L'Anm, inoltre, ribadisce l'importanza di riformare il sistema giudiziario che, si legge nel documento approvato, "versa in una gravissima crisi di efficienza e di funzionalità, che si sta trasformando in crisi di credibilità della giustizia": "La nuova legislatura - afferma l'Anm - dovrà essere una occasione per avviare un processo riformatore che restituisca efficacia, funzionalità e credibilità alla giustizia nel nostro paese. Obiettivo questo che dovrebbe essere comune a tutti gli schieramenti politici.
L'associazione nazionale magistrati intende fornire il proprio contributo alla elaborazione di un 'Progetto per la Giustizia' che accolga il meglio della elaborazione giuridica degli ultimi anni ed abbia come obiettivo una efficace tutela dei diritti dei cittadini, attuata, secondo la promessa costituzionale, in tempi ragionevoli".
"L'Associazione Nazionale Magistrati - si legge nel documento - ribadisce il suo impegno per una intransigente difesa dei principi costituzionali posti a garanzia dell'autonomia e dell'indipendenza dei magistrati giudicanti e del pubblico ministero. Tra questi in particolare: l'unità dell'ordine giudiziario (pur nella distinzione di funzioni tra giudici e pubblici ministeri); la composizione e le competenze del Consiglio Superiore della Magistratura e il mantenimento in capo all'organo di governo autonomo della giurisdizione disciplinare".
"L'indipendenza e l'autonomia non sono privilegi della magistratura - osserva l'Anm - ma hanno un senso se si manterrà fermo l'obiettivo strategico della efficacia e della efficienza del servizio giustizia, diventato obbligo costituzionale con il nuovo testo dell'articolo 111 Cost. e richiesto ultimativamente dal Comitato dei ministri dell'Unione Europea nel febbraio del 2007, sulla scia delle conclusioni del rapporto Robles del dicembre 2005".
"Il sistema giudiziario italiano - affermano i magistrati - versa in una gravissima crisi di efficienza e di funzionalità, che si sta trasformando in crisi di credibilità della giustizia. I rimedi non stanno in nuovi interventi sull'assetto della magistratura, sui quali negli ultimi tempi si è concentrata la politica, ma in uno sforzo volto a migliorare il funzionamento della giurisdizione".
"La difesa della indipendenza e del ruolo costituzionale della magistratura - ricorda l'Anm - è l'impegno prioritario della associazione, che è anche un sindacato, ma non può essere un mero sindacato. E' vero, infatti, che tra i suoi scopi rientra quello di garantire la dignità della funzione, il cui esercizio non può essere privato di un sostegno organizzativo reale e tangibile; ma la forza e la credibilità dell'associazione si fondano in via principalesul suo impegno alla tutela dell'assetto costituzionale della magistratura e alla attuazione di un sistema giudiziario che funzioni, secondo le esigenze di uno stato democratico di diritto".
"Il processo e l'organizzazione - sottolineano i magistrati -rappresentano da tempo i terreni sui quali si muove l'iniziativa culturale e politica dell'associazione nazionale magistrati. In questa fase di particolare emergenza è necessario adottare in tempi rapidi alcune iniziative concrete per restituire funzionalità al sistema, ferma restando la necessità di costruire un quadro complessivo e armonico di riforme. Per noi i punti principali di intervento sono:
a) sul terreno del diritto e del processo penale:
• ripensare complessivamente il sistema della sanzione penale in modo da prevedere una diversa tipologia degli interventi sanzionatori e garantire efficacia e certezza della pena; l'introduzione immediata della "irrilevanza penale del fatto" potrebbe intanto porre rimedio alla ipertrofia del diritto penale;
• restituire centralità al processo di primo grado, luogo nel quale si forma la prova nel contraddittorio, e razionalizzare il sistema delle impugnazioni;
• adottare disposizioni per la razionalizzazione e l'accelerazione del processo (tra cui in particolare il sistema delle notifiche, il processo agli irreperibili, il processo contumaciale);
• rivisitare la disciplina della prescrizione prevedendo regimi differenziati per le varie fasi processuali;
b) sul piano del processo civile:
rivitalizzazione del processo del lavoro e semplificazione/riduzione degli altri riti processuali;
modulazione del rito ordinario a seconda della complessità/semplicità della controversia;
revisione del sistema delle impugnazioni e in particolare del processo di appello;
strumenti volti a contrastare l'uso dilatorio e gli abusi del processo;
incentivazione di sedi conciliative e di strumenti di composizione/mediazione dei conflitti;
c) organizzazione:
razionalizzazione delle piante organiche e della geografia giudiziaria: riduzione degli uffici del Giudice di pace; accorpamento dei piccoli Tribunali, secondo le linee di un progetto già elaborato dalla associazione; nella necessaria riorganizzazione del processo, da attuare insieme alla riqualificazione del personale amministrativo, è prioritario sviluppare l'applicazione degli strumenti informatici in tutte le fasi processuali, a cominciare dalla introduzione della posta elettronica certificata; solo in questo contesto sarà possibile l'adozione di misure organizzative idonee a garantire che ogni magistrato possa gestire, nell'ambito della sua responsabilità, un carico sostenibile di lavoro; riorganizzazione del servizio volto al recupero di pene pecuniarie e spese da destinare al funzionamento del servizio giustizia con significativo beneficio per il bilancio dello Stato; riordino della magistratura onoraria in modo conforme all'assetto costituzionale, nel quale prevedere anche una limitata redistribuzione delle competenze dal giudice professionale al giudice di pace.
"La riforma della giustizia - conclude l'Anm - ha bisogno dell'impegno responsabile dei magistrati. A tal fine l'associazione si impegna a contribuire al miglioramento costante del servizio giustizia, nell'interesse dei cittadini, incrementando la cultura della organizzazione, in particolare per i dirigenti degli uffici, e la professionalità di tutti i magistrati. L'Anm si dà carico di affrontare i fenomeni di efficienza e di elusione di responsabilità organizzative che non di rado per colpa di pochi espongono al discredito l'intera magistratura".