martedì, giugno 30, 2009

Cassazione Penale: Urbanistica. Realizzazione parcheggi interrati e seminterrati.



Cass. Sez. III n. 26327 del 25 giugno 2009 (Cc 18 mar. 2009)
Pres. De Maio Est. Franco Ric. Arcovito


Ai sensi dell’art. 9 della legge 24 marzo 1989, n. 122, la realizzazione di autorimesse o parcheggi destinati a pertinenza di fabbricati esistenti è soggetta ad autorizzazione gratuita soltanto se è realizzata nel sottosuolo o nei locali del piano terreno del fabbricato stesso.
Per effetto della modifica apportata a tale disposizione dall’art. 17, comma 90, della legge 15 maggio 1997, n. 127, poi, il regime dell’autorizzazione è stato esteso ai parcheggi realizzati, ad uso esclusivo dei residenti, anche nel sottosuolo di aree pertinenziali esterne al fabbricato.
In ogni caso è però necessario che i parcheggi siano realizzati nei siti suddetti, ossia nel sottosuolo o nei locali del piano terreno del fabbricato di cui costituiscono pertinenza o nel sottosuolo di aree esterne al fabbricato ma sempre pertinenziali allo stesso.
Qualora invece vengano costruiti in aree diverse o all’esterno o in superficie non è più sufficiente la suddetta procedura semplificata, ma è necessario il preventivo rilascio del permesso di costruire, in ragione del loro impatto sull’assetto urbanistico e sull’utilizzazione del territorio (fattispecie relativa a sequestro probatorio di cantiere per la realizzazione di box interrati e seminterrati)

Convegno sulla riforma del CPC organizzato dal CNF (Roma-17 luglio 2009).


Anche l'indagine sulle "escort" finirà nel nulla.

sabato, giugno 27, 2009

Per i nostalgici: Salerno negli anni '80.

Pretende troppo sesso dalla moglie: condannato per violenza sessuale!



ROMA - Commette violenza sessuale e maltrattamenti il marito che costringe la moglie "a subire rapporti sessuali plurimi" anche quando la donna non ne ha assolutamente desiderio.
A dirlo è una sentenza della Corte di Cassazione che conferma la condanna a sei anni e quattro mesi di reclusione per un marito di Novara che pretendeva "prestazioni sessuali" dalla moglie arrivando a minacciarla con un macete.
La terza Sezione penale con la sentenza numero 26.345 ha respinto il ricorso di un marito piemontese, condannato dalla corte d'Appello di Torino nel settembre 2008, sia per aver sottoposto a maltrattamenti la moglie, sia per violenza sessuale per averla costretta a subire rapporti sessuali oltre il desiderio della stessa.
Inutilmente il marito ha tentato di alleggerire la sua posizione chiedendo alla Cassazione di derubricare i diversi reati in quello di maltrattementi in famiglia visto che, a suo dire, non può commettere violenza sessuale il marito che chiede alla moglie di avere più rapporti.
E in effetti, registra la Suprema Corte, la stessa consorte aveva riferito di intrattenere con il marito rapporti sessuali consenzienti e che talora "le erano richieste prestazioni con frequenza troppo elevata che non gradiva".
Piazza Cavour ha ribadito che non esiste all'interno di un rapporto coniugale o paraconiugale un "diritto all'amplesso", né conseguentemente il potere di esigere o imporre una prestazione sessuale.
Inoltre non ha valore discriminante il fatto che la donna non si opponga palesemente ai rapporti sessuali e li subisca, quando è provato che l'autore "aveva la consapevolezza del rifiuto implicito della stessa agli atti sessuali". La moglie, infatti, per non destare allarme nei figli non si opponeva alle pretese del marito e a gesti muti cercava, inutilmente, di farlo desistere.

Tratto dal sito: www.repubblica.it

venerdì, giugno 26, 2009

Strumenti alternativi in mano all’Avvocatura, per puntare a un sistema giudiziario efficiente.



