decisione del Tar Lazio che ha ritenuto coperta da riserva di legge la materia delle specializzazioni forensi e sottolinea la necessità di esaminare con calma la motivazione della sentenza.
Il regolamento sulle specializzazioni è necessario per qualificare la formazione professionale degli avvocati e risponde anche all’esigenza di natura deontologica di assicurare la massima tutela degli interessi degli assistiti. Il diploma si somma ai titoli di varia natura che gli avvocati, al fine di qualificarsi, possono liberamente e volontariamente conseguire.
Il Cnf invita il parlamento e il governo a dare nuovo impulso alla riforma forense, che ormai langue da troppi mesi in commissione giustizia della camera, dopo essere stata approvata con ampia maggioranza al senato.''
(Altalex, 10 giugno 2011)

Consiglio Ministri approva DL per la semplificazione dei "riti".


martedì, giugno 07, 2011

Lupi: non sarò prossimo ministro della Giustizia.


MILANO (Reuters) - L'esponente del Pdl Maurizio Lupi ha escluso che possa essere lui il prossimo ministro della Giustizia, mentre si attende che l'attuale Guardasigilli Angelino Alfano, nominato la settimana scorsa segretario del Pdl, lasci a breve il ministero.
"Non sono interessato a fare il ministro della Giustizia, non lo ero e non sarò il prossimo ministro della Giustizia", ha detto a margine di un convegno a Milano Lupi, dato tra i favoriti nella corsa alla poltrona di Guardasigilli.
Tra i papabili risulta esserci anche il leghista Roberto Castelli, che ha già ricoperto il ruolo in un precedente governo Berlusconi.
Ieri Alfano ha detto che sulla scelta del prossimo ministro della Giustizia si discuterà nelle prossime settimane, quando la sua funzione di segretario sarà ufficializzata nello statuto del Pdl.

Oua conferma sciopero avvocati 23 giugno.


Roma, 7 giu. (Labitalia) - L'assemblea dell'Organismo unitario dell'avvocatura ha confermato lo stato di agitazione degli avvocati e proclamato l'astensione dalle udienze civili, penali, amministrative, contabili e tributarie e da ogni attività giudiziaria per il giorno 23 giugno.
In quell'occasione, si terrà una manifestazione nazionale a Napoli, alle 10,30, nell''Arengario' del Nuovo Palazzo di giustizia al Centro direzionale.

"E' ora di smascherare i bluff, le false promesse, la strategia del 'divide et imperà e degli accordi al ribasso: l'avvocatura è unita - ribadisce il presidente dell'Oua, Maurizio de Tilla - nella richiesta di eliminazione dell'obbligatorietà della mediaconciliazione e nel respingere ogni meccanismo di rottamazione dell'arretrato e di svendita della giustizia civile".

"Le decisioni prima del Congresso nazionale forense di Genova - continua de Tilla - sono state fino ad oggi disattese, è in atto un processo di privatizzazione selvaggia della giustizia civile che favorisce, tra l'altro, speculazioni, conflitti d'interesse, camere di conciliazione fantasma, con caduta di etica e mancanza di controllo e di rigore. Un quadro che emerge chiaramente vista l'esistenza di più di 400 sedi di società di capitali, abilitate a svolgere un ruolo nella conciliazione, che non possono assicurare i requisiti di trasparenza, indipendenza e terzietà previsti inderogabilmente dalla stessa legge delega e dal decreto legislativo n. 28/2010".

lunedì, giugno 06, 2011

Convegno: "EUTANASIA E TESTAMENTO BIOLOGICO TRA ETICA E DIRITTO" (n. 4 crediti).


