IL TESTO DELL'INTERVENTO DEL CONSIGLIERE SEGRETARIO DEL C.O.A. DI SALERNO AVV. GAETANO PAOLINO
L’odierna cerimonia si celebra in un momento storico importante non solo per la giustizia amministrativa ma anche per la professione dell’avvocato.Una piacevole coincidenza mi dà l’opportunità oggi di fare cenno innanzitutto alla recentissima iniziativa approvata dal Senato in data 4/3 che è relativa al conferimento di una delega al Governo per il riassetto della disciplina del processo amministrativo, delega inserita nel DDL 1082.
Le norme delegate dovrebbero attenersi a precisi principi e criteri direttivi volti in particolare :
A) ad assicurare la snellezza, la concentrazione e l’effettività della tutela, nell’ottica della ragionevole durata del processo, anche mediante il ricorso a procedure informatiche;
B) a disciplinare le azioni e i poteri del giudice riordinando ad esempio le norme vigenti sulla giurisdizione del giudice amministrativo;
C) a riordinare la tutela cautelare, prevedendo tra l’altro che, nel caso di accoglimento della domanda cautelare, l’istanza di fissazione di udienza non può essere revocata e l’udienza di merito è celebrata entro il termine di un anno.
L’esigenza di una codificazione del processo amministrativo è stata sollecitata anche durante la cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario c/o il C.S. dal Presidente Salvatore il quale ha sottolineato la necessità della razionalizzazione del processo amministrativo ispirato a rafforzare la credibilità del sistema processuale.
In uno stato democratico la credibilità del sistema giudiziario è un valore irrinunciabile; la sua tutela è un obbligo, prima ancora che un interesse, che deve essere rispettato in primo luogo da coloro che ricoprono incarichi istituzionali.
In tale ottica, l’approvazione dell’emendamento potrebbe essere un evento importante, essendo teso a dettare entro il medio periodo regole certe per il processo amministrativo.
Certo forse sarebbe stato meglio seguire un diverso iter (ad es. attraverso una legge) ma vediamo se il D.D.L. sarà approvato alla Camera e cosa, concretamente, il Governo farà nel rispetto della delega, attivandoci sin da ora affinché venga dato un apporto da parte di tutti gli operatori del diritto amministrativo, conoscitori delle esigenze processuali e delle difficoltà operative.
L’incontro odierno ci consente, altresì, di commentare la notizia dell’approvazione da parte del C.N.F. del testo del progetto di riforma che dopo 70 anni modifica l’ordinamento professionale degli avvocati, con l’obiettivo di garantire attraverso norme adeguate ai tempi una maggiore professionalità che sia consona agli obiettivi fissati dalla la normativa europea, intensificando in particolare le attività di formazione permanente.
Le due novità intervengono in ambiti di vitale importanza per il futuro della giustizia e per una razionalizzazione della figura professionale dell’avvocato e devono essere valutate con molta attenzione da parte di tutti gli operatori, essendo evidente che la prospettiva data al nuovo processo e alle nuove norme incidenti sull’attività professionale potrebbero una volta e per tutte assicurare ai cittadini una giustizia senza aggettivi.
Tralasciando per un momento le previsioni future è doveroso ora soffermarsi sul lavoro svolto e sulle prospettive immediate della giustizia amministrativa in sede locale.
Sono convinto che i riferimenti statistici sono importanti in quanto costituiscono la base per un bilancio, attraverso il quale si valutano i risultati e si rilevano gli aspetti positivi e negativi.
Oggi sono più ottimista del passato e ritengo che i risultati derivanti dall’incremento delle attività lavorative del T.A.R. di Salerno e, quindi, del numero delle sentenze riguardanti il contenzioso più recente (4550 sentenze nel 2008) siano sotto gli occhi di tutti e debbano essere da sprono per l’immediato futuro, con un plauso per le attività che tutte le componenti, in piena sinergia, hanno portato avanti, pur in presenza di numerosi ostacoli organizzativi ed in presenza di carenze di organico da sempre evidenziate dagli avvocati.
Gli sforzi sono stati però, in parte, anche recentemente vanificati, dalle maldestre iniziative statali che, partendo da un dato obiettivo (il rilevante contenzioso arretrato), anziché dare risposte idonee, più volte sollecitate, hanno introdotto una serie di misure deflattive del contenzioso (aumenti C.U., introduzione della perenzione riferita a ricorsi ultraquinquennali) che sono ben lontane dal risolvere i problemi della G.A. e dal garantire un giusto e celere processo; le stesse contribuiscono solo a disincentivare il ricorso alla tutela di diritti ed interessi lesi.
Le ripercussioni di un siffatto modus operandi verticistico ed incongruo sono sotto gli occhi di tutti.
Il Consiglio di Presidenza continua a programmare progetti obiettivi basati su numeri, le segreterie dei TT.AA.RR. sono chiamate a dare una risposta operativa frenetica che si concretizza nella predisposizione di numerosissimi avvisi riferiti in minima parte al contenzioso recente ed in parte rilevante ai ricorsi ultraquinquennali per lo più con anzianità media che va dai 15 ai 20 anni!
Ed allora, ben venga questo attivismo ma facciamo attenzione!
Il lavoro non è fine a se stesso, ma deve essere razionale ed utile, essendo necessario che siano valutate anche le serie difficoltà che gli avvocati incontrano nel ricercare clienti che oramai – a distanza di decine di anni – nella maggior parte dei casi non hanno più interesse alla prosecuzione dei giudizi proposti.
Propositivamente sarebbe necessario valutare se sia il caso, più congruamente, di indirizzare le attenzioni organizzative anche verso il contenzioso ultraquinquennale più recente, sino a giungere a quello più datato.
Attraverso una serie di misure organizzative e pianificatorie razionali potrebbe essere data una ulteriore concreta risposta operativa, accolta con soddisfazione dai cittadini e dagli avvocati, anche di nuova generazione.
CONCLUSIONI
Oggi è stata una proficua occasione e confido che la disponibilità e l’impegno di tutti noi potrà contribuire sempre più a migliorare il servizio che il TAR è chiamato ad offrire alla collettività che ha bisogno, o meglio giustamente pretende una giustizia senza aggettivi.(avv. Gaetano Paolino)
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