Una legge contestata all'epoca dai legali, perché ha drasticamente ridotto la partecipazione dei componenti avvocati ai lavori dei nuovi consigli.
Dal momento che la legge è ormai in vigore e che le elezioni dei consigli sono alle porte, però, l'Oua si è mossa per tempo con un deliberato nel quale elenca i criteri omogenei che si augura vengano utilizzati per la scelta dei componenti avvocati, come l'esperienza negli organismi forensi, l'adeguata conoscenza dell'ordinamento giudiziario, la presenza dell'ordine distrettuale e degli altri ordini a rotazione e, nel caso di docenti universitari, l'esercizio della professione forense.
Fondamentale, poi, per l'Oua, è la massima interlocuzione con l'avvocatura nelle valutazioni di professionalità e nelle nomine dei dirigenti degli uffici.
In particolare, l'Oua ricorda le prescrizioni del dlgs 160 del 2006, secondo il quale i consigli dell'ordine territorialmente competenti devono essere tempestivamente avvertiti delle valutazioni di professionalità in calendario, i consigli giudiziari hanno la facoltà di assumere informazioni su fatti specifici segnalati dai consigli dell'ordine e, in merito al passaggio di funzioni dei giudici, richiama la prassi secondo la quale i presidenti delle Corti d'appello e i procuratori generali possono acquisire le osservazioni del presidente del Coa.