Il leader dell'Idv e' intervenuto per fare dichiarazioni spontanee nella camera di consiglio dove il giudice Luciano Imperiali, che poi si e' riservato di decidere, doveva stabilire se archiviare un procedimento che vede l'ex magistrato imputato di truffa, falso e appropriazione indebita per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Si tratta, in sostanza, di rimborsi per spese elettorali.
Il procedimento e' nato dalle denunce fatte dall'avvocato Mario Di Domenico, socio fondatore e fino al 2003 segretario dell'Italia dei valori. Dopo essersi dimesso Di Domenico presento' una serie di denunce che poi furono trasferite a Roma per competenza.
Tema, tra l'altro, della vicenda il fatto che Di Domenico contesta la veridicita' di un documento che risulta risalente al 31 marzo del 2003, con il quale si approvava il bilancio dell'Italia dei valori e che era la premessa per ottenere il rimborso delle spese elettorali.
Di Domenico sostiene di non aver partecipato a quella riunione e che la sua firma apposta in calce al documento consegnato in copia alla Procura della Repubblica di Roma e' falsa.