giovedì, maggio 24, 2007

Condannato anche in appello il giudice “anti-crocifisso”.

E' rimasto fedele alle sue convinzioni anche quando i suoi colleghi sono usciti dalla camera di consiglio per leggere la sentenza: infatti il giudice Luigi Tosti non è entrato nell'aula della Corte d'appello dell'Aquila, perchè alla parete era appeso un crocifisso.

Com'era accaduto nell'inverno di due anni fa, anche i giudici di secondo grado hanno condannato il magistrato del tribunale di Camerino a sette mesi di reclusione e un anno di interdizione dai pubblici uffici.

La pena gli è stata sospesa ma la condanna per il suo atteggiamento anti-crocifisso resta inalterata: "La presenza o meno del crocifisso in un'aula di giustizia è irrilevante ai fini dello svolgimento del processo e non crea una condizione di illegittimità".

Il magistrato dott. Tosti si considera "vittima della discriminazione religiosa" e continua a rifiutarsi di tenere udienze in aule di tribunale dove è esposto il simbolo della cristianità.

In alternativa alla rimozione del crocifisso, chiede di potergli giustapporre la menorah ebraica, simbolo della sua religione.

Tosti annuncia un ricorso in Cassazione e uno alla Corte di giustizia dell'Ue: "Voglio che sia rispettata l'eguaglianza religiosa e la libertà religiosa".

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