domenica, gennaio 25, 2009
Da domani (26 gennaio) toghe onorarie in sciopero per 5 giorni.
Roma, 25 gen. (Apcom) - Da domani i magistrati onorari di tribunale scioperano per 5 giorni, astenendosi da tutte le udienze civili e penali. È dall'inizio dello stato di agitazione, proclamato a settembre, che la Federmot denuncia "il paradosso della giustizia italiana fondata sul precariato, finora senza ottenere risposta (né smentita), dal Governo, che ignora anche gli ordini del giorno approvati sul punto dalla Camera". Si tratta del terzo sciopero messo in campo per protestare.
"Non si tratta di una vertenza sindacale d'interesse esclusivo di 3.600 magistrati - precisa l'associazione che rappresenta le toghe onorarie - tanto è vero che recentemente ha preso posizione anche l'Organismo unitario dell'avvocatura (Oua), che, nell'interesse del funzionamento della giustizia, prendendo atto del fondamentale contributo dei magistrati onorari allo smaltimento dei processi, ha denunciato le gravi disfunzioni dello status quo (che non garantisce autonomia, indipendenza ed effettiva terzietà), e ha posto il 'problema di fondo' della trasparenza ed efficacia della magistratura onoraria".
Il presidente dell'Oua, ricorda la Federmot ha definito "'fondamentale' l'esigenza di 'garantire pari dignità tra magistratura onoraria e magistratura togata, sia sul piano dell'inquadramento giuridico sia sotto il profilo del trattamento economico e previdenziale'". Sono le stesse istanze oggetto del ricorso alla Commissione Europea annunciato dalla Federmot in autunno e in corso di preparazione.
"Il Governo - denuncia Federmot - tace sulla riforma organica che la categoria aspetta da cinque anni. Le toghe onorarie sono diventate di fatto organiche a tribunali e procure, esaurendo procedimenti correnti in misura irrinunciabile (anche per non incorrere in ulteriori condanne europee per durata irragionevole dei processi), ma che non possono più garantire alle condizioni attuali. Non solo la retribuzione è insufficiente a far fronte alle esigenze primarie di vita in modo dignitoso, ma neanche garantita. Causa esaurimento fondi, a Roma i magistrati onorari hanno ricevuto solo un acconto dei propri compensi, ma voci non ufficiali annunciano che si tratta di un problema nazionale".
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