I legali rivendicano un ruolo essenziale nell’organizzazione di un metodo diversificato di risoluzione dei conflitti affidando le funzioni conciliative a professionisti opportunamente formati e ai Consigli dell’Ordine la garanzia di trasparenza dell’intera procedura
L'Organismo unitario dell’avvocatura italiana ha sempre sottolineato che i sistemi di Risoluzione alternativa alle controversie (Adr) non costituiscono una soluzione alla giurisdizione ordinaria ma assumono rispetto a esse un ruolo parallelo e autonomo pur contribuendo alla deflazione dei ruoli.
Basandosi su questo rilievo l’Oua ha considerato le soluzioni extragiudiziarie alla stregua di una risposta adeguata al conflitto e quindi uno dei possibili metodi di risoluzione delle controversie, non secondario e neanche alternativo, ma più propriamente parallelo.
Si profila, in questo modo, un “sistema plurale” di tutela dei diritti, all’interno del quale il cittadino deve poter scegliere liberamente, in base al tipo di controversia che si presenta, tra diversi metodi di risoluzione tutti parimenti efficienti e garantiti, ma diversi nel loro fondamento.
Ciò significa che la diffusione delle procedere extragiudiziali non consegue, come automatica conseguenza, alla crisi della giustizia ordinaria ma, al contrario, si fonda sull’esistenza di un sistema giudiziario ben funzionante che ponga il privato nella condizione di poter scegliere tra una struttura togata (da rendere sufficientemente rapida) da un lato e una metodologia consensuale (da rendere sufficientemente sicura) dall’altro lato, senza che si debba porre l’alternativa inaccettabile tra una giurisdizione pubblica inefficiente e garantista e un sistema di procedure non contenziose efficienti.
La diffusione degli strumenti alternativi deve, pertanto, ritenersi direttamente proporzionale al livello di efficienza del sistema giudiziario, poiché nessuna delle parti in contesa deve sentirsi maggiormente protetta, nel suo inadempimento, da una conclamata lentezza del procedimento giudiziario che venga prescelto proprio per l’indubbio vantaggio per così dire procrastinatorio.
La costruzione di un sistema giudiziario efficiente - pur senza l’ossessione della rapidità che potrebbe ridondare in danno delle garanzie che sono al contrario il presupposto di una vera efficienza - costituisce, quindi, una imprescindibile priorità per tentare un recupero di fiducia e anche di qualità della giurisdizione.
È evidente a questo punto l’esigenza che, al pari del giudizio affidato al giudice togato o laico, la conciliazione deve essere affidata a un conciliatore che risponda a caratteristiche fondamentali di professionalità e qualificazione, mentre la procedura deve essere amministrata da organi autorevoli e credibili, sia privati che pubblici (possibilmente i Consigli dell’Ordine forense), che forniscano sufficienti garanzie di efficienza, trasparenza, competenza e indipendenza.
Gli organismi privati potranno prevedere la partecipazione di professionisti iscritti in albi,ma dovrà essere esclusa la mera partecipazione di capitale.
Alla stregua del fatto che l’attività conciliativa è attività propria del professionista legale, l’Avvocatura giustamente rivendica, anche in funzione di un interesse della collettività, un ruolo essenziale nell’organizzazione di un sistema diversificato di risoluzione dei conflitti, affidando agli avvocati (opportunamente formati) funzioni conciliative anche in materie attualmente precluse, nonché speciali funzioni di certificazione e autenticazione per atti riguardanti le procedure conciliative.
All’Avvocatura deve, inoltre, essere riconosciuto un ruolo preminente nella gestione di quelle istituzioni che saranno previste dalla legge, valorizzando la funzione pubblicistica degli ordini forensi ai fini della creazione di Camere di conciliazione presso tutti i Consigli degli ordini, da affiancarsi alle Camere di conciliazione presso le Cciaa e agli organismi privati opportunamente regolamentati e registrati.
È stato fatto riferimento anche alla opportunità di valorizzare la funzione dei Giudici di Pace (il Giudice laico secondo la proposta Oua) nella gestione delle procedure conciliative.
Nel caso della conciliazione endoprocessuale, in mancanza di diverso accordo tra le parti circa la designazione dell’ente gestore, il giudice potrà invitare le parti a esperire il tentativo presso la Camera di conciliazione “forense”.
A tal proposito, va segnalata la opportuna previsione della immediata esecutività del verbale di conciliazione redatto dalle camere di conciliazioni tribunalizie.
La caratterizzazione dell’istituto conciliativo come procedimento fondato sulla esclusiva volontà delle parti comporta il rischio concreto che la parte più debole al tavolo negoziale, in mancanza di opportune tutele, possa subire l’imposizione di un contratto vessatorio e/o iniquo e/o che si discosta significativamente dalle situazioni giuridiche delle parti.
In un siffatto contesto, la potenziale perdita di garanzie derivante dall’assenza in conciliazione di un organo giudicante e di meccanismi procedurali (nonché di mezzi di impugnazione) potrebbe ragionevolmente essere compensata dall’intervento della difesa tecnica che contribuirebbe a reintrodurre nella metodologia consensuale uno strumento di tutela degli interessi dei contendenti.
In questo quadro si colloca la direttiva n. 2008/52 del 21 maggio 2008 del Parlamento europeo e del Consiglio.
Sulla premessa che l’obiettivo di garantire un migliore accesso alla giustizia dovrebbe comprendere l’accesso ai metodi giudiziali ed extragiudiziali di risoluzione delle controversie, le istituzioni europee hanno stabilito che la mediazione può fornire una risoluzione extragiudiziale conveniente e rapida delle controversie in materia civile e commerciale attraverso procedure concepite in base alle esigenze delle parti.
Gli Stati membri dovrebbero incoraggiare la formazione dei mediatori e l’introduzione di efficaci meccanismi di controllo della qualità in merito alla fornitura dei servizi di mediazione al fine di preservare la flessibilità del procedimento di mediazione, l’autonomia delle parti e a garantire che la mediazione sia condotta in un modo efficace, imparziale e competente.
Il codice europeo di condotta dei mediatori, inoltre, dovrebbe essere disponibile su Internet per il pubblico. Il rispetto degli accordi derivanti dalla mediazione non può dipendere solo dalla buona volontà delle parti e, anzi, se queste lo chiedono, gli stati membri dovrebbero garantirne l’esecutività.
Sempre che il contenuto non sia in contrasto con il diritto dello stato membro, compreso il diritto internazionale privato, o se tale diritto non prevede la possibilità di rendere esecutivo il contenuto dell’accordo in questione. Partendo da questi presupposti il Parlamento ha approvato la riforma processuale civile inserendo una delega al Governo per adottare uno o più decreti legislativi in materia di mediazione e di conciliazione in ambito civile e commerciale.
Questi i più rilevanti principi e criteri direttivi della delega al Governo:
a) prevedere che la mediazione, finalizzata alla conciliazione, abbia per oggetto controversie su diritti disponibili, senza precludere l’accesso alla giustizia;
b) prevedere la possibilità, per i Consigli degli ordini degli avvocati, di istituire, presso i tribunali, organismi di conciliazione che, per il loro funzionamento, si avvalgano del personale degli stessi consigli;
c) prevedere il dovere dell’avvocato di informare il cliente, prima dell’instaurazione del giudizio, della possibilità di avvalersi dell’istituto della conciliazione nonché di ricorrere agli organismi di conciliazione;
d) favorire mediante agevolazioni anche di carattere fiscale gli istituti della mediazione e della conciliazione;
e) il procedimento di conciliazione non potrà in ogni caso avere una durata eccedente i tre mesi;
f) nel caso che un giudizio sia stato instaurato nonostante il tentativo di conciliazione e la statuizione corrisponde al contenuto della proposta conciliativa, va esclusa la ripetizione delle spese sostenute dalla parte virtuosa che abbia rifiutato l’accordo;
g) prevedere che il verbale di conciliazione abbia efficacia esecutiva per l’espropriazione forzata, per l’esecuzione in forma specifica e costituisca titolo per l’iscrizione di ipoteca giudiziale.

