lunedì, dicembre 22, 2008

De Tilla, “la riforma della professione è urgente”: il nuovo presidente dell’Oua anticipa le priorità del suo mandato.


“Siamo una professione a rischio implosione: accesso, selezione e formazione sono i punti sui quali bisogna intervenire al più presto”. Presentare ad Alfano un testo di riforma della professione entro gennaio, tralciando i punti non condivisi della bozza (riforma del procedimento disciplinare su tutti), abolire il decreto Bersani, lavorare a braccetto con la politica per uscire dalla crisi del settore giustizia.
Queste le priorità del nuovo presidente dell’Organismo unitario dell’avvocatura, Maurizio de Tilla, eletto il 13 dicembre scorso dall’assemblea dell’Oua, che dopo il 29° congresso nazionale forense di Bologna, si è riunita per rinnovare la giunta per il biennio 2008-2010.

Domanda. Presidente, quali le priorità del suo mandato?
Risposta. Dobbiamo inviare il prima possibile la riforma della nostra professione al ministro Alfano, che al congresso forense ha dato la sua piena disponibilità. L’avvocatura unita deve trovare la parte condivisa della bozza rinviando a interventi successivi i punti di divisione. E’ normale che ci siano opinioni diverse e non bisogna forzare la mano.
Quando il presidente Alpa convocherà noi e le associazioni, questa sarà la posizione che porteremo avanti. Ed entro fine gennaio confido che avremo trovato un accordo. Del resto, la riforma è necessaria perché abbiamo in corso un processo inflattivo della nostra professione con numeri ormai fuori controllo.
Dobbiamo regolare l’accesso e la formazione per mettere un freno, se no rischiamo di dover gestire 30 mila avvocati in più ogni anno.
D. Altre questioni urgenti?
R. Il decreto Bersani, e in particolare il comma che abroga le tariffe minime, non si deve applicare agli avvocati. Quindi, è urgente inserire un articolo in un decreto legge che reintroduca i minimi tariffari per la categoria forense.
Questa è una battaglia che dobbiamo vincere, perché la legge Bersani è stata introdotta senza concertazione e dialogo, è un danno per gli avvocati e i consumatori, favorisce solo le grandi società e va contro i principi europei Un altro obiettivo è entrare nel procedimento legislativo.
Alfano sta adottando una strategia di concertazione e dialogo. Forse stiamo assistendo davvero a un cambiamento della politica. E l’Oua, in particolare, deve rafforzare ancora di più la proprio visibilità e presenza, perché è una forza in più dell’avvocatura: rappresenta l’organo politico della categoria.
D. Quale sarà la sua agenda nelle prossime settimane e come si confronterà con la base?
R. Investire l’assemblea di tutte le sue responsabilità. Entro metà gennaio dovremo già aver definito alcune posizioni, partendo anche dalle mozioni approvate al congresso forense. L’Oua deve dialogare.
Per queste, convocherò un’assemblea ogni mese almeno finché non si esce dal tunnel della riforma della professione. In sintesi, ci vogliono unità e dialogo continuo, con forme ripetute di incontro.
Gli interventi da fare, nel settore giustizia, sono tanti e urgenti, ed entro i primi mesi del 2009 dovremo già avere ottenuto i primi risultati. Come ho sempre fatte nelle mie precedenti esperienze, cercherò di portare avanti i contenuti che saranno elaborati rendendo incisiva l’azione dell’Organismo unitario. Tenendo conto, chiaramente, anche delle indicazioni delle altre anime dell’avvocatura.

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