giovedì, febbraio 12, 2009

Alpa, alla cerimonia d’inaugurazione dell’anno giudiziario della Corte dei Conti, chiede legge statale per responsabilità amministrativa-contabile


Roma 11/02/2009. “Appare problematica la qualificazione della responsabilità amministrativa-contabile, che oggi sembra costituire una figura di responsabilità a sé”, rispetto a quella civile generale.
“Appare utile affidare la disciplina di questo tipo di responsabilità alla legge dello Stato, piuttosto che non alle leggi regionali nella misura in cui sia coinvolta la materia dell’ordinamento civile che, per l’appunto ai sensi della Costituzione, è oggetto di esclusiva riserva statale”.
E’ questo il suggerimento avanzato dal presidente del Consiglio nazionale forense, Guido Alpa, durante il suo intervento in occasione della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario presso la Corte dei Conti, che si è tenuta oggi dinanzi al Capo dello Stato e alle più alte cariche istituzionali.
Nel suo intervento, Alpa si è soffermato sugli aspetti problematici della giustizia contabile, a partire appunto dalla qualificazione della responsabilità amministrativa-contabile.
Il presidente del Cnf ha anche dato conto del fatto che il Cnf sta monitorando l’attuazione della direttiva servizi e l’evoluzione della normativa sulla class action, la cui riforma allo stato è oggetto di un emendamento governativo e di un progetto di legge, sempre governativo, di contenuti assai diversi tra loro. L’eventuale estensione della class action all’ambito dei servizi pubblici, ha avvertito Alpa, presuppone la risoluzione delle questioni della cosiddetta “pregiudiziale amministrativa”, che vede la Corte di Cassazione e Consiglio di stato in contrasto tra loro, e della risarcibilità o meno (atteso l’attuale orientamento restrittivo della stessa Corte dei Conti) del danno che deriva da un atto amministrativo illegittimo conseguente all’applicazione di una disposizione di legge dal contenuto ambiguo.
Quanto all’applicazione della legge Pinto (n.89/2001) che ha introdotto il rimedio risarcitorio dovuto alla violazione del principio del giusto processo, anch’essa oggetto di una annunciata riforma governativa, Alpa ha rilevato la singolarità di un sistema “che assorbe fondi, assegnati a coloro che sono ingiustamente danneggiati dal cattivo funzionamento della macchina della giustizia, fondi che potrebbero essere impiegati per far funzionare meglio la stessa macchina”.
Alpa ha espresso gratitudine per il lavoro svolto dai giudici contabili “per la dedizione che dispiegano nell’affermazione del principio di legalità e nella salvaguardia dei valori racchiusi nella Costituzione”, gratitudine tributata “in questo difficile momento attraversato dalle istituzioni” anche al Capo dello Stato, “che di quei valori è il supremo garante”.

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