MAURIZIO DE TILLA
Presidente dell’Organismo unitario dell’avvocatura italiana

giovedì, giugno 25, 2009

CONVEGNO SULLE RECENTI MODIFICHE AL CPC.



Ecco il programma del Convegno – organizzato dall’Osservatorio sulla Giustizia di Salerno ed avente come tema le recenti riforma del processo civile - che si terrà domani, venerdì 26 giugno 2009, presso la Camera di Commercio di Salerno, via Roma 29:

ORE 15.40
Iscrizione

ORE 15,50
SALUTI
Avv. Americo Montera
Presidente Ordine Avvocati Salerno

ORE 16,00
PRESENTA E MODERA
Avv. Maurizio Gaeta – Foro di Salerno

ORE 16,15
RELAZIONE INTRODUTTIVA
Prof. Avv. Remo Caponi –
Ordinario di diritto processuale civile - Università di Firenze

ORE 17,00
PROBLEMI APPLICATIVI DELLE MODIFICHE SUL LIBRO I e II
Avv. Francesco Barbato – Foro di Salerno

ORE 17,20
PROBLEMI APPLICATIVI DELLE ALTRE MODIFICHE
Dott. Franco De Stefano – Corte di Appello di Salerno

ORE 17,40
DIBATTITO


Agli avvocati che parteciperanno all’incontro matureranno n. 2 crediti formativi.
Inoltre l’evento sarà trasmesso in diretta streaming sul sito juribit.it.
La registrazione dell'evento sarà poi attivata sulla piattaforma del Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Salerno (www.juribit.it) per la formazione a distanza.

martedì, giugno 23, 2009

Postazioni telematiche per l'invio del modello 5 alla Cassa Previdenza.



CONSIGLIO DELL'ORDINE DEGLI AVVOCATI DI SALERNO

In considerazione delle modifiche introdotte dalla Cassa Nazionale di Previdenza e Assistenza Forense - dal lunedì al giovedì,dalle ore 9 alle ore 13, a far tempo dal giorno 01 luglio e sino al 30 luglio 2009 - saranno operative presso la biblioteca del COA di Salerno due postazioni PC, per la compilazione e l'invio del modello 5/2009 e dei relativi adempimenti e pagamenti, curate dal dott.Sergio Giuliano consulente fiscale del Consiglio, coadiuvato dai delegati alla Cassa Avv.ti Americo Montera ed Andrea Baratta.
I Colleghi che vorranno avvalersi di tale servizio, ovviamente gratuito, al momento della richiesta dovranno fornire:
1) Il codice meccanografico ed il PIN, già in loro possesso, per accedere alla posizione previdenziale via internet;
2) Copia del modello Unico 2009(redditi 2008) oppure (per coloro che non ne sono ancora in possesso) reddito netto professionale, ossia l'importo del quadro RE rigo 25 e volume di affari ai fini iva, ossia l'importo del quadro VE rigo 40 (al netto del contributo di cui c'è rivalsa pari al 2%).
I Colleghi che si avvalgono del regime fiscale c.d." regime dei minimi", dovranno fornire la copia del quadro CM.
Eventuali informazioni potranno essere richieste,anche telefonicamente, all'Avv. Americo Montera (cell. 331/2045185) o all'Avv. Andrea Baratta(cell.335/6260335)
Salerno,22 giugno 2009.
Il Presidente
Avv.Americo Montera
Il Consigliere Segretario
Avv.Gaetano Paolino

lunedì, giugno 22, 2009

Esame avvocato: Catania ritarda nella correzione.


Qualche ritardo nella pubblicazione dei risultati della prova scritta di Salerno che, come è noto, è in corso di correzione a Catania.
In un primo momento sembrava che le Commissioni di Catania avrebbero rispettato i tempi imposti, sicchè già dallo scorso 19 giugno i risultati avrebbero dovuto essere inviati qui a Salerno. Senonchè, alla scadenza del termine, è emerso che vi erano ancora 140 candidati da esaminare. Per questo è agevole ipotizzare che i risultati arriveranno solo nella prima metà del prossimo mese di luglio.
Speriamo bene!

