martedì, settembre 26, 2006

VINCENZO LO SCERIFFO.


Vincenzo lo sceriffo nasce, politicamente, come funzionario (stipendiato) di un glorioso partito, ormai defunto tra le secche della storia del secolo passato.
Dopo aver fatto il sindacalista del bracciantato, cresce e prospera all’ombra della segreteria di via Manzo, frattanto da lui conquistata, senza che – a quanto se ne sappia – abbia mai svolto alcuna attività lavorativa e/o professionale.
Pur essendo uomo di partito, sorprendentemente, si afferma proprio grazie alla crisi dei partiti della prima repubblica e, facendo uso di una lista civica, risorge come “sindaco della gente” (sic!).
Da sempre ama l’applauso della folla (specialmente di quella raccolta per le processioni patronali) e, coerentemente, si circonda – di giorno e di notte – di ossequiosi palafrenieri e reggicoda.
Il suo strumento preferito, per attirare l’applauso della folla e il commento rapito di qualche giornalista che non vale una “lira”, è la demagogia a tutto tondo.
Ne produce sfusa ed a pacchetti.
Da ultimo, avendo finito i soldi per le fontane, preferisce cavalcare demagogicamente i temi dell’ordine pubblico (anche per assecondare il palato grossolano dei moderati, del cui voto da sempre si pasce), armando i pingui vigili urbani di manganello (pardon: “mazzetta rifrangente”) e sparando a zero contro malfattori di ogni risma, mendicanti ed extracomunitari.
L’eccessiva foga di “uomo d’ordine” dell’ultima ora, però, lo sta inducendo a più di un passo falso.
Il più recente è la crociata contro gli avvocati salernitani, da annoverare – secondo lo sceriffo – trai malfattori ed i truffatori.
Certo è stata una brutta azione, anche perché venuta subito dopo l’attacco sferrato dai suoi colleghi di partito Bersani/Visco: un po’ come sparare sul pianista.
Eppure Vincenzo aveva, nel pur recente periodo elettorale, vezzeggiato e blandito la numeroso schiera di avvocati salernitani (giovani e vecchi), promettendo a tutti lavoro (da sempre assegnato ai “soliti noti” amici dei politici) ed una sollecita ultimazione dei lavori alla cittadella giudiziaria.
Per attirarsi gli applausi alla processione di San Matteo, dopo aver plebiscitariamente avuto il sospirato scranno sindacale, ci ha dato “il faro della giustizia”, conscio forse del cono d’ombra nel quale da tempo giace l’avvocatura salernitana.
Poi, di punto in bianco, ha scaricato la folta schiera dei legali, forse perché convintosi di averne imbrigliato i vertici locali.
Per questo, emulo di Tex, ha cominciato a sparare all’impazzata e - convocata apposita conferenza stampa – ha comunicato “urbi et orbi” che la città era infestata da quasi 4.000 ladri in giacca e cravatta, intenti ad intessere lucrose truffe ai danni dell’ente comune.
Il giustizialismo, però, è notoriamente arma a doppio taglio, perché in molti si sono chiesti perché Vincenzo il “castigamatti” abbia taciuto quando, durante la consiliatura appena chiusasi, non poche polemiche hanno investito proprio lo specifico assessorato del Comune.
Son questi, si sa, i misteri della vita e della politica.
Vorremmo, finalmente, offrire a Vincenzo qualche motivo di riflessione: la gran parte dell’avvocatura salernitana ha la “schiena dritta” ed ha fatto della rettitudine e della laboriosità il proprio vangelo di vita.
Pur nelle attuali difficoltà il Foro salernitano ha conservato integro l’antico orgoglio e la sua proverbiale indipendenza da tutti i poteri esterni.
Infatti se Vincenzo potrà trovare qualcuno per il quale “Parigi val bene una messa”, sappia che per lo “zoccolo duro” dell’Avvocatura salernitana, geloso della propria autonomia, varrà sempre il principio opposto: “una messa vale ben più di Parigi, perché è affare di coscienza!”

giovedì, settembre 14, 2006

SARA' IL CONGRESSO DELL'UNITA' ?


A grandi passi si avvicinano le giornate del Congresso Nazionale Forense di Roma.
Le attese dei Colleghi sono grandi, come grande è il senso di ansietà per l’emergenza improvvisa determinatasi con l’approvazione della legge Bersani/Visco.
Purtroppo i segnali che ci giungono dai vertici nazionali dell’Avvocatura, sino ad oggi, non sono confortanti.
Il male antico delle divisioni esasperate, forse per difendere “orticelli personali” oramai inesistenti, è davvero duro ad essere sconfitto.
Infatti, dopo la forzatura della divisione della sede tra Roma e Milano, ora si è giunti (..davvero come i “separati in casa”!) alla spartizione persino della gestione delle giornate dei lavori congressuali.
Il primo giorno è appannaggio del CNF, il secondo spetta all’OUA e – dulcis in fundo – l’ultimo si appartiene alla Cassa Previdenza Forense.
In questo modo si rischia di non fare molto cammino!
I temi congressuali, poi, ci sembrano generici e persino avulsi dalla realtà: probabilmente qualcuno li ha studiati apposta per togliere al Congresso la sovranità decisionale.
Comunque confidiamo nella ragionevolezza di tutti e nella possibile unità dell’Avvocatura italiana, senza “posti al sole” per nessuno e nel necessario rispetto dei ruoli istituzionali.
Nella deprecata ipotesi di fallimento del Congresso, i tempi che ci aspettano saranno – se possibile – ancora più bui e, senza più spazi per le “autoreferenzialità”, noi tutti (dai vertici alla base) dovremo reinventarci un ruolo nella società.

domenica, settembre 10, 2006

E' PROPRIO VERO: L'ERBA DEL VICINO E' SEMPRE PIU' VERDE!


Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Nocera Inferiore

Il Consiglio dell'Ordine, nella adunanza del 26.07.2006, ha deliberato, ex art. 2, Legge 3 agosto 1949, l'apertura del procedimento disciplinare a carico dei Colleghi non in regola con il pagamento dei contributi annuali relativi ad anni antecedenti il 2006.
Il mancato pagamento dei contributi annuali, entro il termine del 27 novembre 2006, comporterà, ai sensi della citata norma, la sanzione della sospensione dall'esercizio professionale a tempo indeterminato.
Il procedimento disciplinare, così come la sanzione eventualmente applicata, sono immediatamente revocati al momento del pagamento delle somme dovute.

mercoledì, settembre 06, 2006

CITTADELLA GIUDIZIARIA: CON SAN MATTEO ARRIVA LA LUCE.


Il nostro recente appello, inerente le problematiche circa l'ultimazione dei lavori alla cittadella giudiziaria (..eterna incompiuta), non è rimasto senza ascolto.
Infatti, secondo l’ormai il consueto rituale settembrino delle “inaugurazioni ad ogni costo”, tra qualche giorno sarà consegnato alla cittadinanza - nel cantiere aperto - il “faro della giustizia”!
L’immagine di questo singolare “monumento”, che dovrebbe illuminare la giustizia salernitana, è quella che vedete qui a fianco (sic!).
Con tutto il rispetto per la sensibilità estetica degli intellettuali “a la page”, che hanno voluto siffatto obbrobrio e che, ora, certamente gongoleranno per questo inutile “fumaiolo”, ci sia consentito di osservare (come avvocato, ma anche come semplice cittadino) – vista la situazione comatosa della giustizia salernitana – che spesso le tragedie, al loro acme, assumono aspetti singolarmente farseschi.
Gesù, fate luce.