venerdì, maggio 16, 2008

OUA : NO AI FANNULLONI NELLA MACCHINA GIUDIZIARIA, SI PREMI IL MERITO.


Michelina Grillo, presidente Oua: «Bene, si comincia bene. Per ridare slancio al Paese, bisogna cambiare prospettiva e premiare il merito in tutto il pubblico impiego e soprattutto nella macchina giudiziaria. Occorrono dirigenti sempre più preparati e determinati, che non vedano nell’incarico di alto livello il coronamento di una carriera, ma una nuova sfida da vincere con impegno. Occorre personale qualificato, rimotivato da progetti concreti e realizzabili e da incentivi legati al risultato.

Ogni piccola o grande sacca di inefficienza e di lassismo va vinta, con l’esempio del sempre maggior numero di coloro che – spesso senza nessun fine se non quello di svolgere al meglio il loro compito – hanno dimostrato che una inversione di tendenza è possibile. Convinte sinergie rappresentano il moltiplicatore di ogni sforzo dei singoli.

La burocrazia e le croniche lentezze dell’amministrazione, le lacune dell’assetto normativo, la cronica carenza di fondi, problemi pure esistenti e da risolvere, non debbono più rappresentare comodi alibi e il fango di una palude nella quale affonda ogni giorno e miseramente la speranza dei cittadini in una ripresa di effettività della giurisdizione, funzione cardine e servizio essenziale in ogni stato democratico.

Nei giorni scorsi il Guardasigilli ha dimostrato di voler andare in questa direzione non azzerando quanto di positivo avviato nella precedente legislatura con le best practices. L’idea di far conoscere e diffondere le esperienze di quelle realtà virtuose, più o meno note, che con una politica di incentivi al merito, con una più puntuale organizzazione dei servizi e con la collaborazione degli avvocati, hanno costruito una risposta più efficiente alla domanda di giustizia dei cittadini e delle imprese, è in linea con quanto sostenuto e proposto dall’avvocatura nella II Conferenza Nazionale di Roma.

L’Oua ha già incontrato i dirigenti del ministero per valutare come collaborare alla definizione di patti territoriali che coinvolgano tutti i soggetti che operano nel settore, per riorganizzare il servizio, ottimizzare le risorse e individuare un sistema di relazioni più efficiente con i cittadini, le imprese e gli enti locali. Il ruolo dell’Avvocatura e degli Ordini forensi in questi percorsi virtuosi è ineliminabile e può essere determinante. Un primo passo sarà il rinnovato e maggiore impegno nell’ambito dei Consigli Giudiziari. Di necessità si fa virtù, dunque, ma non bisogna in ogni caso dimenticare che per restituire dignità al sistema servono anche maggiori risorse e interventi normativi mirati».

«L’approccio del ministro di Giustizia, Angelino Alfano - ha concluso - fa ben sperare, è un primo passo nella direzione di un cambiamento significativo nel modo di fare politica della Giustizia, senza la pretesa di rifare tutto da capo ad ogni cambio di legislatura, ma di dare continuità a ciò che lo merita».

Roma, 16 maggio 2008