venerdì, febbraio 20, 2009
De Tilla (O.U.A.):”Stop al Fisco per 3 anni”.
«Sospendere gli studi di settore per i professionisti per almeno tre anni. La crisi c’è per tutti, anche per i professionisti che faticano ad incassare dai clienti mentre le spese corrono. Oppure...».
Maurizio De Tilla, presidente dell’Organismo unitario dell’avvocatura italiana (Oua), non ha certo la verve del diplomatico: o si cambia, oppure state pur certi che «daremo battaglia».
Allora presidente, la vostra battaglia contro gli studi di settore come procede? «Bisogna sfatare un mito. Non tutti gli avvocati sono super pagati. C’è anche chi - proprio per effetto di questo ciclo economico negativo - risente pesantemente della crisi».
Non mi dirà che adesso gli avvocati noti arrivano alla fine del mese come gli operai...
«Questo magari no. Ma i clienti da qualche tempo non pagano, pagano male o addirittura hanno proprio sospeso i pagamenti. Capirà che le spese corrono e quindi bisogna intervenire».
E come?
«Serve una sospensione immediata e per tre anni dei parametri. Del resto anche se non si incassa la parcella lo studio si continua a pagare, i dipendenti pure, così come le bollette. Ma non sono parametri di reddito, bensì di costo vivo. Bisognerebbe che l’adesione fosse facoltativa e non obbligatoria».
E basterebbe questa sospensione per evitare tracolli al mondo della professione forense?
«No, anche perché subiamo i danni del decreto Bersani. Sono diminuiti, e di molto, gli incassi. E gli studi, pur di conservarsi il cliente, hanno dovuto accettare clausole capestro da parte di società, banche e assicurazioni».
Mi pare, però, che voi avete già fatto pressioni per farlo abrogare...
«Prudentemente posso dirle che ho buoni segnali, e attendo una risposta positiva da parte del governo. Speriamo...».
Mi sbaglio o chiedete interventi statali anche a favore dei professionisti?
«E’ davanti a tutti che il governo ha elargito aiuti consistenti al settore industriale, prima di tutto al comparto automobilistico. Poi ci sono stati gli interventi a favore delle famiglie. Per i professionisti invece, non s’è visto nulla».
Sì, però i professionisti hanno ben altri redditi...
«Questo è un luogo comune. Solo il 15% degli avvocati guadagna bene. Il 65% ha in questo momento grandi difficoltà di reddito e anche di sopravvivenza dell’attività».
Insomma, a Palazzo Chigi si sono scordati di voi, è questo quello che vuol dire? «Proprio così. C’è scarsa attenzione per tutto il mondo delle professioni. Ben due milioni di professionisti, e parlo di tutti non solo degli avvocati, subiscono come tutti gli altri i colpi della crisi. È un circuito vizioso che, se non si interviene tempestivamente, può provocare gravi danni.
Ma se i “buoni segnali” per l’abrogazione del decreto Bersani e il blocco triennale egli studi di settore non dovessero concretizzarsi cosa farete?
«Mi creda: la situazione è talmente grave che saremo costretti a dare battaglia. Io attendo a breve delle risposte positive per tutto il settore delle professioni, se non ci saranno daremo presto battaglia».
Antonio Castro
Articolo tratto da: LiberoMercato
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