Lo sottolinea il consigliere del Csm Vincenzo Siniscalchi, laico Ds, il quale lamenta che "per troppo tempo la giustizia è stata intesa come terreno di scontro su cui la politica ha esercitato anche a livello legislativo, pratiche di attacco anche in occasione di inchieste giudiziarie in settori particolarmente 'sensibili' come quelli dell'economia, della pubblica amministrazione e delle varie 'caste' di turno".
Per Siniscalchi, ora, è "di vitale importanza uscire da questa situazione di cui fanno le spese soprattutto i cittadini che non riescono ad ottenere una resa pur minima nella tutela dei loro diritti soprattutto quando sono vittime".
"In un paese moderno - osserva - la giustizia dovrebbe rappresentare, con il suo pieno funzionamento, un volano di sviluppo, un coefficiente di forte garanzia della società, un punto di riferimento sicuro per l'attuazione delle garanzie democratiche, della certezza del diritto, della effettività della sua realizzazione, del contenimento dei danni collettivi che provengono dal diffondersi della illegalità".
Due sono le "priorità" da affrontare, a giudizio del consigliere del Csm, se "si vuole uscire da ogni facile genericità programmatica e si vuole contenere invece il progetto sui punti più urgenti determinati dalla crisi vistosa": "Una ristrutturazione seria della distribuzione delle risorse umane e finanziarie destinate alla giustizia ed una ripresa forte della cultura della legalità e di tutte le iniziative che ad essa sono connesse".
"Ben vengano, dunque, le enunciazioni programmatiche - afferma ancora Siniscalchi - che danno al problema della giustizia un minimo di protagonismo nel dibattito politico ma serviranno a qualcosa soprattutto se si risponderà ai quesiti fondamentali. Quale spesa si vuole programmare per la giustizia nel nostro Paese? Quale sarà il punto di rilancio di una cultura della legalità che consenta al nostro Paese di liberarsi dalla morsa selvaggia delle 'caste' pubbliche e private che proprio della illegalità hanno fatto il loro principale strumento di potere?".