domenica, gennaio 06, 2008

La Campania ricca solo di “munnezza” e di politici.


Napoli è ricca di politici, ben tre ministri ed una pletora di segretari e sottosegretari oltre naturalmente ad un sottobosco ricco di portaborse, affaristi e sensali che pesano sulla vita dei Campani, proprio come i sacchetti della spazzatura insozzano con il loro carico di puzza e lordura il territorio campano.

I ministri e politici campani sono particolari perché sono i campioni del non fare, Bagnoli e spazzatura sono la prova evidente, ma anche lo scandalo della sanità, il traffico, la inesistenza di parcheggi, la fatiscenza di interi quartieri e paesi che in un paese civile dovrebbero essere abbattuti e ricostruiti.

Ma parliamo di Ministri.

Il ministro dell’ambiente Alfonso Pecoraro Scanio.

Oggi è rigorosamente defilato ed in silenzio, dove si è nascosto?

Dopo essersi opposto per anni agli inceneritori, dopo aver soffiato su ogni minima protesta retriva e ambientalista, dopo aver preteso che la camorra si arricchisse di 680 milioni di euro per portare la terra buona a Piombino e lasciare quella inquinata a Bagnoli, dopo che con metodo rigoroso con il suo minuscolo partitino, quasi una banda di musica, si è opposto a qualsiasi forma di progresso, di parcheggi interrati, di centrali, di inceneritori, di abbattimento di quartieri vecchi e fatiscenti, di realizzazione di impianti e industrie, oggi tace.

Tace nascosto, per paura che la gente si accorga che la “munnezza” è anche colpa sua.

Ha portato un po’ di soldi alle varie organizzazioni legate al suo partitino, la gestione di parchi e di mausolei della natura. Forse li conserveranno, ma per sé e per i loro, perché, per la loro ideologia, sono parchi riservati che i cittadini comuni non potranno vedere mai. Vietata la natura ai cittadini.

Di fatto è il signor no del progresso, il talebano della natura, per gente come lui dovremmo tornare all’era della pietra. Solo con uno studio di impatto ambientale, un parco affidato all’associazione “eco pinco pallo”, un paio di sottosegretari e magari un fratello deputato qualcosa si muove e un si, forse, gli esce di bocca.

Ma ora no, ora sta zitto a guardare Bassolino al macello. La sua scomparsa gli potrebbe tornare utile, a meno che Bassolino non parli raccontando tutto quello che ha dovuto subire da commissario della emergenza rifiuti (15 anni), dal partitino dei verdi.

Napoli ha anche il disastro della Giustizia ed il suo bravo ministro Campano.

Il ministro Clemente Mastella è il più intercettato degli Italiani, una cosa comica se si pensa che è ministro della Giustizia.

Dal punto di vista organizzativo è il tracollo.

Il nuovo Palazzo di Giustizia al Centro Direzionale ed il Tribunale di Marano, farebbero impallidire i Kenioti.

Devono essere chiusi subito per la violazione di un centinaio di norme sulla sicurezza sul posto di lavoro. Si aspetta forse una tragedia come a Torino, il crollo di una scala o la caduta di un ascensore con morti per farlo?

Dal punto di vista sostanziale la Giustizia a Napoli è irrilevante.

Camorra e malaffare prolificano mentre “la Repubblica” pubblica migliaia di conversazioni private, anche quelle del capo dell’opposizione.

Qui la democrazia è inesistente, la lotta politica è uguale a quella di bande criminali degli anni ‘30 a Chicago. Lì l’avversario veniva sparato qui viene intercettato e le sue conversazioni pubblicate. Perché pubblicate? Perché tanto al processo non arriveranno mai e così fanno più danno e più velocemente, insomma un clima estorsivo.

I processi avviati non giungono mai alla fine e molte inchieste, anche quelle naif sul Rotary e la Massoneria iniziate anni ed anni fa, sono costate milioni senza approdare ad una sola sentenza.

Per non parlare del polverone Scaramella, e tanti altri.

La verità è che una bella inchiesta “pubblica” può dare notorietà ed un posto in parlamento, mentre indagare camorristi, politici locali corrotti, rapinatori e delinquenti fa parte della routine, poca gloria e molta fatica.

Anche la giustizia civile è irrilevante, gli avvocati civilisti ormai sono allo stremo.

Possono fare ogni sciopero che vogliono, ma l’ineffabile Ministro Campano ed il Presidente del Tribunale tirano diritto verso il baratro.

Non fanno nulla di giusto.

A governare tutta questa “munnezza” in senso metaforico il ministro Clemente Mastella, modesto giornalista, politico di professione.

Il ministro deve ancora spiegare perché ha scelto l’indulto e non l’amnistia, ammesso che ne conosca la differenza, ha solo intasato i Tribunali di processi inutili.

Il terzo importante Ministro, il meno colpevole, è quello sul quale in molti puntano per il futuro della Campania, Luigi Nicolais, Ministro della Innovazione é un professore Universitario e non politico di professione come gli altri.

Anche lui è attualmente defilato ed in silenzio.

Forse attende che Bassolino finalmente si faccia da parte portando con sé il carrozzone di giornalisti, avvocati e consulenti che ha assoldato durante il suo mandato.

Molti campani anche fra centristi e uomini di destra che, diffidando di una destra minuscola, partecipe, divisa ed in alcuni casi complice dei danni prodotti da Bassolino e dai verdi per evitare il caos e la guerra civile guardano con simpatia a questo Ministro silenzioso, lavoratore e poco incline alla pubblicità.

Se sopravviveremo alla spazzatura. Si vedrà!.

Alle spalle di questi una pletora di portaborse scalda i muscoli per cercare di prendere il posto di quelli che cadranno!!

6/1/2008 di Fabrizio Cattaneo (tratto dal sito: www.napoli.com)