giovedì, maggio 08, 2008

PENALISTI ED ANM AD ALFANO: DISPONIBILI A COLLABORARE.


Roma, 8 mag. - Auguri di buon lavoro e disponibilità a contribuire, per trovare soluzioni ai problemi della giustizia.

Cosi’ in una nota l’Unione delle Camere Penali saluta il nuovo ministro di via Arenula Angelo Alfano.

“L’Unione delle Camere Penali Italiane - si legge - nell’augurare buon lavoro al nuovo Ministro della Giustizia, Angelo Alfano, dichiara tutta la propria disponibilita’ a contribuire all’individuazione delle soluzioni da dare ai problemi della giustizia, a cominciare da quelli che richiedono immediate ed efficaci risposte, aprendo al tempo stesso il cantiere per la riforma organica della giustizia”.

Inoltre il presidente dell'Associazione nazionale magistrati, Simone Luerti, in un'intervista al 'Corriere della Sera' assicura al neo ministro della Giustizia, Angelino Alfano, "disponibilità totale, senza preclusioni e senza volontà di contrasto, all'individuazione - è la richiesta - di seri interventi che almeno comincino a porre rimedio al disastro della giustizia".

L'Anm pone però le priorità: "Una questione è vitale al Sud come al Nord: tornare a poter coprire gli organici di molte sedi disagiate con i magistrati di prima nomina".

La norma, contenuta nella riforma dell'ordinamento giudiziario, che obbliga ad assegnare in quelle sedi pm o giudici solo dopo quattro anni "è troppo rigida, va resa elastica per adattarsi alle necessità".

Secondo Luerti occorre inoltre "riformare il sistema delle notifiche", anche attraverso la posta elettronica certificata, che può aiutare ad evitare processi che saltano e scarcerazioni per decorrenza dei termini.

Sull'ipotesi che la questione sicurezza posta al centro della campagna elettorale induca il governo a estendere a molti reati la custodia in carcere obbligatoria, Luerti precisa: "Occorrerà verificare la costituzionalità di nuove norme e la loro sostenibilità carceraria. Bisogna costruire nuove carceri, ma anche rivalutare la funzione rieducativa della pena attraverso il lavoro per abbattere la recidiva".

Tutti interventi costosi, perché "costa avviare le riforme, ma costa molto di più non farle", avverte Luerti.

Nessun "dogma o tabù" per l'Anm nemmeno su un eventuale 'Alta Corte per il disciplinare dei magistrati', perchè "l'attuale modello non è necessariamente l'unico, si possono pensare forme più efficaci. A patto che non violino surrettiziamente l'indipendenza dei magistrati".

Infine, sulle intercettazioni, il presidente dell'Anm assicura: "Il nostro sistema è già uno dei più garantiti in Europa. L'unico vero problema è la loro pubblicazione, e siamo favorevoli a una legislazione più restrittiva su questo punto".

E la separazione pm-giudici? Laconica la risposta: "Non la ricordo scritta in alcuno dei programmi elettorali delle coalizioni".