sabato, marzo 28, 2009
Alfano alla cerimonia inaugurazione anno forense CNF: “il ruolo dell’Avvocatura sarà costituzionalizzato”.
Il ruolo dell’Avvocatura sarà costituzionalizzato. Perché, «se è vero che ci deve essere una parità tra accusa e difesa, è necessario che l’Avvocatura abbia rango costituzionale».
Lo ha annunciato il Guardasigilli, Angelino Alfano, durante la cerimonia d’inaugurazione dell’anno giudiziario forense che si è tenuta lo scorso 25 marzo a Roma.
La notizia è stata apprezzata dagli avvocati presenti alla cerimonia con un lungo applauso. Anche se il Governo sulla riforma del processo civile e, in particolare, sul cosiddetto filtro in Cassazione – criticato dal Cnf e dalle altre sigle dell’Avvocatura (Oua, Aiga Uncc), nonché dall’Anm – non arretra di un passo. Perché, dice Alfano, «sono convinto che il filtro sia utile per dire ai cittadini che non tutto e non sempre deve andare in Cassazione».
E fa notare: «I Paesi dove c’è il filtro hanno un sistema più efficace, dove non c’è il sistema è meno veloce». Tuttavia, ammette il ministro della Giustizia, il Governo è disponibile a ragionare sulle modalità di attuazione della norma fortemente criticata anche da esponenti stessi della maggioranza nel passaggio tra Camera e Senato.
Riforma della Giustizia.
Ma, al di là del placet degli avvocati per la costituzionalizzazione del loro ruolo, il presidente del Cnf, Guido Alpa, nella sua relazione ha chiesto lo stralcio della norma per studiare «un meccanismo più adeguato e soprattutto rispettoso della Costituzione».
Ma la riforma del processo civile non convince gli avvocati anche su altri punti: «L’intera concezione sembra fondarsi solo sulla necessità di modificare il codice di procedura civile e di apportare tagli alle fasi processuali per ridurre i tempi di emissione della pronuncia. In realtà, appare del tutto inutile abbreviare i tempi dei diversi adempimenti se poi non si correla ad essi i tempi di decisione del magistrato».
Riforma della professione.
A quattro giorni dalla conclusione dell’indagine dell’Autorità Antitrust sugli ordini professionali, Alpa si è soffermato sulla proposta unitaria dell’Avvocatura di aggiornamento della disciplina professionale (qui leggibile come documento correlato), approvata dal Cnf lo scorso 27 febbraio, per sottolineare come «l’intero impianto muove dalla definizione di valori (dignità e decoro, indipendenza e autonomia, diligenza professionale e qualità complessiva della prestazione) e non ha finalità conservative né corporative».
E se sul filtro in Cassazione il ministro della Giustizia, tira dritto, sull’Ordinamento professionale che «ha avuto echi positivi sia nelle forze di maggioranza che in quelle di opposizione» dichiara che ci sono tutte le condizioni perché il Governo possa sostenere l’impianto della riforma.
Attività disciplinare.
Quanto ai procedimenti disciplinari nei confronti degli avvocati, è aumentata la capacità decisoria del Consiglio. Quarantatre le udienze disciplinari che si sono tenute, quattrocentootto i ricorsi esaminati, duecentonovantacinque quelli decisi. Centoquarantotto le sanzioni disciplinari erogate da quelle più gravi, come la radiazione dall’albo, a quelle più lievi.
Il Cnf, infine, sta studiando gli esiti sulla sua attività della sentenza 29294/08 delle Sezioni unite civili della Cassazione (nell’arretrato del 18 dicembre 2008) che ha dichiarato lecito il ricorso al Consiglio nazionale forense contro l’apertura del procedimento disciplinare.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento