venerdì, maggio 07, 2010
Dura protesta dei penalisti, per i ritardi nell’approvazione della riforma forense.
Massima contrarietà per l’intollerabile ritardo che la riforma forense sta accumulando in Senato è la critica espressa dall’Unione Camere Penali Italiane che ricorda "l’urgenza di una riforma necessaria per riqualificare la professione'.
La riforma della professione di avvocato è “estremamente urgente: l’elevatissimo numero degli avvocati e la progressiva dequalificazione del servizio giustizia sono lì ad attestarlo. Di ciò è stato ben consapevole il Ministro della Giustizia - spiegano i penalisti - così come i componenti della Commissione Giustizia del Senato e lo stesso relatore del disegno di legge, che hanno chiaramente manifestato e perseguito la ferma volontà di procedere in tempi rapidi ad inaugurare un sistema che garantisse tutela al cittadino tramite il recupero di qualità della prestazioni professionale. A loro, così come a quelle conponenti dell’opposizione che si sono chiaramente schierate in favore della riforma in discussione, va tutto il sostegno delle Camere Penali in giorni in cui la battaglia scatenata da lobby economiche e sparute corporazioni, incredibilmente fatta propria - fra gli altri - dal partito democratico e dai radicali italiani, sta assumendo toni di vera e propria denigrazione".
I penalisti aggiungono che non tollereranno "che lo sforzo per la vera riqualificazione di quella professione che costituisce, per vocazione e per dettato costituzionale, il presidio dei diritti dei cittadini possa cedere a fronte degli interessi economici delle banche e delle grandi aziende, né tantomeno possa essere pregiudicato dalla volontà di ridurla ad ammortizzatore sociale. Ci auguriamo pertanto che il Senato - concludono - dia ascolto a quanti in Parlamento stanno in questi giorni lottando per l'immediata approvazione del testo e provveda ad imprimere alla discussione tempi di assoluta celerità, in mancanza dei quali i penalisti italiani non potranno che risolversi ad adottare le forme più dure di protesta".
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