martedì, novembre 10, 2009

Prescrizione e liti fiscali: arriva il “pacchetto-Ghedini”.


I processi non potranno durare più di 2anni in primo grado e altrettanti in appello e in Cassazione, altrimenti il reato si estingue.
La nuova norma si applicherebbe ai processi in corso in primo grado per i reati puniti fino a 10 anni (ad eccezione di quelli mafia, terrorismo e di grave allarme sociale come omicidi e rapine) commessi prima del maggio 2006 (quindi indultabili).
Quanto alla prescrizione del reato, i termini già ridotti della ex Cirielli verrebbero ulteriormente tagliati di 1/4, sempre per i reati non gravi puniti con non più di 10 anni e commessi prima di maggio 2006, ad eccezione di chi è recidivo o delinquente abituale.
Anche in questo caso la norma si applicherebbe ai processi in corso.
La strategia è stata illustrata ieri a Fini da Giulia Bongiorno,presidente della commissione Giustizia della Camera, evidenziando pro e contro della bozza consegnatale da Niccolò Ghedini, consigliere giuridico nonché avvocato difensore del premier.
La bozza contiene anche la norma in favore della Mondadori che consente di chiudere i processi tributari, arrivati in Cassazione con due sentenze favorevoli, mediante pagamento del 5% delle tasse evase.
L’intenzione del governo è di inserirla nella Finanziaria già in Senato.
Berlusconi sarebbe disposto a garantire a Fini la condizione posta ieri - per suo conto — dalla Bongiorno in una lettera al Corriere della sera, e cioè che le misure per realizzare il «processo breve» siano «accompagnate, se non addirittura precedute, da una serie di interventi concreti volti a mettere il sistema in condizione di celebrare i processi stessi», dando una risposta concreta all’imperativo del Consiglio d’Europa sulla «ragionevole durata».
Ciò significa trovare anche adeguati stanziamenti finanziari per la giustizia (per esempio i soldi per pagare gli straordinari al cancellieri), come ha ricordato anche l’Amn, d’accordo con l’impostazione Fini-Bongiorno.
Nel pacchetto-Ghedini ci sarebbe poi una modifica della legge Pinto del 2001, che assicura un’equa riparazione a chi ha subito processi troppo lunghi: ogni processo non potrà durare più di 2 anni per ciascun grado di giudizio ma, prima di chiedere l’indennizzo, in parte dovrebbe presentare un’istanza di accelerazione per far scattare una corsia preferenziale e definire il processo in tempi brevi, con tanto di sentenza motivata in modo sintetico.

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