Altro che “disciplina di gruppo”: quello imposto dal Governo, infatti, altro non era che uno degli emendamenti voluti dall'ANM, unica, esclusiva ed indisturbata ispiratrice delle sortite governative in materia di giustizia dall'avvento di Clemente da Ceppaloni in poi.
Appena una decina di giorni fa, con la perentorietà che le è propria, la magistratura associata aveva tuonato contro l'ipotesi di introduzione degli avvocati quali membri di diritto dei Consigli Giudiziari, con conseguente diritto per questi a concorrere nelle valutazioni professionali sui giudici e sui magistrati del pubblico ministero.
Immediatamente il Governo aveva recepito gli input presentando ben quindici emendamenti scritti sotto dettatura dell'ANM e oggi, con una sollecitudine a cui certo il senato unionista non ci ha abituati, il provvedimento è stato approvato.
Tornando dunque a Casson – ed al suo “abbiamo votato sì solo per disciplina di gruppo” - viene da sorridere (sebbene amaramente), pensando che probabilmente, parlando di “gruppo”, il senatore ulivista si riferisse non già a quello parlamentare ma – con ogni probabilità - al gruppo di potere rappresentato dalla magistratura associata, con la complicità di un esecutivo che non esita a svendere, giorno per giorno, i principi costituzionali sull'altare degli interessi corporativi dell'ANM.
Scritto da Alessio Di Carlo
venerdì 29 giugno 2007
tratto da: http://www.giustiziagiusta.info
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