Referendum elettorali: manca il quorum!

sabato, giugno 20, 2009

Giudice fallimentare di Milano indagata per concussione: il primo luglio sarà sentita dal gip di Brescia.



Sara' sentita dal Gip di Brescia il 1 luglio Maria Rosaria Grossi, il giudice della Sezione fallimentare del Tribunale di Milano indagata per abuso d'ufficio e tentata concussione, in seguito alla presentazione di un esposto da parte di alcuni magistrati della sua stessa sezione.
Il Gip di Brescia dovra' valutare la richiesta di interdizione nei suoi confronti. Nella relazione, si fa riferimento alla nomina di consulenti nelle pratiche fallimentari e ai presunti tentativi del magistrato di ottenere utilita'.
La richiesta di interdizione e' stata presentata dal procuratore aggiunto di Brescia, Fabio Salamone che, nei giorni scorsi, ha sentito alcune 'toghe' milanesi.
L'invito a comparire davanti al Gip di Brescia, Lorenzo Benini, e' stato notificato ieri mattina alle 9 al giudice Grossi che era in procinto di essere nominate presidente pro-tempore del Tribunale fallimentare di Milano.

Riforma processo civile: entrata in vigore il 4 luglio prossimo.



La legge di riforma del c.p.c. è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale di ieri, 19/06/09 n.140, Supplemento Ordinario n.95.
Si tratta della legge 18 giugno 2009 n. 69 – “Disposizioni per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitivita' nonche' in materia di processo civile”.
Entrerà in vigore il prossimo 04 luglio 2009.

venerdì, giugno 19, 2009

Ok di Napolitano: forse già oggi Ddl miniriforma cpc in Gazzetta Ufficiale.


Dopo la controfirma di ieri del presidente Giorgio Napolitano, è attesa per le prossime ore la pubblicazione in «Gazzetta Ufficiale» del disegno di legge che “libererà”, tra l’altro, la miniriforma del processo civile.
Dall’entrata in vigore, il quindicesimo giorno successivo alla pubblicazione, dipendono una serie di termini e una moltitudine di concatenazioni, attese soprattutto dagli avvocati.
Con effetti paradossali nelle aule dei tribunali: nelle stesse ore, nel medesimo tribunale, per due cause sulla stessa materia, si potrà assistere per mesi, se non per anni, all’applicazione di norme diverse e a volte opposte.
L’abrogando rito societario, per esempio, si applicherà solo ai ricorsi depositati dopo l’entrata in vigore, mentre le cause pendenti continueranno sul vecchio (complesso e poco amato) binario per anni.
Stesso timing per il filtro di ammissibilità in Cassazione e per il debutto della testimonianza scritta.
Entrano subito a regime le disposizioni sulle sentenze sintetiche (motivazioni “leggere” sia in fatto, sia in diritto e con riferimento ai precedenti utilizzati).
Vietata immediatamente la produzione di nuovi documenti nel corso del giudizio d’appello e scatta da subito pure la possibilità di impugnare la sentenza che decide l’opposizione all’esecuzione.
L’ulteriore sfoltimento dei riti (da 27 a 4) e la conciliazione allargata dovranno, infine, attendere i decreti delegati.

....è il momento dei "consuntivi elettorali"!

giovedì, giugno 18, 2009

Cassazione: "saluto romano" non è ammesso, neanche per scherzo.



Il saluto fascista incita alla violenza e non è ammesso neanche per scherzo.
E se un tifoso al quale è stato impedito di entrare allo stadio lo “rispolvera” come provocazione causando scontri, la colpa è tutta sua.
Perciò merita di essere condannato in nome della legge speciale, la legge Mancino, che sanziona “l’incitamento alla violenza per motivi razziali e religiosi”.
Questa la conclusione alla quale è giunta la Cassazione che ha respinto il ricorso di un esponente degli ultras del Verona condannato per essere stato la causa di una rissa scoppiata tra opposte tifoserie in occasione della partita Udinese – Hellas Verona, al “Friuli” di Udine il 9 dicembre 2001.
I giudici della prima sezione penale, con la sentenza 25184/09, hanno confermato la decisione di maggio 2008 della Corte d’appello di Trieste che ha riconosciuto il tifoso colpevole.
In particolare, secondo i giudici, il giovane, che era stato bloccato all’ingresso dello stadio insieme con altri compagni perché erano tutti senza biglietto, non avrebbe dovuto protestare improvvisando un corteo con saluto romano.
Poco importa se, come aveva sostenuto la difesa, nelle intenzioni dei manifestanti si trattava di un gesto ironico o scherzoso.
La realtà è che invece costituisce “una manifestazione esteriore che rimanda – scrive la Cassazione – per comune nozione storica all’ideologia fascista e quindi ad un’ideologia fortemente discriminante e intollerante”.
In pratica, con il saluto romano non si scherza visto che, aggiunge la Corte, “ricorda un regime totalitario che che ha emanato leggi di discriminazione di cittadini per motivi razziali”.
Insomma, come ammonivano i nonni: state fermi con le mani.

Sfratto Ordine Avvocati Roma: solidarietà da parte degli Avvocati di Salerno.



