domenica, gennaio 18, 2009
Il COA di Roma rischia lo sfratto.
È approdata, seppur con un rinvio, all’attenzione del Tar la vicenda concernente l’intimato sfratto del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Roma, dai locali che occupa all’interno del palazzo di giustizia di piazza Cavour, sede della Cassazione.
L’organo di rappresentanza degli avvocati capitolini ha infatti presentato ricorso ai giudici amministrativi per l’annullamento del provvedimento del direttore dell’agenzia del demanio del 30 settembre scorso con il quale si è intimato al Consiglio di rilasciare entro il 31 dicembre 2008 i locali istituzionalmente occupati all’interno del palazzo di giustizia, con l’avvertimento che, in difetto di ottemperanza, si darà corso al procedimento di rilascio del bene in via amministrativa ed alla richiesta di indennizzo per l’occupazione dello stesso, determinato in 20 mila euro.
Prevista per ieri l’udienza per la discussione della sospensiva che però è stata rinviata al 25 marzo quando si procederà ad esaminare la questione anche nel merito.
Intanto il Consiglio potrà continuare ad occupare detti locali.
I ricorrenti, tra l’altro, lamentano che motivazione adotta nel provvedimento del demanio si basa su un assunto «equivoco, consistente sull’affermazione apodittica di una non meglio precisata esigenza della Corte di Cassazione di disporre di spazi ulteriori all’interno del palazzo di giustizia. Siamo nel palazzo di giustizia dal 1911 e abbiamo diritto di rimanere lì ».
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