Settantasei anni, napoletano, Scotti ha alle spalle un lunghissima carriera in magistratura culminata con la presidenza del Tribunale di Roma, incarico che ha lasciato quando due anni fa è diventato sottosegretario alla Giustizia.
Non è la prima volta che a diventare Guardasigilli è un ex magistrato: Vincenzo Caianiello e Filippo Mancuso lo dimostrano.
Certo è che Scotti ha svolto in questi due anni una delicata funzione di mediazione con la magistratura, dopo il periodo di braccio di ferro con l'ex ministro Roberto Castelli sulla riforma dell'ordinamento giudiziario.
Protesta la Cdl. Per il leghista Castelli «il fatto che venga nominato ministro della Giustizia un magistrato che non è nemmeno stato eletto dal popolo, ma prelevato dal tribunale per nominarlo prima sottosegretario alla giustizia e ora Guardasigilli, dimostra come Prodi abbia in totale spregio i fondamenti costituzionali basati sulla separazione dei poteri».
I senatori di An Caruso e Valentino, in una nota congiunta, invitano il governo "sfiduciato" ad astenersi dal fare nomine in numerose e delicate funzioni di uffici centrali e periferici dell'amministrazione giudiziaria.