Nel corso dell'Assemblea degli Avvocati Romani in ordine allo sfratto intimato all'Ordine Capitolino dagli storici locali di piazza Cavour è stata data lettura delle lettere di solidarietà e protesta inviate dall'Ordine di Salerno.
La fermezza e la durezza delle missive,il cui contenuto è stato, manifestamente, condiviso dall'Assemblea che ha riconosciuto forza,stile e concretezza agli Avvocati Salernitani.
Avv. Americo Montera


Ch.mo
Avv.Alessandro CASSIANI
Presidente del Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di ROMA
Palazzo di Giustizia-Piazza Cavour-
00193 ROMA

Sig.r
Ministro della Giustizia
Roma


Ogg.:rilascio locali Palazzo di Giustizia


Caro Alessandro,

Indignato ed indispettito leggo il provvedimento di sfratto dai locali che il Tuo Ordine occupa.
L'intera Avvocatura Italiana non deve sopportare che l'Ordine degli Avvocati di Roma che rappresenta il primo Ordine d'Italia per numero di iscritti e tra i primi,con tanti altri,per storia e prestigio possa subire siffatta mortificazione.
Troverai l'Ordine di Salerno al Tuo fianco per qualsiasi iniziativa intenderai assumere anche con le forme di cui alla mia 5.1.2007.
I miei migliori saluti
Avv. Americo Montera


Salerno,cinque gennaio 2007

Ch.mo
Avv.Alessandro CASSIANI
Presidente del Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di ROMA
Palazzo di Giustizia-Piazza Cavour-
00193 ROMA

Sig.r
Ministro della Giustizia
Roma



Leggo il provvedimento di sfratto dai locali che il Tuo Ordine occupa come un ulteriore gratuito ed immotivato attacco all'Avvocatura,verso la quale la XV Legislatura pone,costantemente,attenzione con decisioni penalizzanti.
L'Ordine degli Avvocati di Roma rappresenta,infatti,il primo Ordine d'Italia per storia,prestigio e numero.
A questo punto l'Avvocatura deve smetterla di usare lo stile che la contraddistingue e deve porre in essere vere e proprie azioni di forza,che,senza alcun sconto vengono usate nei Suoi confronti.
Troverai l'Ordine di Salerno al Tuo fianco per qualsiasi iniziativa intenderai assumere,non da ultimo,l'occupazione dei locali de quibus.
Avv. Americo Montera

Modifiche modalità invio Mod.5/2009 alla Cassa Previdenza Forense: iniziative del COA di Salerno.



Le modifiche, introdotte per la compilazione e l'invio del prossimo mod.5/2009 alla Cassa Nazionale di Previdenza, hanno indotto il Consiglio dell'Ordine di Salerno a riunirsi già domani 19/06/2009 perchè sia fornita ai Colleghi, sopratutto a coloro che non hanno familiarità con la telematica,la necessaria assistenza presso i locali del Consiglio dell'Ordine attraverso le postazioni telematiche già esistenti in biblioteca, con l'ausilio del commercialista di fiducia del Consiglio e dei due delegati Avv.ti Americo Montera ed Andrea Baratta.



CASSA NAZIONALE DI PREVIDENZA E ASSISTENZA FORENSE
SCADENZE PREVIDENZIALI 2009
MOD. 5/2009 –
SOGGETTI INTERESSATI
Tutti gli iscritti agli Albi forensi, nonchè i praticanti iscritti alla Cassa, devono comunicare annualmente alla Cassa, mediante l'apposito modello 5, da trasmettere preferibilmente in via telematica, l'ammontare del Reddito netto professionale e del Volume di Affari IVA prodotti nel 2008 e procedere al pagamento degli eventuali contributi dovuti in autoliquidazione, tenendo conto delle nuove aliquote previste per il contributo soggettivo.
TERMINI DI SCADENZA
- 31 luglio 2009: versamento rata in acconto (prima rata pari al 50% del dovuto);
- 30 settembre 2009: trasmissione del mod. 5/2009 per via telematica (utilizzando il codice PIN ed il codice meccanografico - sezione "accesso riservato" del sito www.cassaforense.it ) o tramite il servizio postale (raccomandata semplice), con tolleranza fino al 30 novembre 2009 solo nel caso di invio con modalità telematica;
- 31 dicembre 2009: versamento rata a saldo (seconda rata).

MODALITA' DI INVIO
Il modello 5 personalizzato e le istruzioni per la compilazione, a partire da quest'anno, non vengono più inviati dalla Cassa all'indirizzo di ciascun iscritto agli Albi Forensi; resta confermata invece, per l'anno in corso, la trasmissione dei moduli di pagamento: la spedizione di questi ultimi avverrà entro il mese di giugno. Nello stesso periodo, presso tutti i Consigli degli Ordini Forensi, sarà resa disponibile l'intera modulistica non personalizzata (mod. 5/2009, istruzioni, moduli di pagamento). Si raccomanda di preferire la modalità telematica per l'invio del modello 5 che si è rilevata più sicura e precisa di quella cartacea. La procedura per l'invio telematico del Mod. 5, che consente anche il calcolo automatico dei contributi dovuti, è stata integrata, da quest'anno, con la possibilità di stampare, on line, M. Av. bancari personalizzati per il pagamento dei contributi dovuti in autoliquidazione.
Il ritardo nell'invio telematico del modello 5/2009 contenuto entro il 30 novembre 2009, non comporterà l'applicazione di sanzioni per il ritardo nella comunicazione.
Per maggiori informazioni consulatre il sito internet della Cassa (www.cassaforense.it ) o contattare l'Information Center della Cassa Forense (tel. 06362111).

mercoledì, giugno 17, 2009

Si terrà venerdì 19 giugno a Roma il convegno “La difesa dei diritti umani e il ruolo dell’Avvocatura”.


