lunedì, luglio 02, 2007

Avvocatura compatta contro una inutile riforma dell'Ordinamento giudiziario.


Avvocatura compatta contro una inutile riforma dell’Ordinamento giudiziario e contro l’ingiuriosa e incomprensibile esclusione dai Consigli Giudiziari

Michelina Grillo, presidente Oua, ha dichiarato: «Non intendiamo tacere dinanzi alla immotivata ed ingiuriosa esclusione dai Consigli Giudiziari, ulteriore atto che tradisce senza possibilità di equivoci la sistematica mancanza di consapevolezza sul ruolo e la funzione dell’Avvocato nel sistema Giustizia e l’assenza di qualsivoglia rispetto per una categoria che costituzionalmente è garante del diritto di difesa nell’interesse del cittadino. Saremo poi al fianco delle Camere penali per il giusto processo e una giustizia che garantisca effettivamente i diritti dei cittadini e i bisogni delle imprese e non rappresenti un costo indebito e insostenibile» .

Il presidente dell’Oua, Michelina Grillo, parteciperà domani all’Assemblea indetta dalle Camere penali nella prima delle tre giornate di sciopero proclamate dall’Ucpi contro la riforma Mastella dell’Ordinamento giudiziario.

«Una riforma così importante si fa per migliorare il funzionamento della giustizia, per garantire il diritto di difesa dei cittadini e tutelarne le legittime aspettative, ed evitare che le imprese italiane subiscano un insostenibile costo competitivo per effetto della insostenibile durata dei procedimenti e soprattutto dall’incertezza patologica degli esiti finali - commenta il presidente dell’Organismo unitario dell’avvocatura, Michelina Grillo - La proposta elaborata dal ministro Mastella, che non tiene in alcun conto le motivate osservazioni dell’Avvocatura, depositate anche dall’OUA dinanzi la Commissione Giustizia del Senato, risente di una visione “magistratocentrica” e non garantisce alcuno di questi obiettivi, rivelandosi sostanzialmente inutile per il raggiungimento degli scopi.

Appare anzi palese l’intento restauratore, ovvero la volontà di ribaltare - come direbbe Totò “a prescindere” - l’impostazione della legge approvata nella scorsa legislatura, avvalorando l’idea che dopo una riforma definita “contro” la magistratura occorresse vararne una “a favore” dei magistrati. Noi invece siamo convinti che la riforma non debba essere né a favore contro qualcuno, ma solo ispirata ad un laico e sano efficientismo, nel rispetto delle garanzie e dei principi fondamentali, evitando un ritorno al passato che si rivelerebbe un suicidio».

Roma, 2 luglio 2007

Nessun commento: