domenica, agosto 07, 2016

AVVOCATI E CINGHIALI.

Ho sognato d'essere un comune mortale, e non uno dei duecentocinquantamila avvocati che infestano l'Italia.
Ho sognato che, come quando i cinghiali sono troppi, venivano autorizzate battute a pallettoni incatenati per ridurne il numero.
Nel sogno, vedevo avvocati scappare, inciampando nelle toghe, perdendo codici, e poi pam, pam...e venivano giù.
Un colpo proprio sopra la spalla sinistra, e la faccenda era finita. Prosciutti e salsicce di avvocato, una rarità, una bontà, soprattutto una necessità.
Poi sempre nel sogno, io, comune mortale, vedevo che alcuni avvocati, palesemente avvocati, avvolti nelle loro toghe, camminavano tra i cacciatori, carichi di cartucciere e fucili. E con loro parlavano amabilmente.
A volte, con una leggera alzata di sopracciglia, indicavano un cespuglio: Pam, pam.
Grazie, Consigliere, Presidente, Componente di questo e Membro di quell'altro: non lo avevo proprio visto. Gli avvocati abbattuti venivano fotografati, catalogati, misurati.
Qualche cacciatore si metteva in posa vicino a loro. Dal fondo dei cespugli veniva il lamento di chi era parente, e non voglio usare termini come mamma, moglie, figli, perchè qualsiasi comune mortale sa bene che gli avvocati non hanno cuore, non sanno cosa sia l'amore.
Mi sono svegliato, con il cuore in tumulto. Mi sono detto "E' un sogno" ed ho aperto la finestra per respirare l'aria del mattino.
Pam, pam.Solo il secondo colpo mi ha raggiunto proprio sopra la spalla sinistra.
Nel brevissimo intervallo tra il primo ed il secondo sparo, ho visto distintamente il Presidente, Consigliere, Membro di Commissione, Segretario di Quantaltro, alzare la mano in un saluto, allargando le mani e alzando le sopracciglie come per dire "Che ci vuoi fare, questa è la vita".

Avv. Giuseppe Caravita