giovedì, marzo 06, 2008

ELEZIONI: LA GIUSTIZIA NON È ANCORA UNA PRIORITÀ DELLA POLITICA.


«I programmi delle principali forze politiche parlano di giustizia, ma si fermano alla superficie dei problemi, non è ancora una priorità. Anche questa volta i proclami e le promesse vengono smentiti dai fatti».

Così Michelina Grillo, presidente OUA, commenta le anticipazioni sulle proposte elettorali dei maggiori partiti sulla questione giustizia. L’Oua ha anche prodotto un documento che illustra le perplessità dell’avvocatura e che rilancia le dodici parole d’ordine del “Programma Giustizia” per uscire dalla grave crisi che attanaglia il nostro sistema giudiziario e che pregiudica la competitività del nostro Paese e i diritti dei cittadini.

«Per la prima volta le principali forze politiche – ha continuato Grillo - hanno manifestato apprezzamento per i 12 punti del “Programma Giustizia” redatti dall’assemblea OUA e hanno promosso un rapporto di interlocuzione con la rappresentanza politica dell’avvocatura, anche programmando incontri a breve termine. Ma non basta, chiediamo un impegno fattivo sulla nostra proposta di indire una Costituente sulla Giustizia, con il coinvolgimento di tutte le forze istituzionali, i soggetti della giurisdizione e gli operatori del settore».

«In quanto ai contenuti – ha concluso – in questa sede indicheremo solo alcune priorità: trasparenza del bilancio della Giustizia, definizione e diffusione della figura del manager dirigente degli uffici giudiziari; ricognizione delle risorse materiali disponibili e distribuzione delle stesse secondo criteri di efficienza e di funzionalità; reinserimento nei rispettivi ruoli di tutti i magistrati attualmente adibiti a diverse funzioni; riforma del processo civile con una opportuna semplificazione e tendenziale individuazione di pochi modelli di rito; limitazione e razionalizzazione del ricorso alle magistrature “onorarie”; avvio di un’opera di rivisitazione organica della disciplina sostanziale degli istituti di diritto civile; riaffermazione del processo penale accusatorio; seria opera di depenalizzazione, che tenga conto dei mutamenti intervenuti nel tessuto sociale; varo definitivo della riforma dell’ordinamento professionale forense»