martedì, ottobre 27, 2009

Alfano: sprint su riforma avvocatura, cerchiamo dialogo.


Roma, 27 ott. (Apcom) - L'agenda sembra chiara: prima la riforma dell'avvocatura, nata da un disegno di legge frutti di "una sollecitazione dello scorso agosto" oggi all'esame della commissione Giustizia del Senato" verranno intercettazioni e riforma del processo penale.
Così la detta il ministro della Giustizia Angelino, ma a leggere il messaggio con cui oggi alle 12 è stata convocata la consulta per la Giustizia del Pdl sembra che il focus sia altrove.
Primo punto della riunione odierna, infatti, è 'Intercettazioni', testo varato dalla Camera ma fermo in commissione Giustizia del Senato.
Per Alfano, che ieri era a Mosca per un incontro con l'omologo russo, ma che domani tornerà a Roma, non c'è comunque alcun attrito tra gli ingranaggi della macchina della giustizia del centrodestra: "L'obiettivo - ha chiarito il ministro - è fare tutti e tre i provvedimenti, cominciando dalla riforma dell'avvocatura".
Apertura, dunque, ai desiderata del presidente della commissione Giustizia del Senato, Filippo Berselli, che all'indomani della bocciatura del Lodo Alfano dichiarò senza tanti indugi che di stravolgere l'agenda della commissione non c'era neanche da parlarne.
Ecco quindi che ieri, da Mosca, ha chiarito perchè si va avanti sulla riforma dell'avvocatura.
"La collochiamo - ha detto - nell'ambito della parità accusa-difesa, parità nel processo che non può prescindere da una modernizzazione degli avvocati". Poi, le altre riforma, "nella speranza che il dialogo sia aperto".
Eppure, ancora pesa il 'gran rifiuto' opposto dall'opposizione alla proposta di venerdì scorso di aprire una sorta di bicamerale sulla giustizia a partire dal quattro novembre.
Alla proposta, l'ex segretario del Pd Dario Franceschini aveva detto un secco no, rifiutando qualsiasi possibile apertura. L'allora sfidante e oggi segretario dei Democratici, Pierluigi Bersani, si era mostrato meno prevenuto e si era detto possibilista su ipotesi di confronto, a patto che non si parlasse mai di "riforme nell'interesse dei pochi".
Per questa ragione, oggi gli sherpa berlusconiani hanno guardato con favore alla vittoria di Bersani alle primarie. "Una leadership forte del Partito democratico può aiutare il confronto sulle riforme spinte dalla maggioranza di governo".
Il Pd di Bersani, ha detto oggi a tal proposito Alfano, "potrà avere maggiore forza politica e potrà entrare nel merito dei problemi senza pregiudizi".
Di più però non è dato sapere: anche secondo alcuni esponenti della maggioranza, infatti, è troppo presto per potersi esprimere sulle scelte che farà Bersani in materia di giustizia.

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