domenica, dicembre 07, 2008
PM CATANZARO DENUDATO PER PERQUISIZIONE?
CATANZARO — «Denudato e perquisito» come i narcos che aveva fatto arrestare. La denuncia è del procuratore generale di Catanzaro, Enzo Jannelli, da ieri in via di trasferimento disciplinare.
Il sostituto procuratore Salvatore Curcio, erede dell'indagine sottratta a Luigi de Magistris, ha subito una perquisizione «particolarmente brutale», sotto la sorveglianza di uno dei magistrati di Salerno (che lo indagano con Jannelli e altri 5 colleghi).
La scena la racconta Jannelli: «È successo all'alba. Curcio e i suoi familiari dormivano. In casa c'erano la moglie e i suoi bambini».
Il magistrato, secondo il racconto del suo capo, era in pigiama. «Gli è stato chiesto di togliere la maglietta e di abbassare i pantaloni». I carabinieri sembravano alla ricerca di qualcosa di molto piccolo, forse una chiavetta di memoria elettronica.
E hanno guardato dappertutto. Sottoponendo il magistrato a una perquisizione personale accurata. Guardando poi fin dentro lo zainetto dei bambini.
Curcio è un magistrato schivo e riservato, ha 46 anni, è di Catanzaro. È stata l'operazione «Decollo» a dargli notorietà. Un traffico di droga tra Italia, Colombia, Venezuela, Francia e Spagna, sventato con gli arresti di 'ndranghetisti, narcos, paramilitari delle Farc e dell'Eta e la cocaina recuperata in una nave affondata e in blocchi di marmo al porto di Gioia Tauro. Alla Dda di Catanzaro da una decina di anni, nel 2007 gli viene assegnata l'inchiesta Poseidone, già avocata e sottratta a de Magistris.
Lui la chiude con la richiesta di archiviazione che il gip concede. Poi l'eredità di Why not, l'indagine sul comitato di affari politica e massoneria che succhiava fondi allo Stato e alla Ue.
Poi la bufera. Anche lui viene indagato dai magistrati di Salerno e sospettato di essere stato corrotto per fare finire nel nulla l'indagine di de Magistris.
Nel decreto di perquisizione, Curcio viene accusato di corruzione in atti giudiziari per aver concorso alla «parcellizzazione del contesto investigativo di Why not» «in contrasto con le emergenze procedimentali», stralciando le posizioni tra gli altri del forzista Pittelli, dell'Udc Cesa e del generale della Finanza Walter Cretella, cosa che Curcio aveva suggerito al procuratore il 26 marzo 2008.
Il giorno dopo il pm di Catanzaro ottiene ufficialmente l'inchiesta, che archivia pochi giorni dopo.
Il magistrato definisce l'accusa di associazione segreta, ipotizzata da de Magistris, «approssimativa e sommaria riguardo il programma criminale».
Virginia Piccolillo-07 dicembre 2008
www.corriere.it
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