Già pronto l’elenco delle urgenze che il CNF sottoporrà al nuovo inquilino di via Arenula: dalla riforma degli esami di abilitazione alla professione forense a quella del sistema tariffario per sganciare gli onorari dalla durata dei processi.
Ma non solo l’Avvocatura chiede anche una legge professionale autonoma rispetto a quella delle altre professioni e l’incremento delle tecniche di risoluzione alternativa delle controversie attraverso l’istituzione di camere arbitrali e di conciliazione presso gli ordini Forensi locali.
Quanto al discusso tema della separazione delle carriere, Alpa vuole attendere una proposta concreta: la vera emergenza è rappresentata dalle situazioni di incompatibilità negli uffici giudiziari, dove spesso magistrati e avvocati con vincoli di parentela svolgono le loro funzioni contestualmente, «situazioni che il Csm, per scontri interni o per ritardi o per difficoltà di accertamento non riesce a risolvere».
Per la riforma della professione forense, purtroppo, nessuna proposta unitaria. Il Consiglio nazionale forense, ha chiarito Alpa, aveva elaborato un testo di riforma della professione forense molto simile a quello presentato dal senatore Guido Calvi nella scorsa legislatura.
Malgrado tutto, però, ha continuato il presidente «non abbiamo raggiunto un accordo con l’Oua su due punti: l’ammissibilità di forme societarie equiparate alle Spa e la previsione in ambito legislativo del Congresso nazionale forense».