domenica, gennaio 25, 2009

Berlusconi: “Intercettazioni: nell'archivio Genchi sotto controllo 350mila persone. Esploderà il più grande scandalo della nostra storia”.


“Sta per uscire uno scandalo che sarà il più grande della storia della Repubblica. Un signore ha messo sotto controllo 350mila persone, dobbiamo essere decisi a non consentire questo sistema di indagine che non deve continuare. Dobbiamo porre dei limiti certi per la sicurezza dei cittadini”.
Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi durante un comizio a Olbia, parlando delle intercettazioni e riferendosi al cosiddetto archivio Genchi, che prende il nome dal consulente dell’ex pm calabrese Luigi De Magistris.
Il premier si riferisce all'archivio che sarebbe servito a diversi pm, tra cui appunto De Magistris, per mettere sotto controllo i tabulati telefonici di esponenti della politica e delle istituzioni: “Bisogna consentire le intercettazioni solo per gravi prove di reato e con tempi che devono rientrare nei trenta giorni estendibili ad altri quindici. Non dobbiamo più rinunciare alla nostra privacy”.
Alla domanda se si potrà rivedere l'accordo nella maggioranza sulle intercettazioni il premier risponde: “Credo che questo caso dia ragione a chi voleva contenere le intercettazioni in modo stretto dando meno giorni e meno possibilità che le intercettazioni vengano attuate”.
“Mi riferisco all'archivio che sta cominciando a uscire sui giornali” ha sottolineato Berlusconi.
Chi veniva intercettato? Il premier fa un ampio cerchio in aria con le mani. Anche i servizi? “Sì, il capo” risponde.
E che succederà ora? “Non lo so - risponde il premier -, come minimo si apriranno gli occhi su tutto il marcio che c'è e che è stato reso possibile dalle intercettazioni per come sono state utilizzate fino ad ora”.
“Non so nulla di preciso - aggiunge Berlusconi -, non sono stato ancora messo al corrente della situazione. Ho visto i giornali e ascoltato le parole della commissione Copasir, ma se sono vere le cose che sembra siano vere circa il volume di queste verifiche e l'estensione temporale delle stesse, è una cosa che ha veramente dell'incredibile e dimostra che il sistema non può continuare così”.
Il caso tocca tutti? “Non lo so - conclude il premier - so quello che sapete voi giornalisti, più altre cose che nell'ambito della politica mi sono state riferite. Ma nulla di preciso e concreto. Certo, già così è qualcosa di incredibile e assurdo”.

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