ROMA - Aveva goduto di una lunga aspettativa per malattia per una patologia alla schiena che le impediva di stare a lungo piedi e seduta; eppure, nell'ultimo periodo di congedo aveva partecipato a un'importante gara velica di "livelli estremi", in vista di un'ulteriore regata transoceanica. Protagonista della vicenda un giudice donna, che é stata condannata dalla sezione disciplinare del Csm a una doppia sanzione: la perdità di anzianità di un anno e il trasferimento d'ufficio.
Le attività sportive di una certà difficoltà, come la navigazione d'altura, le erano state "caldamente prescritte" si era giustificata la donna.
Senza riuscire a convincere il Csm, che l'ha condannata per aver utilizzato "strumenti previsti dalla legge per finalità diverse da quelle tipiche (cura e riabilitazione)".
Ad aggravare la posizione del magistrato la "vasta eco giornalistica" che c'era stata sulla sua partecipazione alla regata transoceanica, con "grave danno" anche alla credibilità dell'istituzione giudiziaria.(ANSA)