Roma 17/6/2009. Sono passati sessant’anni dalla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e dalla Convenzione europea dei diritti umani e, nell’ambito delle celebrazioni del sessantesimo anniversario, il Consiglio nazionale forense ha avviato una serie di iniziative per testimoniare l’attualità dell’impegno con cui l’avvocatura contribuisce alla tutela dei diritti umani.
Nell’ambito di queste iniziative, il Cnf ha organizzato a Roma il venerdì 19 giugno (presso la sede amministrative di via del Governo vecchio 3) un convegno dedicato a La difesa dei diritti umani e il ruolo dell’avvocatura nel quale le diverse angolazioni, giuridiche e operative, dell’attività di tutela dei diritti fondamentali, saranno affrontate.
Introdurrà i lavori Stefano Rodotà e parteciperanno, tra gli altri, l’Arcivescovo Agostino Marchetto, segretario del Pontificio Consiglio per i migranti e gli itineranti, Nicola Lettieri, co- agente del governo presso la Corte europea dei diritti dell’uomo, Morten Kjaerum, direttore dell’agenzia dell’Unione europea per i diritti fondamentali, Francois Cantier, presidente dell’associazione Avocats sand Frontières.
Il Cnf ha avviato nell’ultimo anno numerosi progetti per la tutela dei diritti umani, anche a livello comunitario e internazionale.
Partecipa, infatti, all’Osservatorio internazionale sui diritti umani nei paesi del Mediterraneo, costituito in collaborazione con la Università di Enna; ha firmato a dicembre scorso, insieme con le omologhe istituzioni francese e americana, la Convenzione degli avvocati nel mondo.
Partecipa come partner al progetto comunitario Avvocati a difesa degli avvocati, per la formazione in Algeria dei legali che si occupano di diritti umani.

martedì, giugno 16, 2009

Napolitano sulla giustizia: «Non interferire con il Parlamento».


Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha respinto le dimissioni dei consiglieri del Consiglio Superiore della Magistratura Giuseppe Maria Berruti, Ezia Maccora e Vincenzo Siniscalchi della V Commissione.
I tre consiglieri si erano dimessi la scorsa settimana in polemica con le dichiarazione del ministro della Giustizia Angelino Alfanoche, durante un'intervista, aveva parlato di nomine lottizzate.
Giorgio Napolitano - si legge in una nota diffusa dal Colle - ha espresso rinnovata fiducia "nell'impegno del CSM e delle sue Commissioni a tener conto dell'invito da lui stesso formulato – anche in occasione della seduta del 9 giugno – affinché tutte le scelte che al Consiglio competono vengano compiute senza essere «condizionate da logiche di appartenenza correntizia»".
Peraltro, prosegue la nota, "polemiche indiscriminate circa i criteri in base ai quali il CSM ha proceduto – in attuazione delle nuove e più impegnative disposizioni di legge – alla nomina di un gran numero di dirigenti degli uffici giudiziari, possono creare nei confronti di questi ultimi un clima di ingiusta delegittimazione, demotivandone l'impegno. Una pacata e puntuale riflessione critica sulle più corrette prassi da seguire in questa materia, è invece la sola strada per giungere a risultati positivi nell'interesse generale". Il Presidente della Repubblica ha poi invitato tutte le istituzioni interessate a un confronto costruttivo sul tema della riforma della giustizia. "Il libero scambio di opinioni e l'espressione di divergenze sulle soluzioni da adottare - aggiunge il capo dello Stato - non dovrebbero dar luogo a contrapposizioni esasperate né interferire nella fase delle decisioni che spettano al Parlamento".
"Mi riconosco nel comunicato del presidente della Repubblica. Rasserena i rapporti tra istituzioni che hanno il dovere di collaborare. Continuerò a collaborare rispettando le parole del presidente Napolitano".
Con queste parole il ministro della Giustizia Angelino Alfano ha commentato le riflessioni del capo dello Stato. Le parole di Napolitano, ha aggiunto Alfano "ben si sposano con il dovere di verità che incombe su chi è chiamato dalla Costituzione al buon funzionamento dei servizi relativi alla Giustizia. Confido - ha concluso Alfano - che anche le altre istituzioni e l'Anm prestino lo stesso sincero ascolto alle parole di Napolitano".

Referendum elettorali: decreto sospensione udienze del Tribunale di Salerno.





sabato, giugno 13, 2009

Riforma professioni: si riapre il confronto.


