mercoledì, maggio 16, 2007

Miseria e nobiltà.

La nostra professione, intrinsecamente nobile, talora è intessuta di tragicomiche miserie quotidiane.

Questa scenetta che raccontiamo (....è vera, lo giuriamo) ne è un classico esempio.

Stamattina, alla prima Sezione Civile del Tribunale, abbiamo assistito ad un esempio di quelle “trovate” processuali, che hanno reso celebri i “paglietta” napoletani.

Il Magistrato ha invitato il difensore ad uscire nel corridoio, per effettuare la chiamata dei testimoni da escutere.

Il giovane (…ma scaltro!) collega è uscito dall’aula ed ha chiamato ad alta voce, senza ottenere risposta, poi è rientrato in aula ed ha chiesto ed ottenuto il rinvio della causa, per assenza dei testi.

Però il Giudice non ha potuto vedere che il “sullodato” avvocato, mentre chiamava ad alta voce, si è parato innanzi ai tre testi – che appunto stavano nel corridoio, in attesa di essere chiamati – ed ha avvicinato il dito indice al proprio naso (..come dire “zitti”!), poi con la stessa mano ha fatto il segno “andate via”, cosa che prontamente i testimoni hanno realizzato.

Morale della favola: mai dare nulla per scontato e mai fidarsi delle apparenze.

E la deontologia? …Bè quella è solo una noiosa materia orale dell’esame per avvocato.

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