Eccellenze, Autorità, gentili signore, signori rappresentanti della stampa,Colleghi,
non sorprenda la nostra partecipazione: siamo, più di ieri, convinti della inutilità d'una siffatta cerimonia.
L'inaugurazione dell'Anno Giudiziario è sempre stata,è ancora e sarà un rito barocco, residuo di tempi e culture diverse, fin quando non diventerà un appuntamento di incontro,confronto e, se del caso,scontro sulle reali problematiche di un Distretto, sul modo e sui tempi della giurisdizione, sulla sua organizzazione amministrativa, sulle sue problematiche ed emergenze,sulle reali esigenze della collettività.
In definitiva,un momento essenziale per dissertare di politica giudiziaria e criminale,da parte di tutte le componenti, assise con pari dignità, di fronte alla società civile, cui pure e sempre dobbiamo rendere conto.
Non abbiamo più bisogno di toghe ed ermellini, ma di parole chiare.
Quest'anno siamo quì: perchè avvertiamo forte il nostro dovere di Avvocati di farci interpreti di tutta la società,dei cittadini che ci osservano,cercano di decifrare "una possibile verità",a fronte di eventi che sembrano tempeste in una bottiglia sigillata.
L'Avvocatura è l'unico punto di riferimento sicuro del cittadino,della sua neecessità di essere rappresentato e difeso,in un mondo - il nostro - chiuso e fortemente corporativo.
Siamo qui per chiedere,a nome dell'intera società, con chiarezza che cosa è successo,qui nel nostro distretto,nella nostra città,e perchè è successo.
Che cosa c'è sotto i drappeggi, sotto questa ostentata solennità.
Occorre che politici e magistrati coinquilini dei palazzi di Giustizia prendano atto che quei palazzi sono caduti a pezzi ed il cittadino ha emerginato sia la politica che la Giustizia ed i suoi apparati.
Le nostre sentenze ed il nostro apparato di garanzia non hanno credibilità neppure all'estero ravvisandosi il fondato timore di una persecuzione politica e,pertanto,è stata negata l'estradizione di un conclamato assassino.
In risposta,l'italica contestazione è affidata all'orgogliosa minaccia di non partecipare ad un incontro di calcio.
Si parla di urgenti riforme per la Giustizia,ma quale penna le scriverà?
Una volta nel nostro Parlamento sedevano uomini che si chiamavano Enrico De Nicola, Luigi Einaudi, Giuseppe Paratore, Ivanoe Bonomi, Concetto Marchesi, Piero Calamandrei.
Oggi dovremo essere affidati - per la riforma non di un servizio, ma di un bene primario quale è la Giustizia - o a personaggi che,come si sente dire, hanno dovuto sottoscrivere obbligazioni di vario tipo per rappresentarci o a qualche Avvocato che,mal riuscito nella professione, si è rivolto alla comoda politica o,peggio ancora, a qualche Magistrato che non conosce, neppure per sentito dire, un'aula di Giustizia ma che da decenni occupa gli scranni del Parlamento Italiano, che è diventato una sorta di casa-famiglia.
Senza munirsi prima di uomini,mezzi e risorse,strumenti indispensabili dei quali si tace,nessuna riforma potrà mai decollerare.
E'impensabile che oltre alla sede centrale,le sezioni distaccate di questo Tribunale,da quella di Amalfi a quella di Cava,da quella di Mercato S.Severino a quelle di Montecorvino Rovella ed Eboli,siano completamente paralizzate quasi esclusivamente per carenza di personale.
Pubblicamente denuncio che siamo al più misero dei collassi,in una realtà economica già martoriata.
La Giustizia nel nostro distretto e,in particolare,nel nostro circondario è in ginocchio e frantumata in mille disservizi e mille disagi e la collettivtà del nostro distretto di Corte di Appello deve sapere che ai suoi danni viene consumato il reato di"negazione di Giustizia".
In conclusione. Ho detto"bisogno di verità".
E allora:da qualche mese alcuni Magistrati di questo Palazzo di Giustizia sono assurti agli onori della cronaca nazionale,il tutto nel più assordante silenzio locale.
Sia ben chiaro non intendo assumere la difesa di nessuno anche perchè mai nessuno ha difeso l'Avvocatura che sempre si è difesa e si difenderà da sola.
Dalla lettura dei giornali ai cittadini è parso di assistere ad una guerra tra bande.
Ma quale è la verità?
C'è reale garanzia per il cittadino oppure sono coperti-come le cronache giornalistiche sembrano dire-disfunzioni,risentimenti,contrasti?
Chi sono veramente gli uomini che abbiamo conosciuto e stimato,che hanno ricoperto incarichi importanti?
Che cosa realmente "significano"le decisioni del CSM?
Sarà la storia a dirlo oppure avremo la forza di fare chiarezza nel mentre impazzano giornali e televisioni?
Ecco la richiesta dell'Avvocatura tutta,unita,compatta:sia oggi un momento di verità nell'interesse del popolo in nome del quale dovrebbe essere amministrata la Giustizia..
L'Avvocatura Salernitana lotterà per questa verità quale essa sia con indipendenza e fierezza,la fierezza di essere Avvocati.
Signor Presidente della Corte di Appello,conosco bene la sua onestà intellettuale,ma oggi la apprezzo ancor di più perchè avrà anche coraggio, il coraggio di quì a qualche minuto di dichiarare aperto l'anno giudiziario in nome del Popolo Italiano,ormai sfiduciato scettico e lontano.
Avv. Americo Montera
LE PAROLE DEL PRESIDENTE MONTERA LE SOTTOSCRIVIAMO IN PIENO E, DOBBIAMO DIRLO, RAPPRESENTANO IL SUNTO DI TUTTE LE IDEE E LE BATTAGLIE CHE QUESTO BLOG - DA QUANDO E' NATO - S'E' SFORZATO DI PORTARE AVANTI.
A QUALSIASI COSTO, SENZA GUARDARE IN FACCIA A NESSUNO E MANTENENDO SEMPRE LA SCHIENA DRITTA!
AD MAIORA PRESIDENTE.
A QUALSIASI COSTO, SENZA GUARDARE IN FACCIA A NESSUNO E MANTENENDO SEMPRE LA SCHIENA DRITTA!
AD MAIORA PRESIDENTE.
CONSIGLIOAPERTO
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