lunedì, novembre 02, 2009

Per i penalisti la separazione è ineluttabile.


lun. 2/11- I penalisti italiani sono usciti dal recente Congresso nazionale di Torino con posizioni rafforzate, contenute in sei mozioni approvate alla unanimità.
Ribadita, a livello ordinamentale, la necessità di separare le carriere di giudici e pubblici ministeri e di riformare il Csm per riportarlo agli originati assetti costituzionali, i penalisti hanno accolto con una ovazione il prof Giovanni Conso che ha definito «ineluttabile» la radicale separazione tra chi accusa e chi giudica nel processo penale.
Nell’ambito della necessità di una riforma dei soggetti processuali, l’Unione delle camere penali (Ucpi) ha reiterato l’appello alla politica per l’approvazione della riforma forense in discussione al Senato, nella formulazione comune dell’avvocatura.
Particolarmente importante la specializzazione, con l’avviso alla politica che, se la legge non andrà avanti,, l’Ucpi provvederà autonomamente ad istituire la specializzazione penale.
Il Cnf con un importante comunicato del presidente Alpa, ha segnalato la legittimità di questa posizione.
Sul codice di procedura penale le mozioni esprimono contrarietà a riforme disorganiche, auspicando modifiche razionali e di sistema che recuperino l’assetto accusatorio del codice Vassalli, intaccato da giurisprudenze emergenziali e da interventi del legislatore.
Quanto al diritto penale,pesanti critiche sono state mosse alla impostazione autoritaria delle recenti leggi sulla sicurezza approvate in parlamento; una mozione sulla Corte di cassazione ne stigmatizza la deriva sostanzialistica e d’opportunità; sul carcere, i penalisti si mobiliteranno con una astensione dalle udienze alla fine di novembre

di Renato Borzone
Vicepresidente Ucpi
Articolo tratto da:
Avvocati Oggi-Italia Oggi7

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