Il documento, articolato in 12 punti, ipotizza una serie di interventi, dall'introduzione della figura del manager di specifica formazione per organizzazione degli uffici e gestione delle risorse alla semplificazione dei riti, dalla razionalizzazione delle circoscrizioni giudiziarie alla conciliazione processuale obbligatoria, che favorirebbero senz'altro una maggiore funzionalità della macchina giudiziaria ed una velocizzatone dei processi.
Allegata alla proposta Aiga, una tabella sull'andamento dei balzelli dello Stato per l'accesso alla giustizia: "I cittadini pagano già abbastanza - dichiara il Presidente Aiga Valter Militi - impediamo una ulteriore crescita delle imposte; l'imposta di bollo, come dimostrano i dati, è aumentata dal 1987 ad oggi del 3.944,0%, le spese di giustizia del 2080,8%. Contributi unificati, diritti di cancelleria e spese di registrazione assicurano un introito annuo di circa 500 milioni di euro: spendiamo bene questi soldi".
Una recente ricerca del CENSIS, "Abitudini e sorprese nel voto degli italiani", evidenzia che la riforma della Giustizia è priorità dei cittadini dopo Sanità e Previdenza. Per migliorare questo servizio pubblico essenziale, i Giovani Avvocati propongono alle forze politiche alcuni punti di intervento utili a coniugare efficienza, risparmio ed equità.
1) separare l'esercizio della giurisdizione dalla organizzazione degli uffici e dalla gestione delle risorse, da affidare ad un manager pubblico, di specifica formazione, dotato di autonomia decisionale;
2) limitare all'eccezionalità i casi di collocamento fuori ruolo dei magistrati impegnati ad esercitare funzioni diverse da quelle giurisdizionali; prevedere in ogni caso che il collocamento fuori ruolo non possa eccedere la durata di cinque anni, non rinnovabili se non trascorso un periodo di tempo analogo;
3) richiamare il personale di cancelleria distaccato in altre amministrazioni e rivedere le piante organiche in base alle reali e documentate esigenze dei singoli uffici;
4) istituire l'ufficio del giudice;
5) attuare il processo telematico;
6) razionalizzare le circoscrizioni giudiziarie, secondo criteri di omogeneità territoriale, in uno con la riorganizzazione degli enti pubblici locali;
7) statuire la separazione delle carriere ovvero introdurre l'effettiva separazione delle funzioni tra magistratura inquirente e giudicante;
8) semplificare e ridurre i riti nel processo civile;
9) istituire il tentativo di conciliazione processuale obbligatorio all'interno del processo, affidandolo ad un avvocato indicato dal giudice;
10) trasformare il sistema di valutazione dei magistrati, da assegnare ad organismi collegiali misti di giudici ed avvocati;
11) rendere effettive le disposizioni che disciplinano la responsabilità civile dei magistrati;
12) riformare la magistratura onoraria, coniugando selezione mediante prove concorsuali, stabilità del ruolo e temporaneità dell'incarico.
Tratto dal sito:www.osservatoriosullalegalita.org
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