sabato, dicembre 27, 2008

L'ingiustizia più atroce? I tempi della giustizia.



Firenze, 27 dicembre 2008 - "Siamo un gruppo di detenuti della Casa Circondariale di Lucca e vorremmo dire la nostra nel dibattito politico sulla Giustizia.
Nella totalità delle carceri italiane vi sono sovraffollamenti disumani e condizioni igienico-sanitarie pressochè inesistenti.
Questo accade anche perché vi sono persone con pene ridicole da scontare, malate e debilitate che continuano ad aspettare i comodi dei giudici, i quali fanno presto a ordinare custodie cautelari, ma non si soffermano a guardare le condizioni dei soggetti che mandano a marcire nelle celle.
E i detenuti in attesa di processo che aspettano anche 12-18 mesi e magari alla fine risultano innocenti, chi li ripaga della vita persa?
Quanti errori giudiziari si sono verificati per colpa di giudici superficiali che poi non rispondono di persona dei loro errori? Noi non vogliamo dire che se uno sbaglia non deve pagare, ma le pene alternative dove sono?"

Risponde il direttore de 'La Nazione', Giuseppe Mascambruno.

Tutti abbiamo fresche di memoria le polemiche sull’ultimo indulto conclusosi con un saldo decisamente negativo tra costi e benefici.
Soprattutto sul fronte dell’affollamento nelle carceri che è rapidamente tornato a livelli di emergenza.
E’ la conferma di un vizio antico di questo nostro Paese: si interviene sui sintomi della malattia con cure che rivelano presto la loro inefficacia, mentre si lascia incancrenire l’origine del male.
Che in Italia ha una diagnosi antica e precisa: i tempi vergognosi della macchina giudiziaria.
Alimentati anche dall’autoreferenzialità di una magistratura che, a parte naturalmente le lodevoli eccezioni, conferma la regola delle caste intoccabili. Ora tira aria di riforma seria.
Speriamo, per chi, come voi, attende da mesi un processo, e per tutti coloro che credono ancora nella supremazia del Diritto, che sia la volta buona.

tratto dal quotidiano "La nazione".

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