martedì, maggio 18, 2010

L'AIAF crea (unilateralmente) la specializzazione di avvocato per la famiglia ed i minori.


L’AIAF – Associazione Italiana Avvocati per la Famiglia e per i minori
premesso
che sin dalla sua costituzione, risalente al 1993, si batte per garantire ai cittadini una difesa e assistenza legale qualificata, fondata sul riconoscimento della specializzazione e l’obbligo di aggiornamento professionale dell’avvocato,
che nella specifica materia del diritto di famiglia, minorile e delle persone i cittadini hanno il diritto di potersi affidare ad avvocati competenti ed esperti in tali ambiti, e ciò può essere loro garantito solo da una formazione specialistica dell’avvocato, e da una conseguente esperienza professionale,
che nel testo di riforma della professione forense oggi in discussione davanti al Senato della Repubblica sono contenuti tre baluardi indispensabili a porre un freno alla disgregazione della professione legale, da un lato, e alla mancanza di garanzie di difesa qualificata per i cittadini: un accesso professionale rigoroso e non demagogicamente disciplinato, che sia garanzia per i giovani più capaci e non stanza di compensazione della disoccupazione intellettuale; un controllo permanente sulla qualità della preparazione dei legali attraverso verifiche nel tempo; l’introduzione della specializzazione forense, che, alla luce della complessità e vastità della produzione legislativa del paese, e del riconoscimento che il diritto alla difesa è costituzionalmente affermato, sia in grado di offrire al cittadino una difesa tecnicamente valida ed in grado di tutelarlo.
che il progetto di riforma forense approvato dalla Commissione Giustizia del Senato costituiva un ragionevole compromesso fra le varie esigenze, ma a fronte dell’impegno ragguardevole e condivisibile di parte della maggioranza e di talune componenti dell’opposizione, la discussione in Aula ha invece scatenato forze interne ed esterne alla politica, ed anche interne alla stessa maggioranza parlamentare, per cercare di rallentarne e sabotarne il cammino e comunque di stravolgerne i contenuti fondamentali.
Per il raggiungimento di tali finalità si è fatto ricorso a motivazioni apparentemente basate su principi liberali e sulla concorrenza, come se questa già non fosse pienamente operante in un paese che conta 230.000 avvocati, e come se non si fosse già verificato che tutto ciò non è servito affatto a garantire la qualità: ma di fatto questa è la sostanza! una classe forense preparata fa paura e non la si vuole, come non si vuole neppure che l’Italia sia a livello degli altri paesi europei dove il numero degli avvocati è incomparabilmente inferiore.
L’incapacità della politica non soltanto di assicurare quel celere percorso parlamentare più volte promesso, ma persino di garantire con fermezza il primario obiettivo di recupero della qualità della prestazione professionale rischia di determinare un ulteriore decadimento del ruolo e della funzione dell’avvocato nel processo e di compromettere ancor più la qualità della giurisdizione.
Illuminanti sono al riguardo le modifiche all’art. 8 approvate ieri dall’aula: tradendo la natura professionale della specializzazione forense ed il suo significato di strumento di garanzia di elevata qualificazione professionale, il Senato l’ha delineata come un ordinario percorso di formazione essenzialmente teorica rivolta ad avvocati che non hanno la ben che minima esperienza di esercizio effettivo della professione forense con le disastrose conseguenze sovra evidenziate. Tutto ciò assume una particolare gravità in un ambito come quello della famiglia e delle relazioni familiari in cui l’acuirsi dei conflitti degenera troppo spesso in situazioni delittuose.
Tale intollerabile situazione determina l’ AIAF a procedere autonomamente alla istituzione della specializzazione forense, stante la conclamata incapacità delle forze parlamentari di garantire un assetto della professione che offra reali garanzie di qualità ai cittadini ed al funzionamento della giustizia.
L’AIAF ha storicamente dimostrato, attraverso la ventennale attività di aggiornamento e formazione professionale svolta su tutto il territorio nazionale a favore di migliaia di avvocati, di poter assicurare una formazione seria e rigorosa, mirata ad elevati livelli di qualificazione professionale specifica tramite lo studio teorico e l’attenzione alla metodologia di intervento, per la gestione del conflitto familiare in un’ottica che privilegia la negoziazione e una soluzione concordata tra le parti, a tutela dei primari interessi dei minori.
L’AIAF pertanto
protesta
per lo stravolgimento delle norme approvate dalla Commissione Giustizia del Senato attuato in questi giorni dall’aula, che sta così dando prova di non sapere resistere ai falsi miti della “liberalizzazione” e di voler continuare a consentire il progressivo indebolimento del ruolo della difesa, tramite la dequalificazione professionale
Milano 14 maggio 2010

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