Laudati nel suo intervento ha parlato di dati allarmanti relativi alla giustizia italiana.
«Ci sono gravi inefficienze nella giustizia dovute ad una serie di elementi. Partendo dai costi, basti pensare che in Italia si spendono sette miliardi di euro per la giustizia. Bisogna ridurre il numero dei tribunali. In Irpinia ne sono presenti tre, in Piemonte sette. La soppressione dei piccoli tribunali comporta ad un risparmio dei costi notevole. Per non parlare dei risarcimenti. Chi subisce un danno deve essere risarcito. E lo Stato paga 500milioni di euro all’anno per i risarcimenti in Italia. Perché questi soldi non si spendono prima di arrivare al risarcimento? Sono 90mila i casi di aventi diritto al rimborso, ma mai è stata accertata l’azione disciplinare dei magistrati».
Laudati ha proseguito poi sui problemi, che produce l’inefficienza della giustizia.
«Innanzitutto si crea insicurezza - ha detto - inoltre, viene a mancare la garanzia del processo stesso. E poi si pone il problema della competitività con gli altri paesi. L’Italia è ritenuta “meta preferita” dei malviventi stranieri, perché è l’unico paese che ha pene meno severe rispetto ad una Germania, Francia, Inghilterra. Quello che è sbagliato è il metodo di lavoro - ha sottolineato Laudati - Per la giustizia è arrivato il tempo di cambiare stagione. Questa situazione non è più sostenibile. E’ giunta l’ora, approfittando del momento storico che sta vivendo il nostro paese, di riuscire ad ottenere un giusto processo>>.
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