Il presidente dell’ordine degli avvocati del foro irpino Giovanni De Lucia si dimette.
La notizia è giunta nella tarda serata di ieri, a poche ore dalle elezioni per il rinnovo del consiglio dell’ordine forense di Avellino.
L’appuntamento, infatti, è fissato per questo pomeriggio, alle 16.
Dopo giorni di trattative segrete tra consiglieri che, chi più o chi meno aspiravano alle cariche del nuovo organismo, è venuta a mancare la maggioranza, indebolendosi a tal punto da imporre una seria riflessione al presidente uscente De Lucia.
Una decisione sofferta, quindi, e che lascia l’amaro in bocca al presidente. La notizia, trapelata nei corridoi del tribunale ieri sera, sarà resa ufficiale, proprio dal presidente, oggi pomeriggio, al momento delle votazioni.
Un atto di sfiducia da parte dei consiglieri, quindi, servito al presidente uscente, in carica da ben venti anni, su un bel piatto alla vigilia del voto.
A prendere il suo posto, ora, secondo quanto è dato sapere, è l’avvocato Edo Volino, che nella prima tornata di voto ha ottenuto una grande quantità di voti.
La carica di vicepresidente sarà affidata, invece, al giovane Fabio Benigni, anche lui reduce di un buon successo di consensi.
Poi ci sono le cariche di tesoriere e segretario, la prima dovrà essere affidata a Gennaro D’Avanzo, mentre la seconda a Biancamaria D’Agostino.
Mentre il resto del consiglio è formato dai consiglieri: Luigi Corrado, Luigi Vannetiello, Antonio Barra, Giulio Sandulli, Pantaleone Fimiani, Enzo Lieto, Angelo Maietta, Giovannangelo De Giovanni, Francesco Saverio Iandoli e Giuseppe Famiglietti. Mentre all’uscente De Lucia gli sarà conferita la carica di presidente onorario. Questa la formazione del nuovo Consiglio dell’ordine dei togati di Avellino. A meno che, il presidente De Lucia faccia un passo indietro rispetto alla decisione di abbandonare la poltrona.
Qualora si concretizzasse il ripensamento, comunque la formazione non subirà notevoli cambiamenti, a parte, naturalmente la presidenza. Edo Volino andrebbe a ricoprire il ruolo di vice e a Benigni quella da segretario. Insomma, una svolta nella storia dell’avvocatura del Palazzo di giustizia di piazza D’Armi.