venerdì, aprile 17, 2009

Boss scarcerati, si muove il Csm: «Convocati i magistrati di Bari».


ROMA - Parte a tambur battente l'istruttoria del Csm sul caso dei 21 presunti mafiosi e trafficanti di droga scarcerati per effetto del mancato deposito della motivazione della loro condanna da parte del giudice Anna Rosa De Palo, attualmente presidente del tribunale per i minorenni.
La Prima Commmissione di palazzo dei Marescialli, presieduta dal laico dell'Udc Ugo Bergamo, ha convocato per il 28 aprile prossimo i vertici degli uffici giudiziari baresi.
In particolare, saranno ascoltati i presidenti della Corte d'appello, del tribunale e della sezione gip-gup, alla quale apparteneva il magistrato quando pronunciò la sentenza.
Del caso si sta interessando anche il ministro della Giustizia Angelino Alfano che mercoledì ha ordinato un'ispezione.
Intanto la Dda di Bari precisa che non ha alcun elemento per poter riarrestare i 21 presunti mafiosi e trafficanti di droga del clan Strisciuglio scarcerati mercoledì perché il giudice che il 16 gennaio 2008 li ha condannati non è riuscito finora a depositare le motivazioni della sentenza di primo grado a carico di 160 imputati, 150 dei quali condannati.
I primi 21 scarcerati erano infatti detenuti dal 23 gennaio 2006, assieme agli altri 30 condannati che saranno scarcerati nell'ottobre prossimo.
Negli ultimi tempi le indagini della procura antimafia - a quanto è dato sapere - hanno riguardato i nuovi affiliati al clan mafioso, ritenuto il più pericoloso ed agguerrito di Bari che può contare su circa 300 «arruolati», tra uomini, donne e ragazzini.
In procura c'è incredulità mista a rassegnazione per le scarcerazioni perché - viene fatto notare - gli 80 faldoni del maxiprocesso erano informatizzati con collegamento ipertestuale ai singoli atti di indagine.
Fatti questi che non sono bastati al gup Rosa Anna De Paolo, ora presidente del Tribunale per i minorenni di Bari, a depositare la sentenza nei termini previsti dalla legge.

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