Si torna a discutere di riforma delle professioni.
Ieri, alle commissioni Giustizia e Attività produttive della Camera, è stata presentata la relazione tecnica sui progetti.
«Abbiamo le carte in regola per poter finalmente fare la riorganizzazione di cui si parla da anni - afferma Maria Grazia Siliquini, relatrice della riforma-. Non so se ci vorranno sei mesi o un anno, l’importante è raggiungere il traguardo entro la legislatura. Avrò modo di confrontarmi con le forze politiche di maggioranza e opposizione, facendo tutte le riflessioni tecniche e politiche che la questione richiede. E necessario — conclude Siliquini — fare un lavoro ben fatto, perché sia duraturo».
Nessun commento su quanto detto dal ministro della Giustizia Angelino Alfano circa la “riforma per categorie”, a cominciare dall’ordinamento forense e dalle professioni economico-giuridiche.
L’onorevole Siliquini ha già in mente un percorso articolato attraverso un ampio lavoro di consultazioni, e audizioni con ordini e associazioni.
«Un iter già avviato anni fa - conclude la Siliquini — ma da ripetere perché nel frattempo molti componenti delle commissioni Giustizia e Attività produttive sono cambiati e non conoscono le problematiche alla radice».

Intercettazioni, Alfano: ”gli italiani ci hanno votato anche per avere questa legge".


ROMA - Dopo che giovedì la Camera ha detto sì alla nuova legge sulle intercettazioni, contestata dall'opposizione, dai giornalisti e dai magistrati, il ministro della Giustizia Angelino Alfano ha dichiarato che gli elettori hanno scelto il centrodestra "anche per questa legge", invitando i giudici a rispettare la "sovranità popolare".
"Ho letto quel che ha detto l'Associazione nazionale magistrati: ha parlato di una 'morte della giustizia'. Ma noi stiamo tenendo fede al programma con cui ci siamo presentati agli italiani", ha detto Alfano in un'intervista sui rapporti tra governo e magistratura.
"Anche questa legge faceva parte del nostro programma. E gli italiani ci hanno votato anche per questa legge".
Il ministro ha poi avvertito i magistrati che anch'essi sono soggetti alle leggi: "Mi pare che certi attacchi... appalesino un evidente disconoscimento della sovranità popolare e delle funzioni del legislatore".
"C'è una questione di fondo che i magistrati debbono comprendere. Loro sono soggetti solo alla legge, certo. Ma le leggi le fa il Parlamento. E sono le stesse leggi in nome delle quali i magistrati emettono poi le sentenze".
Il ministro ha poi criticato il Consiglio superiore della magistratura, organo costituzionale di autocontrollo dei giudici, affermando che "è ormai abbastanza chiaro, e da tempo che... non ha dato prova di sé".

giovedì, giugno 11, 2009

Esame avvocato: in arrivo i risultati da Catania.



Grande attesa a Salerno, per gli esiti della prova scritta dell’esame per l’abilitazione alla professione d’avvocato (anno 2008).
Da indiscrezioni, provenienti da fonte accreditata, siamo in grado di anticipare che i risultati arriveranno, dalla Corte d’Appello di Catania, entro il giorno 18 giugno p.v. e saranno pubblicati, al massimo, per il successivo giorno 22 giugno.
Auguri a tutti!

mercoledì, giugno 10, 2009

Napolitano: «I magistrati riflettano sulla loro perdita di prestigio. No a protagonismo dei Pm. Disordine e tensioni in certe procure».


ROMA - Il presidente della Repubblica è «preoccupato» per la crisi di fiducia e del prestigio della magistratura e invita i magistrati a «una seria, aperta e non timorosa autocritica» e a riflettere «su quanto abbiano potuto e possano nuocere alla sua credibilità tensioni ricorrenti all'interno della stessa istituzione».
Lo ha affermato Giorgio Napolitano nel suo intervento al Consiglio superiore della magistratura (Csm).
Questo, ha sottolineato il capo dello Stato, «sarebbe il modo migliore per prevenire qualsiasi tentazione di sostanziale lesione dell'indipendenza della magistratura».
CRISI FIDUCIA - Napolitano ha espresso preoccupazione per la «crisi di fiducia» nel Paese per «un funzionamento gravemente insoddisfacente, nel suo complesso, dell'amministrazione della giustizia e per effetto anche dell'incrinarsi dell'immagine e del prestigio della magistratura».
Il capo dello Stato riconosce che ci sono problemi che governo e Parlamento non hanno risolto «in modo ordinato e coerente», ma la magistratura «non può non interrogarsi su sue corresponsabilità dinanzi al prodursi o all'aggravarsi delle insufficienze del sistema giustizia e anche su sue più specifiche responsabilità nel radicarsi di tensioni e opacità sul piano dei complessivi equilibri istituzionali». L'obiettivo, indica Napolitano anche al Csm, è lavorare per «recuperare pienamente quel bene prezioso che è il prestigio della magistratura».
DISORDINE IN CERTE PROCURE - Il presidente della Repubblica ricorda alcuni «elementi di disordine e di tensione che si sono purtroppo clamorosamente manifestati in tempi recenti nella vita di talune procure».
E fa quindi appello allo stesso Csm perché sia di esempio per «rigore e misura dell'obiettività e imparzialità», operando senza farsi condizionare «da logiche di appartenenza correntizia» rispettando, come è chiesto a ogni istituzione, «gli equilibri costituzionali e i limiti che comportano».
NO A PROTAGONISMO PM - Il presidente richiama anche i pubblici ministeri: «Non può che risultare altamente dannoso per la figura del Pm qualunque comportamento impropriamente protagonistico o chiaramente strumentale ad altri fini».
Agli eccessi «si può porre rimedio non soltanto con l'intervento disciplinare, ma con concrete e tempestive iniziative di sorveglianza e coordinamento, che sono già state adottate in occasione di vicende che hanno destato clamore e sconcerto». Secondo Napolitano, il protagonismo dei Pm è controproducente, in quanto «la figura del pubblico ministero finisce per non poter reggere ad attacchi all’esterno della magistratura».

lunedì, giugno 08, 2009

Elezioni Provinciali: risultati parziali delle liste (a Salerno città).

