martedì, febbraio 05, 2008

Corte dei Conti: c'è un quadro di corruzione ampiamente diffusa.

La Corte dei conti torna a puntare l’indice «sull’incontrollato aumento della spesa corrente» ma sottolinea l’importanza di non porre un freno alle spese per investimento perché «alla lunga erode la capacità di dare risposta alle esigenze di sviluppo del Paese».

Ad affermarlo è il presidente della Corte dei conti, Tullio Lazzaro, nella sua relazione all’inaugurazione dell’anno giudiziario 2008.

SOVRAPPOSIZIONI E CONFLITTI - Per Lazzaro, «l'organizzazione della Repubblica vive un momento di diffuso malessere ed incertezza». e per questo «è compito prioritario e urgente della classe dirigente del Paese fare un bilancio ed eventualmente riconsiderare le scelte recenti e meno recenti, con il preciso scopo di ridare sistematicitá all'insieme degli organismi amministrativi a tutti i livelli, nell'interesse finale della comunitá nazionale». Lazzaro, in particolare, lamenta che «assistiamo per tanti aspetti al crescere confuso di strutture, di modelli amministrativi, di sovrapposizioni di competenze tra amministrazioni centrali ed enti locali, di disarmonicitá e di conflitti irrisolti».

FRODI EUROPEE - La Corte dei Conti è sempre più impegnata nel controllo sulla percezione e utilizzazione dei fondi europei, ha detto Lazzaro, segnalando che nel 2006 si è registrato «un forte incremento» (oltre il doppio degli importi segnalati nel 2005) degli importi del bilancio comunitario da recuperare «per le irregolarità e frodi accertate». Per quanto riguarda i programmi regionali, il top delle somme da recuperare spetta alla Sicilia (più di 24 milioni di euro), in Campania (più di 12 mln) e in Basilicata (otre 2,5 mln).

«CORRUZIONE DIFFUSA» - Secondo quanto rileva il procuratore generale della magistratura contabile, Furio Pasqualucci, dagli accertamenti effettuati dalla Corte nel 2007 emerge un «quadro di corruzione ampliamente diffusa». Secondo Pasqualucci, «profili di patologie» sono evidenti «nel settore dei lavori pubblici e delle pubbliche forniture, nonchè nella materia sanitaria». In particolare, risultano in aumento le condanne per danni materiali e per danni all'immagine della pubblica amministrazione pronunciate dalla Corte dei Conti in seguito al pagamento di tangenti (per concussione o corruzione) durante la stipula di contratti. Su un totale di 1.905 sentenze di condanna emesse in primo grado nel 2007 dalle sezioni regionali della Corte dei Conti per un totale di oltre 92milioni di euro, una buona parte (l'11,4%) ha riguardato danni causati da corruzione, tangenti, e concussione.

SENTENZE E INCASSI - Anche Lazzaro ha fornito alcuni dati, ricordando che tra il 2001 e il 2006 la Corte dei Conti ha emesso sentenze definitive di condanna per un importo incassabile di 487 milioni di euro.

Il presidente ha aggiunto che nello stesso periodo ci sono state anche «riparazioni spontanee», a seguito dell'apertura di istruttorie di oltre 70 milioni di euro.

Tratto dal sito: www.corriere.it