mercoledì, marzo 25, 2009

INDAGINE ANTITRUST, OUA: NON SONO LE LIBERE PROFESSIONI L’OSTACOLO ALLA CONCORRENZA IN ITALIA.


«L’Antitrust non vede il Paese reale, la realtà è ben diversa da come viene descritta nella indagine pubblicata dall’Authority. La verità è che le cosiddette liberalizzazioni introdotte dalla legge Bersani non hanno favorito la concorrenza né tutelato i consumatori. Al contrario hanno danneggiato migliaia di professionisti e in particolar modo proprio i giovani appena entrati nel mondo del lavoro. Proprio per questa ragione da mesi ne chiediamo l’abrogazione».
Così Maurizio de Tilla, presidente dell’Organismo Unitario dell’Avvocatura, ha commentato la recente indagine dell’Autorità garante per la concorrenza sugli ordini professionali e sullo stato delle liberalizzazioni in Italia.
«Il sistema ordinistico ha recepito e rispettato quanto previsto dalla legge Bersani - ha concluso de Tilla – ma i problemi in Italia sono ben altri. Il mercato non si favorisce con provvedimenti ideologici o con le cosiddette “lenzuolate liberalizzatrici”, ma investendo nella qualità (e il decoro) delle nostre prestazioni professionali. Temiamo, purtroppo, che si stia riaprendo l’ennesima campagna contro le professioni liberali: un capro espiatorio buono per tutte le stagioni per distrarre l’attenzione dei cittadini dalle vere “caste” che bloccano lo sviluppo economico italiano. Ci auguriamo che l’esperienza negativa di questi anni porti le forze politiche a scelte più razionali rispetto al passato, che tutelino maggiormente un settore produttivo che dà lavoro a tre milioni di persone e che in questo momento di crisi è di grande importanza per il nostro Paese».
Roma, 25 marzo 2009

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