Elezioni Provincia Salerno: dati parziali.

Consiglieri di turno del mese di giugno 2009.

ALFANO PRESENTA LA RIFORMA APPROVATA DEL PROCESSO CIVILE.



La riforma del processo civile che il Guardasigilli ha presentato a Palermo si pone l'obiettivo di accelerare i tempi della giustizia civile in Italia e di far fronte così ad un arretrato di oltre 5 milioni di processi.
Durante un incontro con i giornalisti il Guardasigilli ha iniziato ad illustrare i 14 articoli del testo varato dal Senato. Il primo articolo introduce il tema della digitalizzazione e del processo telematico.
"Le notifiche via mail - spiega alfano - saranno strumento ordinario di comunicazione tra le parti del processo". "Il secondo articolo - sottolinea poi Alfano - e' quello dell'aumento della competenza per valore dei giudici di pace. Lo scopo e' quello di valorizzare il ruolo dei giudici di pace e snellire il lavoro dei Tribunali".
Anche i termini processuali per il compimento degli atti su impulso delle parti sono stati resi omogenei e abbreviati. Fanno parte della riforma del processo civile anche una serie di norme per "ridurre i formalismi e garantire che la causa venga decisa nel merito".
Si tratta di questioni che - spiega il guardasigilli - "spesso giocavano a favore di chi voleva allungare i tempi del processo". Altro obiettivo è quelllo della semplificazione sia dell'istruzione della causa, sia della decisione della sentenza che "sarà concisa".
Un ulteriore capitolo - continua Alfano - "è dato dalla razionalizzazione e accelerazione dei tempi del processo per rendere piu' omogenei i tempi di durata del processo. Cosi' i tempi per impugnare vengono ridotti da un anno a sei mesi".
E ancora la posibilità di esibire una testimonianza scritta: "Se c'e' accordo tra le parti - ha spiegato il Guardasigilli - il giudice puo' autorizzare l'acquisizione della prova testimoniale. Lo scopo della norma e' di ridurre la durata dei processi e rendere piu' ordinato lo svolgimento delle udienze".
Quanto alla individuazione delle prove da assumere il giudice dovra' stabilire tutte le date successive " e indicare tutte le date del processo fino alla conclusione. Il calendario potra' essere derogato solo per motivi d'eccezione". Nella riforma del processo civile c'è anche un "procedimento sommario di cognizione". "Il giudice potra' decidere in poche udienze, senza formalita'.
Lo scopo della norma e' quella di istituire un modello procedimentale semplificato e una corsia preferenziale per le cause piu' agevoli. Rispetto alla giungla di rito questo non e' un ulteriore rito, ma e' una sorta di corsia preferenziale".
Altro capitolo chiave della riforma è il "filtro in Cassazione". "Oggi la Cassazione e' affollata di ricorsi per causa di valore di scarsa importanza su cui spesso c'e' un orientamento consolidato. Viene introdotto adesso un 'filtro'. In altre parole saranno ammessi solo i ricorsi che hanno per oggetto solo questioni di diritto nuove o sui quali esiste incertezza interpretativa".
S’introduce inoltre la mediazione civile. "Il Governo - spiega il Guardasigilli - viene delegato a introdurre una alternativa facoltativa per le parti al processo con la mediazione civile. Le parti possono decidere di risolvere la controversia davanti a un organismo di conciliazione in modo piu' rapido ed economicamente piu' conveniente rispetto al giudizio ordinario".

CNF: RIFORMA PROFESSIONE FORENSE NECESSARIA.


(IRIS) - ROMA, 6 GIU - ''Abbiamo letto delle intenzioni del ministro della giustizia Angelino Alfano di procedere alla riforma della professione forense a completamento di quella della giustizia. Siamo concordi: non ci puo' essere l'una senza l'altra''.
Lo ha sottolineato il presidente del Consiglio nazionale forense Guido Alpa, chiudendo a Noto i lavori del seminario sulla riforma dell'ordinamento e della previdenza forense e il ruolo sociale dell'avvocatura, organizzato dall'Ordine forense di Siracusa in collaborazione con il Cnf.
Alpa ha ricordato che l'avvocatura ha espresso una ''proposta unitaria'' gia' all'esame della commissione giustizia del Senato, che dovrebbe approvarla entro l'estate, anche se alcune modifiche proposte in sede di comitato ristretto sembrano attutirne il rigore.
Diverse le novita' proposte dall'avvocatura, tutte rivolte a rafforzare la qualificazione professionale dell'avvocato sin dall'accesso, potenziare il controllo disciplinare, garantire la trasparenza nei confronti dei cittadini.
Tra le altre la previsione di societa' tra avvocati, anche di natura multidisciplinari ma mai di capitali, il riconoscimento delle specializzazioni professionali, la possibilita' di dare informazioni sulla propria attivita', la previsione dell'obbligo per l'avvocato di curare il costante e continuo aggiornamento per assicurare la qualita' delle prestazioni professionali nell'interesse degli utenti.