martedì, dicembre 16, 2008

INDAGINE “WHY NOT”: LE COLPE DEI GIUDICI DI SALERNO.


Un «atteggiamento conflittuale, incompatibile con i doveri di indipendenza e di terzietà».
Così la Prima Commissione del Csm definisce quello tenuto dai pm di Salerno Gabriella Nuzzi e Dionigio Verasani con il sequestro del fascicolo dell'inchiesta "Why not", compiuto senza «valutare l'adozione di differenti strumenti processuali».
Nell'atto di incolpazione notificato alle due toghe dell'ufficio campano, che saranno ascoltate il 22 dicembre a Palazzo dei Marescialli nell'ambito della procedura di trasferimento d'ufficio aperta nei loro confronti, il Csm sottolinea anche che le perquisizioni «locali e personali» effettuate a Catanzaro dai magistrati di Salerno sono avvenute «secondo modalità che hanno di fatto inciso negativamente sulla reputazione personale e sui profili di professionalità» dei colleghi calabresi, provocando «sconcerto e profonda preoccupazione nell'opinione pubblica e nelle istituzioni».
Inoltre, Nuzzi e Verasani hanno determinato una situazione di «oggettiva paralisi dell'obbligatoria attività di indagine» omettendo di precisare che il sequestro del fascicolo "Why not" «era disposto al fine di trarre copia dei documenti utili» con la «successiva e immediata restituzione degli atti»: in tal modo, si è acuita e resa palese «la conflittualità» tra i due uffici giudiziari e si è ingenerato un «gravissimo allarme sull'equilibrio e la ponderazione delle loro iniziative giudiziarie e dubbi sulla reale finalità perseguita».
TRATTO DAL SITO: www.corriere.it

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