Così si conclude la lettera che il ministro della Giustizia Luigi Scotti ha inviato il 21 marzo scorso ai vertici della Corte di Cassazione, delle corti d'appello e al vice presidente del CSM per richiamare i magistrati degli uffici giudiziari al rispetto del "dovere di riservatezza sugli affari in corso di trattazione e su quelli definiti ma suscettibili di impugnazione, quando la divulgazione sia idonea a ledere indebitamente i diritti altrui".