Abbiamo scoperto l'ultimo regalo alla casta. E ora non ci resta che sperare: sarà l'ultimo davvero? Luxuria, Caruso, l'ex terrorista D'Elia, il fratello di Pecoraro Scanio e altri 176 parlamentari incasseranno un bel gettoncino prima di rientrare nelle loro casette. Motivo? Sono stati trombati. With compliments del popolo italiano.
Se vi aveva irritato il ricco assegno di reinserimento (reinserire un onorevole? E che è? Un disadattato?) incassato da Cossutta (345mila euro), Mastella (307mila), Violante (271mila) e Visco (234mila); se vi aveva disturbato sapere che ci sono parlamentari che prendono la pensione (7.959 euro) a 46 anni; se vi aveva indignato il vitalizio (9.363 euro al mese) di Ciriaco De Mita, ebbene tenetevi forte. Non è finita: ci sono ancora favori in corso.
I 180 parlamentari della scorsa legislatura che non sono stati rieletti e che non hanno maturato il diritto alla pensione, infatti, in questi giorni potranno incassare tutti i contributi versati. Si tratta di 24.189,78 euro a testa. Una bella sommetta che pesa per 4,5 milioni di euro sulle casse, già provate, delle due Camere. Io so che loro si difenderanno dicendo: «Sono soldi nostri». Ma a me sembra una bestialità: soldi loro? E quando mai?
C'è un altro dettaglio, poi, che rende la pratica insopportabile. Qualsiasi lavoratore, infatti, per riscattare i contributi deve aspettare l'età della pensione. Ai parlamentari invece viene concessa subito, anche se hanno 34 anni come il no global Caruso. E non devono affaticarsi nemmeno un po’. Sportello? Code? Papiri da compilare?
Macché: a loro arriva una lettera a casa, basta che dicano sì e il rimborso parte in automatico. Del resto gli ex parlamentari lo hanno candidamente confessato: tornati alla vita normale, senza segretarie e portaborse, non sanno nemmeno mandare un fax.
Tutto comodo, quindi, tutto facile. Un bel lusso, anzi una Luxuria. E perché, allora, non riservare questa comodità ai normali pensionati Inps? Sarebbe un provvedimento interessante. Ma se è troppo complicato, per il momento, ci accontenteremmo di molto meno.
Ci accontenteremmo, per esempio, che la nuova maggioranza, tra le tante urgenze, tra spazzatura e sicurezza, tra bonus bebè e Alitalia, trovasse un po' di tempo per dare subito un segnale di cambiamento anche sul fronte dei costi della politica. Lo chiedono i nostri lettori, lo chiede la gente.
A furor di polipo, come diceva un mio amico che conosceva poco l'italiano ma molto gli italiani. E infatti mi spiegava: i privilegi della casta sono una ferita per l’Italia. E la ferita va fatta rimarginare in fretta, altrimenti qualcuno ci metterà su la tintura di odio.
Mario Giordano