venerdì, gennaio 27, 2017

Idee contro interessi di casta.

Ieri si è assistito alla contrapposizione clamorosa tra due idee diverse su quali siano i problemi della giustizia.
Da una parte il Presidente della Cassazione, Giovanni Canzio, che ha concentrato la sua attenzione sul funzionamento della giurisdizione, la funzione dei magistrati, le garanzie da fornire alla società. E ci ha spiegato quali siano le sue idee, le proposte, le correzioni da fare.
Dall’altra parte Piercamillo Davigo, che si è posto alla testa della protesta dell’Anm e che di tutti i problemi sollevati da Canzio non ha voluto neppure sentire parlare. Ha detto che a lui al momento interessa una cosa sola, che è al di sopra di tutte le altre: le pensioni dei magistrati.
Ha posto una meschina questione sindacale? No, per la verità ha posto una chiarissima questione di potere. Le idee contro gli interessi di casta Perché i magistrati sono l’unica categoria di lavoratori al mondo la quale non chiede di andare in pensione un po’ prima ma un po’ dopo.
Perché? Appunto: potere che si perde, potere che non si vuole perdere. Tutto lì.
Davigo ha cercato ieri di smentire questa versione dei fatti, e ha spiegato che lui non si oppone all’anticipo della pensione per i magistrati ( a settant’anni, che non sono pochissimi) ma si oppone alla deroga ( di un anno) per alcune alte cariche, decisa dal governo.
Perché – dice – in questo modo il governo si è potuto scegliere le alte cariche ( e il riferimento è esplicitamente a Canzio, che, in assenza di proroga, avrebbe dovuto andare in pensione il 31 dicembre).
Per sostenere che il governo si scelga a proprio comodo le alte cariche, e leda in questo modo l’autonomia della magistratura, ci vuole parecchia fantasia. Chi elegge il presidente della Cassazione (che, appunto, ora è Canzio)?
Lo elegge il Consiglio superiore della magistratura, non il Consiglio dei ministri, né lo nomina il ministro, come avviene in molti altri paesi occidentali. E come è composto il Consiglio superiore? Per un terzo da politici eletti dal Parlamento, per due terzi dai magistrati, che votano sulla base delle candidature elettorali preparate e sostenute dalle correnti che si spartiscono l’Anm.
Vi sembra logico che il capo dell’Anm si impanchi per denunciare le intrusioni politiche nella nomina di una carica sulla quale, in pratica, il gioco dell coerenti dell’Anm ha potere assoluto?
A maggior ragione ieri è apparsa di grande evidenza la distanza tra la relazione di Canzio e la protesta di Davigo e dell’Anm. Il Presidente della Cassazione ha toccato i temi essenziali che riguardano la giurisdizione.
E ha avanzato delle critiche molto forti. In particolare sul processo mediatico, sulla giustizia- spettacolo, sui Pm “autoreferenziali”.
Ha proposto più controlli, per ristabilire i principi essenziali del diritto e del giusto processo. Si è occupato della rapidità delle inchieste, della prescrizione, della corruzione, del reato di clandestinità, del terrorismo internazionale.Ciascuno può applaudire Canzio oppure dissentire.
Può entrare nel merito, discutere. Che tristezza invece quei rappresentati di una parte della magistratura che non hanno voluto neanche ascoltarlo, e son rimasti fuori dall’aula a occuparsi solo di se stessi.
Piero Sansonetti 
27 Jan 2017

giovedì, gennaio 26, 2017

Comunicato Stampa dell'O.C.F. (giovedì 26 gennaio 2017).

"L'Organismo Congressuale Forense esprime apprezzamento per l'intervento del Ministro Andrea Orlando sulla necessità di introdurre l'equo compenso e sull'insostituibile ruolo che riconosce dell'Avvocatura e piena condivisione dell'intervento del Presidente del Consiglio Nazionale Forense, sulla necessaria partecipazione dell'Avvocatura nei processi di riforma in materia di giustizia.
Si apre, così, una nuova era di collaborazione nei rapporti tra avvocatura, magistratura e politica, che darà presto i suoi frutti nel miglioramento del sistema giustizia".
Il Coordinatore 
Avv. Antonio Rosa

APERTURA ANNO GIUDIZIARIO 2017.

venerdì, gennaio 20, 2017

Deontologia forense: ricorso al CNF e jus postulandi.

"Il ricorso al Consiglio Nazionale Forense in materia disciplinare è ammissibile solo qualora sia sottoscritto personalmente dall’incolpato munito di “jus postulandi”, ovvero sia sottoscritto da difensore iscritto all’albo dei professionisti abilitati all’esercizio davanti alle giurisdizioni superiori, munito di procura speciale conferita successivamente alla pronuncia della decisione del Consiglio territoriale ma prima della proposizione del ricorso al CNF, a nulla rilevando che la procura sia stata rilasciata nel procedimento dinanzi al Consiglio locale la quale infatti non può estendere i suoi effetti anche alla fase giurisdizionale che si svolge davanti al C.N.F." (Nel caso di specie, il ricorso al CNF -non pure sottoscritto personalmente dall’incolpato- veniva proposto a mezzo di avvocato privo di procura speciale. In applicazione del principio di cui in massima, l’impugnazione è stata dichiarata inammissibile).

Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Logrieco, rel. Sica), sentenza del 31 dicembre 2015, n. 269.


NOTA. In senso conforme, tra le altre, Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Logrieco, rel. Logrieco), sentenza del 31 dicembre 2015, n. 259, Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Logrieco, rel. Logrieco), sentenza del 31 dicembre 2015, n. 258, Consiglio Nazionale Forense (pres. Mascherin, rel. Logrieco), sentenza del 28 dicembre 2015, n. 203, Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Logrieco, rel. Sorbi), sentenza del 24 settembre 2015, n. 152, Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Perfetti, rel. Allorio), sentenza del 13 marzo 2015, n. 44, Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Salazar, rel. Salazar), sentenza del 10 giugno 2014, n. 90.

martedì, gennaio 17, 2017

Interruzione del PCT dal 20 gennaio 2017.

Il portale dei servizi telematici ha appena comunicato di avere programmato un aggiornamento dei sistemi PST giustizia, con conseguente interruzione di alcuni servizi telematici, a partire dalle ore 17.00 del 20 gennaio 2017. 
Saranno, pertanto, resi indisponibili tutti i servizi informatici del settore civile ed, in particolare:
– La consultazione e l’implementazione dei registri di cancelleria;
– L’aggiornamento (anche da fuori ufficio) della consolle del magistrato;
– Il deposito telematico di atti e provvedimenti da parte dei magistrati;
– Tutte le funzionalità del portale dei servizi telematici;
– Tutte le funzioni di consultazione da parte dei soggetti abilitati esterni;
– I pagamenti telematici.
Rimarranno attivi i servizi di posta elettronica certificata e sarà, quindi, possibile il deposito telematico da parte degli avvocati, dei professionisti e degli altri soggetti abilitati esterni anche se i messaggi relativi agli esiti dei controlli automatici potrebbero pervenire solo al riavvio definitivo di tutti i sistemi.
Il riavvio dei sistemi è previsto a partire dalle ore 24.00 del 21 gennaio 2017 e sino, al massimo, alle ore 8.00 del 23 gennaio.