mercoledì, ottobre 08, 2008

Causa infondata? L'avvocato paga le spese.


Causa infondata? L'avvocato paga le spese. Il cliente chiude il conto, ripiana il rosso di oltre 22.000 euro, poi ci ripensa e cita la banca davanti al giudice civile: ha pagato più del dovuto per via del cosiddetto anatocismo, la rivalutazione degli interessi a favore di una parte sola, la banca.
Peccato però che il debito sia stato estinto dopo la notifica di un decreto ingiuntivo al quale quel cliente non si era opposto.
Quindi, di fronte a un giudicato, la causa civile era persa in partenza, non doveva essere intentata e comunque doveva essere interrotta quando l'istituto di credito ha segnalato nel processo l'esistenza di quel titolo ormai definitivo.
Risultato: l'avvocato che ha insistito nel proseguire il processo ha commesso una colpa talmente grave da meritare la condanna al pagamento delle spese in solido col suo cliente.
E non riceverà neanche la parcella: avrebbe dovuto pagare lo Stato perché il cliente aveva un reddito bassissimo ma, poiché si trattava di una causa pretestuosa, il legale non vedrà un centesimo.
Per la Sardegna è una prima assoluta, ma anche nel resto d'Italia una decisione di questo tipo è una rarità. E farà certo discutere.
Del resto la sentenza (appellabile) del Tribunale civile di Cagliari tiene conto anche di un particolare non secondario: il cliente era stato ammesso al patrocinio a spese dello Stato perché non abbiente, in caso di sconfitta giudiziaria non sarebbe stato in grado di risarcire l'avversario.
L'avvocato doveva tener conto anche di questo.
Non a caso il giudice ha deciso da un lato la revoca del pagamento della parcella e ha pure disposto la trasmissione degli atti all'Ordine degli avvocati e alla Procura della Repubblica per l'avvio di un procedimento disciplinare «atteso che la violazione del divieto per l'avvocato di proporre azioni o assumere iniziative in giudizio palesemente infondate potrebbe assumere rilievo, come previsto dal codice deontologico, non solo in caso di malafede ma anche di colpa grave».
Dunque, l'avvocato dovrà pagare insieme al suo cliente spese processuali pari a 3.435,54 euro in favore della San Paolo Imi spa.
La sentenza è clamorosa anche perché non è stata sollecitata dal legale della banca chiamata a difendersi in un processo:si è trattato di un'iniziativa del giudice.

di Maria Francesca Chiappe
http://unionesarda.ilsole24ore.com

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