MAGISTRATURA INDIPENDENTE
Sezione di Salerno

Salerno, mercoledì 8.6.2011ore 16.00
Palazzo di Giustizia (Aula Parrilli)

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CONVEGNO

"EUTANASIA E TESTAMENTO BIOLOGICO TRA ETICA E DIRITTO"

Introduzione
dr.Mario Pagano
Giudice - Tribunale di Salerno

Gli atti di disposizione della vita: limiti penalistici
dr.Carmine Olivieri
Sostituto Procuratore - Procura della Repubblica presso il Tribunale di
Salerno

Dichiarazioni anticipate di fine vita, attualità e prospettive normative
dr.Giuseppe Marra
Magistrato addetto all'Ufficio Legislativo del Ministero della Giustizia

I profili politico criminali della tutela del bene della vita
Avv.Saverio Sapia
Docente di diritto penale a contratto - Scuola Specializzazione Professioni
Forensi - Università di Salerno


Soggettività, intersoggettività ed eutanasia
dr.Giovanni Ariano
Psicoterapeuta - Direttore della SIPI Scuola Italiana di Psicologica
Integrata


La vita e la morte artificiali, compatibilità con il messaggio religioso
S.E. Mons. Giuseppe Giudice
Vescovo di Nocera


Agli avvocati che parteciperanno al presente Convegno sono assicurati n.4 crediti formativi (come da apposita delibera del Consiglio dell'Ordine).

domenica, giugno 05, 2011

Avvocati: l'iscrizione a singhiozzo riduce la pensione.


Il calcolo della pensione da parte di Cassa forense – basato sui 15 anni solari precedenti la maturazione del diritto - è indipendente dal periodo di effettiva iscrizione e contribuzione.
In pratica, se un avvocato nel quindicennio che precede la pensione si è cancellato o non ha versato in maniera continuativa, anche le eventuali annualità a reddito zero incideranno sul calcolo degli importi pensionistici e, quindi, su assegni più "leggeri".
Ad affermarlo è la Corte di cassazione – con la sentenza 12136 del 3 giugno 2011 – che ha rigettato il ricorso di un avvocato in pensione nei confronti di Cassa forense.
Per i giudici di legittimità l'articolo 2, comma 1 della legge 576/80 (sostituito dall'articolo 1 della legge 141/92) è chiara: non prevede «alcun elemento sintattico che stabilisca un collegamento tra i redditi dichiarati nei 15 anni solari anteriori al diritto alla pensione e gli anni di effettiva iscrizione e contribuzione».
Cioè, il riferimento alle annualità non si lega necessariamente a un periodo di iscrizione e versamento dei contributi.
Con la riforma forense, entrata in vigore il 1° gennaio 2010, la Cassa ha comunque apportato dei cambiamenti alle modalità di calcolo degli importi pensionistici da liquidare, tramite tre scaglioni.
Il primo – per i contributi maturati sino al 2001 – prevede i migliori 10 anni di contribuzione sugli ultimi 15.
Il secondo – per gli importi versati dal 2001 al 2009 – stabilisce i migliori 20 anni sugli ultimi 25.
Mentre il terzo scaglione – dal 2009 a regime – valuterà gli importi sull'intera vita lavorativa (tranne i peggiori cinque anni).
Inoltre, all'articolo 4 del regolamento 2009 per le prestazioni previdenziali di Cassa forense, si precisa che ai fini della determinazione del trattamento della quota base di pensione si considerano soltanto gli anni di contribuzione e di effettiva iscrizione.
MASSIMA
Risulta di piena evidenza dalla lettura del testo legislativo che in tale ultimo periodo – rilevante ai fini del decidere – è assente qualsivoglia elemento sintattico che giustifichi l'assunto del ricorrente inteso a stabilire un collegamento tra le «dichiarazioni relative ai quindici anni solari anteriori alla maturazione del diritto a pensione» e gli anni «di effettiva iscrizione contribuzione».
Nell'interpretazione dell'articolo 2, comma 1, legge 576/1980, stante l'inequivoco significato proprio delle parole usate, la locuzione «quindici anni solari anteriori alla maturazione del diritto a pensione» indica le annualità, non necessariamente anche di effettiva iscrizione e contribuzione alla Cassa di previdenza, antecedenti l'epoca di maturazione del diritto.
Cassazione, sentenza n. 12136/2011

L'OUA conferma la giornata d' astensione per il prossimo 23 giugno.